La Nuova Sardegna

Festa della mamma

Cara mamma, c’è una lettera per te: ecco i vostri messaggi carichi di affetto

a cura di Silvia Sanna

	Lisetta Mercalli, 108 anni, con le figlie Angela e Myriam Quaquero
Lisetta Mercalli, 108 anni, con le figlie Angela e Myriam Quaquero

Nel giorno in cui si celebra la festa, gli auguri speciali del nostri lettori

14 maggio 2023
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Lettere, messaggi affettuosi, pensieri, lunghi racconti, fotografie in bianco e nero, momenti di vita insieme, ricordi, nostalgia: siamo stati letteralmente sommersi dalle vostre mail, dall’entusiasmo con cui avete risposto alla nostra iniziativa pensata per questa giornata speciale. Oggi è la Festa della mamma, auguri a tutte le mamme, a quelle di oggi e a quelle che non ci sono più ma non saranno mai dimenticate perché tutto continua a parlare di loro. Nelle vostre lettere cariche d’affetto – che troverete anche nel nostro sito e nei canali social – la figura materna viene fuori in tutta la sua importanza: perno, pilastro della famiglia, amica, confidente, pronta a dare consigli ma anche a farsi da parte e rispettare le scelte. In queste pagine ci sono lettere di ragazzine adolescenti che pur avendo con le loro madri un rapporto spesso conflittuale vivono in simbiosi con loro, e ci sono i messaggi di uomini e donne più avanti con gli anni che la mamma l’hanno persa da tempo, ancora non riescono ad accettarlo e hanno il rimpianto di non averle detto abbastanza spesso “ti voglio bene”. Ci sono anche storie di dolore, di malattie che fanno perdere la lucidità e i ricordi ma non spezzano legami indissolubili. C’è tanta fierezza, orgoglio di essere figli di madri speciali, da festeggiare ogni giorno.

Sei una donna speciale, l’ho capito dai capelli
Che fossi una donna speciale, mamma, io l’ho capito dai capelli. Quando mi hai avuto li avevi lunghi fino alle spalle, o poco più su: erano scuri, giovani e mossi. Se li tieni raccolti non trovi mai il laccio, e tu il laccio lo detesti perché sei nata ribelle -e l’hai capito quando, da ragazza, hai preso le forbici e hai tagliato le ciocche-. Sei stata mora, castana, pure rossastra ti sei fatta. Te li hanno tagliati benissimo, li hanno ridotti anche male. Li ho visti cadere, i tuoi capelli, quando il lavoro e la vita erano troppo anche per te -e tu col troppo avevi fatto il callo da quando avevo perso i miei-. Metti la cuffia in doccia perché sai che impiegheresti troppo tempo ad asciugarli. Insegui le doppie punte con l’indice e ogni tanto le scovi. Usi il pettine viola quando sei di fretta e la piastra quando esci di sera, e ogni tanto ti ustioni. Per ogni tuo capello chiaro -ora sono chiarissimi- ce n’è stato uno scuro. Per ogni tuo sorriso bello ce n’è stato uno teso -e che tensione-. È questa la tua dote bellissima, che io ti invidio sempre e da sempre cerco di imparare: cambiare forma ai capelli -come al mondo, per puro amore-. Non riesce a chi spera, né a chi vive col cuore. Si cambia la forma della vita solo se si conosce quella peggiore. Vorrei vederti ballare, dimenticare il fondo dei problemi. Voglio vedertelo fare senza pesi, senza freni di alcun genere. Vorrei poterti spegnere le paranoie, inibire le tue inibizioni. Ci raccontiamo i nostri problemi per invertire le posizioni e renderli piccoli, o almeno tascabili -se siamo bravi, minuscoli-. E quello che voglio per te è ogni colore, ogni tono che riesci a immaginare. Sceglilo per quando sei contenta, e pure per quando stai male. Tingiti sempre, non lasciarti ingannare. E quando diventeranno bianchi -tu col bianco già ci litighi, fai tragedie, non ci pensare-, io prenderò il pennello e te li farò bellissimi, chiarissimi, così chiari e vivi che leveranno tutto il buio. Lo leveranno, te lo prometto. Matteo Porru scrittore

A una mamma che non c’è più
La festa che avrei tanto voluto festeggiare insieme a te: il 14 Maggio, la festa della mamma. Questo però non è possibile visto che sono passati quasi quattro anni da quando sei volata in cielo, da quando non sento più la tua voce che mi sveglia al mattino. Anche se il tumore ha avuto la meglio e tu non ce l'hai fatta, per me hai comunque vinto perché, nonostante tutto, sul tuo viso c'era sempre un sorriso, il sorriso più bello che io abbia mai visto. Il tempo sembra scorrere così velocemente, perciò ho provato più volte a chiedermi quali fossero le parole che avrei voluto dirti se tu fossi ancora qui al mio fianco; ma la verità è che non riuscirei a racchiudere tutto in poche e semplici parole perché, se potessi, parlerei con te per ore e ore raccontandoti del più e del meno, come facevamo sempre. Ti parlerei di come la mia vita è cambiata da quando non ci sei più, di quanto mi manca il calore dei tuoi abbracci, le tue carezze che mi facevano sentire al sicuro; mi manca tutto di te. Ti ringrazierei, per esserci sempre stata, per avermi insegnato ad affrontare i problemi sempre a testa alta, per avermi aiutato a rialzarmi da terra ogni volta che cadevo e, soprattutto, ti ringrazierei per avermi resa più forte. Maria Luisa Concu

