I sindaci di Alghero e Porto Torres alla Regione: «Subito la Città metropolitana»
Mario Conoci e Massimo Mulas: «Perdiamo fondi e opportunità»
Sassari C’è un “nodo” che impedisce lo sviluppo del nord Sardegna, costretto in ad attendere il suo futuro in un “guado”. Sono i termini utilizzati da Mario Conoci, sindaco di centrodestra di Alghero e vicepresidente delle Rete metropolitana, e da Massimo Mulas, sindaco di centrosinistra di Porto Torres e componente della giunta della Rete metropolitana, nella nota diffusa ieri, a pochi giorni dalle dimissioni del presidente della Rete, il sindaco di Sassari Nanni Campus, definito dai due “il primo atto forte di un rappresentate delle istituzioni del nord Sardegna volto a rimarcare come nessuno di noi sia disposto ad assistere passivamente al declino di questo territorio”. L’appello «I temi sono due – affermano Conoci e Mulas – e sono connessi: quello dell’assetto istituzionale e quello della programmazione e delle risorse. L’assetto istituzionale vive ormai da troppo tempo in mezzo ad un guado che non si riesce ad attraversare. La coesistenza fra Provincia commissariata e, nonostante questo, in grado costruire un rapporto con tutte le realtà istituzionali, economiche e sociali, e Rete Metropolitana, invenzione tutta sarda quasi surreale, senza struttura amministrativa, senza competenze e funzioni reali, con poche risorse e, soprattutto, senza alcuna dignità costituzionale, è la rappresentazione del pasticcio del quale parliamo. Adesso è ora di dare gambe alla Città Metropolitana, di dare gambe alla Provincia della Gallura – proseguono i due – e di restituire un normale assetto istituzionale relativamente agli enti intermedi, non solo al nord dell’isola ma a tutta la Sardegna. Confidiamo nella definizione dell’assetto istituzionale nel prossimo collegato alla finanziaria della Regione, come anticipato dall’assessore Salaris. Naturalmente si dovrà esprimere il Consiglio Regionale che siamo certi vorrà chiudere una volta per tutte questa vicenda, sentendo e condividendo col territorio il dettato normativo».
Poi ci sono la programmazione e le risorse, condizionate da “nodi” e “guadi”: «Per questo motivo abbiamo registrato sinora la impossibilità di essere partecipi della stagione del settennato 21/27 dei fondi europei, in particolare del Pon Metro e dei fondi del Pnrr, entrambi destinati alle città metropolitane. Questo è il tema da affrontare nell’immediato – aggiungono i sindaci di Alghero e Porto Torres –: la partecipazione alla programmazione delle opportunità legate alla programmazione di fondi, perse le quali il divario interno ed esterno di parti dell’isola rispetto ad altre aumenterà sempre, incrementando quelle “due velocità” così evidenti già adesso. La Regione insieme a tutti gli attori del territorio, istituzionali economici e sociali, deve vincere la battaglia del riconoscimento da parte dello Stato del nuovo assetto istituzionale che, seppur non ancora operativo, è stabilito dalla legge regionale, riconosciuta peraltro legittima dalla Suprema Corte». Il tempo dell’attesa, dunque, è finito. «Abbiamo azioni e progetti da realizzare che riguardano il completamento di infrastrutture fondamentali legate ai collegamenti interni, azioni di rilancio dei territori più svantaggiati ed isolati, interventi infrastrutturali su porto e aeroporto, sulle aree industriali»