Le aziende Top 1000, la Sardegna che funziona
Venerdì 5 con La Nuova il supplemento gratuito sulle più grandi aziende dell'isola
Sì, c’è un’azienda grande grande grande: ma da sola può valere un terzo dell’economia sarda.
Va bene, il turismo è il nostro oro: ma è compresso nei soliti tre/quattro mesi e le imprese al top sono concentrate in pochi centri costieri.
D’accordo, l’agroalimentare è molto sexy e propone un’infinità di delizie instagrammabili: ma il settore è divaricato tra poche società forti e un esercito di piccole e piccolissime aziende che forse dovrebbero collaborare di più.
Insomma, tra Cagliari e Sassari c’è un gruppetto di imprese hi-tech niente male: ma nel resto dell’isola zero o quasi. E in genere le aziende fanno fatica a percepire l’importanza della rivoluzione digitale.
Certo, gli imprenditori sardi ci vanno piano con i debiti: ma sono particolarmente virtuosi o invece hanno paura di rischiare e di investire?
Tutto questo preambolo per ricordarvi che venerdì 5 maggio torna in edicola “Top 1000 Sardegna”, il supplemento annuale di 56 pagine che La Nuova dedica alle più grandi imprese dell’isola. Siamo alla sesta edizione. La classifica è mutevole, anche se con alcuni punti fermi: la Saras e la Sarlux dei Moratti guarderanno ancora una volta le altre 998 aziende da un’altezza multimiliardaria.
Il fatto è che quelle 998 non sono sorelle povere: sono un universo di lavoro, passione, competenze. Rappresentano la parte più consistente della Sardegna che vuole e sa produrre ricchezza. Con le ascese, le inevitabili crisi, la forza di lottare e di risalire. Dinamicità dimostrata dal continuo alternarsi di imprese tra le Top 1000: quest’anno le new entry sono ben 184.
Non cambiano invece – una volta analizzate le dimensioni e le performance delle imprese, la loro distribuzione per settori e per territori – le domande su come funziona e dove è diretta l’economia della Sardegna. I temi sono ricorrenti, alcuni li abbiamo ricordati all’inizio. Punti di forza che si specchiano in quelli di debolezza, un’interminabile crisi d’identità economica dopo l’esperimento audace della grande industria negli anni Sessanta e Settanta.
Per questo – per capire di più – è importante che “Top 1000” continui ad avere la collaborazione di istituzioni come l’Università e la Camera di Commercio di Sassari. La raccolta e l’elaborazione dei dati, le analisi generali, settoriali e territoriali sono state fatte da esperti qualificati: i docenti del DiSea (Dipartimento di Scienze economiche e aziendali) e l’Ufficio studi e statistica della Cciaa di Sassari.
Gli studiosi prendono atto della crescita indubbia delle imprese sarde, anno dopo anno, ma non rinunciano a mettere in evidenza limiti e criticità. Non sappiamo se “Top 1000” sia utile alla politica e alle istituzioni per individuare un percorso chiaro di crescita della Sardegna, o agli imprenditori e alle associazioni di categoria per fare – se serve – un po’ di autocritica costruttiva. In ogni caso, essere arrivati con successo alla sesta edizione significa aver conquistato una discreta credibilità: i lettori non perdonano superficialità e sciatteria.
Alla fine, però, siamo qui per dare notizie. E se volete sapere chi sono i più grandi imprenditori della Sardegna, della vostra provincia, della vostra città o paese, dovete per forza leggere “Top 1000 Sardegna”, in particolare le ultime 16 pagine con la classifica completa: il nome, l’attività, il numero di dipendenti e i dati di bilancio di ciascuna delle mille aziende in classifica.
Ricordiamo che i fatturati presi in esame sono quelli del 2021, i più recenti a disposizione. Ed è inutile far finta che i sedici mesi dalla fine del 2021 siano volati senza lasciar traccia. Ve lo ricordate quell’anno, dopo il nerissimo 2020 del Covid e del lockdown? Grazie ai vaccini la pandemia ha gradualmente perso forza. L’Italia ha avuto un rimbalzo economico superiore a quello degli altri Paesi europei. I turisti sono tornati. Abbiamo esultato per la Nazionale di calcio e le vittorie olimpiche.
Anche le aziende sarde hanno avuto il loro bel rimbalzo, dopo aver resistito meglio che potevano allo shock della pandemia: lo racconteremo nelle pagine di “Top 1000”, comparando i risultati del 2021 a quelli dei due anni precedenti (situazione pre-Covid ed esplosione del Covid). Il fatto è che nel 2022 ci siamo ritrovati con l’invasione dell’Ucraina, la crisi energetica, l’inflazione galoppante e la Nazionale fuori dai Mondiali. Gli imprenditori sardi non si sono persi d’animo.
Diversi segnali fanno pensare che l’ennesima tempesta sia stata superata: anche questi indizi li troverete nei servizi e negli approfondimenti di “Top 1000 Sardegna”. È la nostra piccola, ragionevole dose annuale di ottimismo. Buona lettura.
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