Se tornassi bambina ti sceglierei sempre come mamma, perché sei la migliore .. e come nonna sei unica .. grazie mammy ti voglio un bene immenso all’infinito. Oggi è la tua festa e tutti devono sapere che sei stupendamente meravigliosa… buona festa della mamma a te mammy Marisa La tua figlia Spery Pi

Auguri a tutte le mamme della terra,mamma è la parola più bella che c'è. Oggi non potrò festeggiarti qui sulla terra perché non ci sei più. Se potessi rivederti anche un momento sarei l'uomo più felice del mondo, ma non si può. Non poter pronunciare questa magica parola è una grande sofferenza. Però se sono qui a scrivere lo devo a te che mi hai fatto nascere. Grazie mamma, senza di te non sarei diventato quello che sono, quel piccolo uomo che vuole cambiare un mondo che è impazzito. Io ci provo mamma perché è quello che tu mi hai insegnato. Però dammi un aiutino da lassù perché è difficile. Ti ho preso la pianta che ti piaceva tanto, con i fiori tutti rossi. La vedrai dal mondo in cui ti trovi e chissà forse con una magia potrai sentirne il profumo. Auguri mamma Piero Demartis

Stringimi la mano amica affinché io possa sentire il tuo calore di madre. La tua pelle sotto la mia sembra vuota. I tuoi occhi scuri sempre pronti a sorridermi quando sono triste, ad ascoltarmi quando dormo, non fanno trasparire il tuo dolore. Mamma, quel nome a volte gridato, implorato, sussurrato, rimbomba in tutta la casa ed io non avrò mai paura finché sentirò l’eco nel mio cuore.

Paola Delrio (dedicata a mia mamma Maria Luisa Anna Pulina)

Alla mia mamma, alla mia forza, al mio sorriso, alla mia luce, alla mia salvezza, al mio rifugio, alla mia casa, alla mia migliore amica, alla mia regina. Grazie mamma per esserci sempre, in ogni momento, felice e brutto, sarò per sempre al tuo fianco nel bene e nel male. Tanti auguri a tutte le mamme, ma soprattutto alla mia. Viola Mallau

Mamma sei rimasta solo tu dopo la morte di papà, tu sei ancora il pezzo "forte” per noi figli. Ti auguriamo ancora tanta vita lunga in buona salute.Ti vogliamo bene . I tuoi adorati figli. Angela Dessolis

Mia dolce mamma ..sì, dolce perché avevi oltre al cuore buono anche gli occhi dolci. Verdi , un po' troppo tristi ma dolci... Chissà cosa fai lassù, se ti occupi delle persone come facevi qua sulla terra...sei un angelo ...il mio angelo, l’angelo di Roby perché solo questo poteva creare Gesù dopo quello che hai vissuto... Ogni sofferenza vissuta era una piuma che mettevi da parte per costruire le tue ali...il perché non lo capisco neanche ora, il senso delle delusioni e sofferenze non lo capisco neanche ora...e la sofferenza fisica non la voglio proprio capire. Quando sei andata via ti ho riscattata, ti ho reso giustizia ...perché tu non avevi né la forza né il cuore per farlo...perché eri buona . Il tuo esempio, la tua vita mi hanno reso ciò che sono...forse è questa la motivazione della tua missione, essermi d’esempio per poter formare la figlia che sono diventata e anche la madre che sono. Roby è una figlia vecchio stampo..che orgoglio per me vederla crescere con dei sani valori. E tu mamma sei stata per lei la sua seconda mamma. Ogni tanto quando a lavoro ho fame, penso a quando mi portavi le barrette Kinder e io le ingoiavo intere quasi con la carta... perché in sala non si può mangiare...che ridere! Mia dolce mamma...ogni giorno per me è la tua festa...ogni giorno ti ringrazio per avermi scelto come figlia, ogni sera accendo la solita candelina davanti alla tua foto per chiederti perdono di tutte le volte che non ho capito. Prega per tutti, soprattutto per chi ha bisogno e dammi attraverso la preghiera l'intelligenza di essere una brava persona sempre. Ti amo mamma, davvero tanto. Lullu

Ciao mami, oggi è la tua festa anche se dovrebbe esserlo ogni giorno. Sei la mamma che tutti vorrebbero avere, e noi tre siamo felicissimi che tu sia capitata a noi, sei la mamma e l'amica perfetta, anche se a volte ci arrabbiamo tutti e quattro a vicenda per poi scoprire che erano cavolate e riderci su. Alla fine sei il primo amore di tutti e tre (ma più il mio). Ti vogliamo un mondo di bene, un abbraccio grande grande, i tuoi figli Andrea, Graziano e Mauro

Cara mamma Andreuccia, tu sai che ti voglio tanto bene, però se ci penso nei miei 57 anni non te l'ho mai detto o te l'ho detto poche volte, per tutto l'amore che mi hai sempre dato e sempre mi darai. Oggi te lo scrivo: buona festa mamma ti voglio tanto bene e ti ringrazio per il tuo amore.

Tuo figlio, Andrea Nurra

Ora sei stella di questo creato, ma trarne non potrò nessun vantaggio; più potrò dirti quanto mi è costato vederti partire per l'ultimo viaggio. Dove indirizzo questo mio messaggio colmo di rimpianti del passato, a cosa serve ora il mio coraggio di dire al mondo quanto ti ho amato. La vita senza te è solo tristezza perché mai più potrà questo mio viso porgersi alla tua tenera carezza; nel cuore ho scolpito il tuo bel viso oltre l'amore e la tua dolcezza che sol per poco tempo ho condiviso. Gesuino Manca

Una mano ti cerca mentre accarezza il suo ventre. Una mano ti culla nel silenzio della notte. Una mano ti stringe mentre muovi i primi passi. Una mano ti indica il cammino da seguire. Una mano ti aiuta nei momenti più importanti. Una mano tu stringi in un letto di dolore. È la mano della mamma per sempre racchiusa nel tuo cuore. Maria Francesca Masala

Mamma a te dedico questa poesia sperando che tra noi regni sempre l’armonia . Mamma io ti adoro, per me vali più dell'oro . Sei il mio sole, la mia luna ma soprattutto sei la mia fortuna. Sei intelligente, brava e bella, sei proprio la mia stella. A te dedico le mie ore perché fai parte del mio cuore. Io per te darei la vita, non sarei mai pentita. Di te sono orgogliosa, mamma e moglie favolosa. E non dico certo una bugia quando ti dico "Mamma sei la vita mia”. Maria Lina Demartis

Quasi 4 anni ci separano dal momento in cui eri ancora qui con noi...e ogni giorno di questi anni ci ha visto increduli del fatto che non ci sei, non ti trovo in casa al mio rientro, non mi abbracci la notte prima di andare a letto dicendomi, Lallina tu devi fare la brava...ed io a te, Mami ora riposati, dì le tue preghierine e sogna cosa belle. Ma questi anni, mesi e giorni sono niente, riflettevo, rispetto a tutti gli anni insieme trascorsi sempre con te al nostro fianco, e nulla porterà via le nostre giornate, a volte difficili, spesso spensierate, le nostre risate, le nostre passeggiate insieme da bambini, quando mi compravi un bicchierino di panna buonissimo da Floriana, e un piccolo giocattolo a Paolo in piazza Garibaldi, ti ricordi? Niente porterà via l'amore che ci hai insegnato per il cinema, i libri, l'arte e la gioia di saper scrivere una lettera per dirsi tutte le cose che non si riusciva a dire nel quotidiano...ed il valore che davi ad ogni persona che arrivava nella tua vita senza lesinare mai su nulla, ma sempre pronta a dare, dare agli altri che non hanno o hanno meno di noi, e se in qualche periodo eravamo noi ad avere meno, beh anche lì eri capace di donare qualcosa di tuo agli altri. Guardo questa foto, e vedo una Mamma, la mia Mamma, capace di amare con tutta se stessa...e ti vedo giovane come ti ricordo ma anche come il tempo ti ha reso negli anni, sempre bella, per noi e per chi ti ha veramente amato. Lo dicono ancora “ Teresita è/era bellissima”, con gli occhi sorridenti, mentre ci guardi, i tuoi cuccioli, sapendo che sei cresciuta insieme a noi come una sorella maggiore, con quei sorrisi infiniti, quelli sempre presenti ogni giorno della nostra vita, ci hanno dato il vero senso della tua e della nostra vita. Grazie Mami. Ti voglio bene. Antonella De Angelis

Il primo ricordo che ho di te è quello in una camera grande grande per me che ero piccina piccina. Era appena nata la mia sorellina e tu eri quasi morta come la gemellina che portavi insieme a lei, ma ti facevi forza per sorridermi e quel sorriso lo hai mantenuto intatto sempre. La tua voce squillante mi sorrideva al telefono tutte le volte che la nostalgia di te mi prendeva sia da piccola quando restavo con i nonni sia da grande quando ero lontana da te. Il tuo ottimismo pervadeva ogni tuo gesto, in tutti i giorni dell'anno. Come dimenticare i tuoi abbracci quando ritornavi da una delle vacanze che riservavi per te e babbo, il tuo entusiasmo nel fare l'albero di Natale o nell'aiutarci a dipingere le uova di Pasqua, la tua allegria quando ci facevi vedere tutte le opere d'arte senza stancarti mai. E poi a Firenze per comprarci i vestiti delle feste, le vacanze al mare o in montagna, le scampagnate. Ricordo quando per Capodanno ti mettevi i tuoi vestiti da sera e andavi alle feste trascinandoci babbo che non ha mai ballato: lui se ne stava seduto con il suo abito elegante, la camicia di seta e il papillon rosso, e ti guardava mentre ridevi e parlavi, fasciata dal tuo vestito di lamé verde acqua che mi piaceva tantissimo, le calze da sera brillanti e le scarpe d'argento, truccata e pettinata. E poi l'organizzazione dei nostri compleanni, con la torta a due piani e sempre rigorosamente immortalati dal fotografo... o i vestitini di Carnevale che ci compravi o ci facevi cucire dalla sarta, sempre diversi e sempre belli e luccicanti... ci truccavi da damine, principesse o fate con la stessa cura che mettevi tu nel truccarti ogni mattina per andare dai tuoi amati scolari a fare quello che consideravi il lavoro più bello del mondo. E da grandi l'affetto che ci hai dato nel seguirci negli studi sempre un po' a distanza, facendoci vivere le nostre esperienze, la nostra giovane libertà... e l'amore che hai riversato sui tuoi nipotini. Poi ci hai dovuto lasciare troppo presto, in un modo ingiusto e colpevole. E io non ho più le tue carezze, il tuo amore, la tua vicinanza. Non ho più la tua voce affettuosa e sincera. Non ho più la tua sete di sapere, la tua passione per l'arte e per il bello. Non ho più la tua consolazione nei periodi cupi e la tua condivisione in quelli felici. Non ho più le tue occhiate vivaci. Non ho più i tuoi abbracci. Non posso più chiamarti Mamma. Da tanto tempo ormai. E tante volte vorrei riaverti accanto per condividere con te altra vita, altro tempo, altro amore.. Francesca Nardi

Cara mamma, Ti scrivo per dirti grazie. Quando ho lasciato la Sardegna per cercare la mia strada tu mi hai sempre appoggiato anche se so che ti ho spezzato il cuore. Grazie perché non me lo hai mai fatto pesare e quando sono stata in difficoltà mi hai sempre pagato il biglietto per poter tornare a casa ad abbracciarti. Grazie perché mi sei vicina in ogni mia scelta anche se i chilometri che ci separano sono tanti. Semplicemente grazie di tutto. Mi manchi... ma agosto arriverà presto. Auguri mamma, Ti voglio infinitamente bene. Marta Pianu

Talvolta mi domando, ma che significato ha la parola “Mamma”? Senza andare a sbirciare sul dizionario, ho provato a spiegarlo io. “Mamma”, fa riferimento a un nome comune, eppure a me sembra così soggettivo il suo significato. “Mamma”, non immagino nemmeno aggiungerla nel campo delle parole di comune importanza, ma lo eleverei all’estremo. E’ una di quelle parole che meritano indubbiamente la lettera iniziale maiuscola, ma che non fa parte nemmeno dei nomi propri. E’ una parola che contiene un concetto che va oltre la sua semplice analisi grammaticale. Non si tratta di legame parentale, ma di un sentimento che nasce dal profondo, che solo lei riesce a cogliere e curare. “Mamma” è la forza che non tutti hanno la fortuna di avere, ma che coloro che la sanno riconoscere e valorizzare, hanno una grande ricchezza nella propria vita. “Mamma” è una persona, una fotografia, un angelo, un ricordo, una casa, un punto di riferimento costante. E’ la coperta capace di proteggere e riparare un cuore solitario. E’ colei che porge la sua mano e trasmette con innata potenza, la forza per vivere. “Mamma” è colei che nonostante la sua assenza, riesce a essere sempre presente nel cuore. Ti amo Mamma. Giulia Loi

Buona festa a te, che sei stata una roccia durante la nostra tempesta. Ti vogliamo bene, Giusta e Silvia

Mamma ora dici una sola parola: mamma! Ed io rispondo. Cerco di interpretare i tuoi bisogni, espressi da quei piccoli occhi spenti, che scrutano senza guardare. Cercano senza vedere. È tanto che non sono più figlia, ma diventata “quella signora così gentile” come dicesti a mio padre una mattina, ormai lontana, in cui ero certa m’avessi riconosciuta. Da allora fu un procedere verso il niente, perché altro non so dire. Non di buono, verso questo camminare che ti conduce all’oblio. Quante volte, nelle giornate nere cui la violenza cancellava ogni tua benevolenza, ho tenuto il tuo viso fra le mani e nel pianto, ho urlato forte che volevo ancora essere figlia. Ma tu non lo sai, mamma, non lo sai più che sono accanto a te ogni momento, in ogni pensiero. Non sai che ora asciugo le tue lacrime insieme alle mie, mentre ti infilo il pigiama come fossi tu la mia bambina. Ti guardo e sei bella, come quando, da piccola, ho visto il tuo riflesso nelle specchio mentre ti pettinavi. Ed io ero felice. Ti voglio tanto bene, mamma. Maria Fiori

Cara mamma ora che hai 98 anni non so se ti accorgi ancora di me. Stai a letto e non parli più. Solo il tuo sguardo qualche volta si accende e mi segue per un attimo. Spero che tu mi riconosca ancora e sia felice per la mia presenza e le mie carezze. Ora sei tu la mia bambina.... ti coccolo e ti faccio i "grattini" sulla schiena proprio come facevi tu quando io ero bambina. Quanto ti ho amato... eri tutto il mio mondo, l'epicentro di un'infanzia felice! Avevo tante amiche, ma adoravo stare con te, seduta su una piccola sedia ai tuoi piedi, mentre lavoravi a maglia e mi leggevi una favola. Babbo mi chiamava "francobollo" perché ti stavo sempre "appiccicata"....forse era un po’ geloso del nostro legame, ma anche lui era amatissimo da me e dalle mie sorelle. Cara mamma ti ringrazio per essere ancora con noi. Egoisticamente vorrei che questo rapporto non si interrompesse mai. Perché malgrado siano passati gli anni, io sia cresciuta, sia moglie e a mia volta madre, ho ancora bisogno di te, di essere tua figlia. Con amore Teresa

A 108 anni ci illudi che esista l’immortalità

Cara Mamma, 108 anni sono tanti, ma forse non è questa la cosa più importante: il fatto è che se tu ne hai 108 io ne ho ormai quasi 70 e a settant’anni ci si guarda indietro con stupore, consapevolezza e anche con un po’ di indulgenza: per ciò che siamo, per quello che non siamo stati, per quello che ancora forse possiamo essere. Perché, sai, mamma, con i tuoi 108 anni, c’è poco da fare, apri un’autostrada verso l’illusione dell’immortalità: tua, innanzi tutto, ma anche mia! E invece no, piedi per terra. La vita è questa che stiamo vivendo e allora è meglio prenderla in mano e guardarla. Ti assomiglio? Ti ho assomigliato? Fisicamente un po’ sì, ma tu eri più bella: occhi grandi, capelli ricci, gambe dritte… Ma forse quello che mi hai dato è qualcos’altro: la capacità di avere un obiettivo, inquadrarlo, misurarlo e poi fare i passi necessari per raggiungerlo. E un’altra cosa: sono stata allevata con il pane che aveva come companatico il desiderio/programma di autonomia e indipendenza. Qualche volta (più di una) me lo hai rimproverato, ma forse ti sei dimenticata che il modello di donna indipendente e autonoma me l’hai trasmesso da quando nuotavo nel tuo liquido amniotico! Hai attraversato due guerre mondiali, ti sei beccata due pandemie, la Spagnola e il Covid, che hai superato brillantemente, hai visto bombardamenti, soccorso vittime, sorretto la famiglia d’origine in difficoltà. Il matrimonio e le figlie sono arrivate tardi, quando non ci pensavi più. E le figlie, Myriam ed io, non sono state persone facili: ti abbiamo costretto a delle “capriole” mentali che non avresti voluto fare e ce lo hai detto molto chiaramente… Ma tant’è: ci sei, con la tua lucidità, il tuo inarrestabile spirito critico e la capacità indagatrice che non ti ha mai abbandonato. Questo è un altro grande dono: non deporre mai le armi di fronte alla vita. Grazie, Mamma Angela Quaquero presidente Ordine psicologi Sardegna

“Ti darei gli occhi miei, per vedere ciò che non vedi. L’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi..” Ecco una frase del tuo cantante preferito per farti capire quanto tu sia importante per me. Mamma.. ne hai passato tante, ma non si è visto mai un briciolo di dolore nei tuoi occhi, eri sempre quella che dava la forza a tutti, nonostante fossi tu quella che ne aveva più bisogno. Però questa è una cosa che ti contraddistingue, perché sei unica ed inimitabile. Ti ammiro perché sei un esempio costante nella mia vita. Non desidero una mamma migliore di te, anche perché mai nessuno sarà all’altezza. Ti scrivo per ringraziarti per tutto ciò che mi hai insegnato, per tutto quello che mi hai dato, per tutto quello che non mi hai fatto mancare mai, nonostante tutto.. Per avermi fatto sia da madre che da padre. Ti ringrazio per avermi fatto capire che la vita è un grande dono. Certo... con noi è stata abbastanza dura, ma non ti sei mai arresa, tu l’hai vissuta come se niente fosse con un sorriso stampato nei denti, o almeno era quello che facevi credere. Ti immagino lassù leggendo queste parole e sorridendo. Io continuo a scriverti come se fossi affianco a me, tanto lo so che sei e sarai sempre qua a farmi trovare la strada giusta quando nel tragitto mi perdo, a darmi le dritte, ad aiutarmi a risolvere i problemi.. lo so. Ti penso vicina a me. Spero tu stia bene e abbia trovato la tua serenità e soprattutto la buona salute. Sei il mio più grande orgoglio. Ciao ma, mi manchi immensamente. Tua figlia Federica Carta

Per tutte le volte che non abbiamo detto grazie perché pensavamo lo sapessi: ti ringraziamo ora più che mai. Buona festa della mamma! Sandra e Simona

Grazie mamma per averci donato le ali, averci insegnato a volare e per esserci sempre vicino. Ti vogliamo bene Piera, Maria Antonietta e Irene

Ciao mamma è poco più di un anno che non ci sei più, ci siamo detti quasi tutto e non è stato mai abbastanza, per noi che ci siamo amati profondamente e fortunatamente conoscendoci a fondo e unendo le nostre anime. Grazie a te ho capito quanto è grande l'amore che ha la mamma per i propri figli, certe volte è stato così grande che si faceva fatica a crederlo, ho capito quanto siamo stati importanti, sempre al primo posto su tutto anche su te stessa, quanta gioia ci hai donato fin da quando ho memoria, grazie mamma. Tu mi hai detto di essere orgogliosa di me, e io adesso vorrei tanto dirti quanto io lo sono sempre stato di te, e in fondo lo sapevamo entrambi. Grazie mamma per avermi insegnato ad amare, ti voglio bene, ciao. Simone Masia

Un augurio speciale va alla mia mamma... tu che fai da madre e da padre tu che riesci sempre a capirmi con uno sguardo, tu che oltre ad essere una madre stupenda sei anche una nonna stupenda. Ti voglio bene mamma Susanna Onida

Il rifugio più sicuro è il cuore di una mamma. Te lo ho scritto tanti anni fa e ancora oggi è così. Il rifugio più sicuro è il cuore di una mamma. E tu del mio cuore sei parte essenziale. Cristina Marino

Ciao mamma ti scrivo questa lettera per dirti quanto ti voglio bene e per chiederti scusa per tutte le volte che ti faccio arrabbiare. Anche se a volte mi fai arrabbiare anche tu ti voglio bene comunque… Davide

Carissima mamma, sei stata per me un esempio di vita. Hai manifestato a me tutto il tuo amore e il tuo affetto. Sei impressa nei miei ricordi come una mamma docile e buona, una valida guida morale e spirituale. Nonostante tu fossi analfabeta, mi hai insegnato tante cose belle. Ora che non sei più con me spero tu sia in paradiso; ho di te un bellissimo ricordo, continuo ancora oggi a volerti bene e sei sempre nei miei pensieri. Ciao, il tuo figlio Franco

A te, che sei la nostra migliore amica. A te, che ci hai sempre messo al primo posto sin dal primo giorno in cui ci hai stretto tra le braccia e ci hai fatto sentire uniche e speciali. A te che sei una grande donna e mamma. Grazie per la determinazione, per il coraggio, ma soprattutto per tutto l'amore che ci hai dato. Auguri Mamma, le tue bimbe Chiara e Adriana

«Mi stai sempre accanto, madre, amica, complice»

Ciao mamma, come stai? Tanti auguri per la festa della mamma e per il tuo compleanno, anche se era ieri. Grazie per tutto quello che fai per me, tutti i sacrifici, le notti in bianco che hai fatto quando sono stata male, grazie per essermi stata vicina quando perdevo qualche amicizia e quando è morta nonna. Lo so, non dico sempre la verità su come sto, ma tu e papy lo capite da uno sguardo quando non sto bene e provate in tutti i modi a farmi parlare. Non ho un regalo materiale da darti ma con questa lettera ti faccio i miei più grandi auguri sia per la festa della mamma che per il tuo compleanno. Voglio dirti che sei un grande punto di riferimento per me, se dovessi descrivere il nostro rapporto in una parola direi “complici” perché siamo una, appunto, la complice dell’altra e nonostante la pensiamo diversamente su molte cose troviamo sempre un compromesso su tutto. Ti voglio bene mamma, non te lo dico spesso perché a parole faccio fatica a dirlo ma riesco a dimostrartelo con i gesti come quello di aiutarti (anche se non lo faccio sempre, lo ammetto). Scusa per tutte le volte che ti faccio arrabbiare e me ne vado in camera mia, vorrei poterti dire grazie in tutti i modi possibili ma purtroppo non so come fare ma ora sono qui a scriverti tremando perché veramente sei speciale e ti meriti tutto il bene di questo mondo. Ancora tanti auguri mamma, ti voglio bene. Tua figlia Fiorella Tilocca

Cara mamma, questa lettera è tutta per te. Sai bene che non sono solita scrivere queste cose, preferisco dirle a voce, ma questa volta proverò a condensare tanti pensieri in poche parole. Che dire, sei la madre migliore che potessi desiderare. Ricordi tutti i momenti bui che abbiamo attraversato insieme perla salute di babbo, vero? Tu mi dicevi sempre che io ero il tuo pilastro, ma di fronte a me avevo (e ho ancora) una donna di una tenacia ineguagliabile. Tutto ciò che fai, tutto ciò che dici e tutto ciò che ti rende unica per me è fonte di ispirazione pura. Ti ammiro per la tua innata eleganza, quando per andare al supermercato ti vesti come se dovessi partecipare a una serata di gala, così come perla tua empatia e la tua comprensione, perle quali non ti sarò mai abbastanza grata. Oggi che è la tua festa ti faccio questa sorpresa per ricordarti che, per me, oltre ad essere una madre sei anche un’amica. Se penso al futuro un po’ mi viene paura, perché inevitabilmente ci allontaneremo, ma l’amore, quello che tu stessa mi hai insegnato, vincerà su ogni ostacolo. Tanti auguri mamma, ti voglio un bene dell’anima. Tua figlia Elisa Farena

Non potevo desiderare una mamma migliore … ti voglio tanto bene… sei unica... grazie di esserci sempre x me... Graziella

A mamma
Lu mari e lu zeru,
no finini mai,
cussi’ e’ l’ amori pa mamma
e mi ni farani li lagrimi,
soru a lu pinsamentu.
L’ischurivitti da minori no si cuntavani
si puru duriani piu’ a edda,
ma era chissa la manera giustha,
pa pude’ di oggi : grazia a mamma.
Sempri affacu pa prutigitti
in tutti li mamenti,
puru da mannu e no t’innabizzavi
cu lu pinsamentu , soru pa te.
No le mancadu mai lu surrisu,
e un basgiu , pa ditti figlioru meu
gia’ isthai be,
lu resthu pa edda , no cuntava nudda.
Mamma cara , chi la vida mai dadu,
t’aggiu soru di ringrazia’
ali volthi, no t’aggiu aischultadu
ma sogu siguru , chi cussi’ fatta a mamma,
mai sempri pardhunadu,
acchi sei mamma.
un figlioru a la so mamma.
Giovanni Cossu

De cando ses mancada tue

s'arbeschida non faghet die

su dolu est troppu mannu, oh mama mia;

In d'una die de austu gai

chene perunu avvisu tue

ti ses pesada in bolu oh mama mia

mama mia, mama mia, mama mia, mama mia

Como chi ses in chelu tue

s'istella pius lughente inie

sighis a nos guidare oh mama mia;

ses istada in sa vida mia, sa cosa pius pretziosa tue,

chi deus t'appada in gloria alleluja

mama mia, mama mia, mama mia, mama mia

Macomer, 25 settembre 2022, Luciano Rubattu

A mamma

Mamma su mundu este minore

paragonau a su bene chi ti cherzo

In primis tue mas donau  sa vida e

Sese sempere presente pro risolvere

onnia nostra preoccupazione

nos as dau amore e cussizzos in donnia occasione

dae cando immis minores a commo chi semmus mannos…

 De mamma uma bendade e…

 sa die pro la festeggiare es

cussa chi incomminza su primo de ennarzu e

finidi su trentunu de Nadale

Bona festas des sas mammas

Loi Roberto   

A mamma

Mi mancat cussu numen in sas laras, 

prus de trint'annos sunt chi no lu naro,

in debbadas sas manos mias paro, 

po carignos dae sas formas tuas caras.

S'ammentu tou m'est durche in sas origas 

de chie ti at connotu in pitzinnia, 

faeddos bellos de cantas amigas 

chi mi contant de a  tie, o mamma mia!

Ti dia cherrere in bratzos ninnare,

ma ses neula, ses muda chisina, 

s'ammentu mi bastat po ti amare, 

collidu a sìzidu, frimmu che raighina.

Chie lassat bona istiga no est mortu,

sempre presente in coro, ses cunfortu.

Pasqualina Nieddu

Contavi i miei passi
anche se erano lievi
e non c'erano sassi
Non so come facevi
quando ancora la notte
non sfiorava il mattino
a trovarti già in piedi
china accanto al camino
Poi col tempo ho capito
che anche senza parlare
anche senza rumore
una madre suo figlio
lo intuisce col cuore
Non ci sarà più un
altro momento
per parlare con te
ma ogni tanto nel vento
sento forte l'aroma
di quel nostro caffè
Ciao mamma sempre e
per sempre.

Pierangelo Lai

Cara Mamma

Cara mamma, sono qua per dirti che mi trovo d’accordo con il chiamarti così. In questi giorni mi sono chiesta da dove derivi questa parola, e ho scoperto quanto sia bella e ti si addica, oltre ogni convenzione sociale. “Mamma” viene dal latino che tanto ti piace e tanto mi hai insegnato ad amare (e non te ne sarò mai abbastanza grata), e si riferiva non solo alla “mater” ma anche alla mammella, che a sua volta deriva dalla ripetizione del suono “ma”, fra i primi che il neonato impara, poiché semplice e istintivo. Non significa chissà che, è “solo” la prima parola, il primo significato, e questo basta a distinguerla da tutto, come la mamma. Trovo giusto chiamarti così perché come il suono da cui deriva il tuo nome tu, mamma, sei una delle persone più semplici e genuine che conosca, ed è vero il carattere a volte non è altrettanto facile, così come il mio, forse perché in fondo ci somigliamo. Ti si addice perché come il suono, più vado avanti più mi accorgo di tendere istintivamente a te. Nonostante le mie reazioni quando dicono che ci somigliamo, ti svelo che è solo per infastidirti (come se ci riuscissi), perché un po’ spero di essere come te (“talis mater” dice zia) anche in ciò che reputi brutto, come la tua disponibilità e testardaggine, che sono virtù. Ogni tanto ti guardo guidare e mi perdo, perché per un attimo non vedo più te ora, ma la foto di quando hai fatto 18 anni, con quel maglione verde che oggi ti ruberei, non vedo più mia madre ma una ragazza che sembra somigliarmi e non solo esteticamente, e mi domando come hai fatto a diventare così, come posso migliorarmi, avere il coraggio che hai avuto nelle scelte che hai fatto, e dovresti esserne fiera. Quando ti faccio impazzire dici “quando sarai madre” e se mai lo sarò, spero di essere come te, avere la tua pazienza. Voglio solo ringraziarti per essere “mamma”, perché come dice Orazio, che entrambe amiamo così tanto, “dos est magna parentum virtus”, la virtù dei genitori è una grande dote, e tu la hai. Francesca Ventura VC, Liceo Classico D.A. Azuni, Sassari

Cara mamma, mi commuove un po' usare questo aggettivo. Credo di averlo utilizzato davvero poche volte nella mia vita; ma dopo tanti anni di analisi, raggiunta la soglia dei 50 anni e preso atto che la strada percorsa è maggiore di quella da percorrere, credo di potermi concedere questo lusso. Prendo spunto da un post che Facebook mi fa ritrovare nel cassetto dei ricordi e colgo questa bella occasione che il quotidiano La Nuova Sardegna propone, per cercare di dirti e forse per dire a molti, ciò che da tempo alberga (accuratamente nascosto) in me. La festa della mamma, come quella del papà (che citiamo per par condicio) è un’occasione che da qualche anno mi spinge a riflettere e a dedicare qualche pensiero a questa ricorrenza. L’avvento dei social ha fatto si, che che in queste occasioni, ogni bacheca, ogni foto pubblicata, sia un tripudio di amore, cuori, parole, insomma di bellezza. Non sono in grado di competere con tanta bellezza. Tutto troppo. Noi siamo abituate a ben altro. Tu per tanti anni sei stata una faccenda complessa, come complesso e’ stato il mio rapporto con te, me ne rendo conto. Ora che mi confronto con un figlio adolescente, che si definisce un libero pensatore, credo di aver provato molta tenerezza nei tuoi confronti che senza iphone (e non solo), in un piccolo paesino del quasi centro Sardegna, ti sei dovuta confrontare con i tuoi fantasmi interiori (senza nessun analista come supporto!) e con i nostri demoni interiori. Hai dovuto affrontare l’esperienza della malattia di uno dei tuoi figli, le paure, lo stigma, l’ignoranza del tempo e talvolta il pregiudizio e giudizio degli altri. Tu però, hai precorso i tempi: hai guidato quando poche donne allora lo facevano, hai lavorato, hai preso in mano le redini di un’attività a stampo prevalentemente maschile e con il tempo, ti sei concessa la possibilità di un nuovo lavoro e anche il “lusso” di viaggiare...qualche volta anche da sola!. Ancora prima che si parlasse di maternità condivisa, di famiglie arcobaleno, di mammi, ecc., ecc., tu sei riuscita a farci sperimentare la gioia della famiglia “allargata”. Una festa non era una festa, se non c’erano i cugini almeno fino al terzo grado di parentela!; impastare per impastare, tanto valeva inserire qualche chiletto in più di farina... perché “sai, potrebbe non bastare”!. La famiglia allargata, ci ha fatto sperimentare la possibilità di avere tante mamme oltre te, al contempo, tu sei stata la mamma d’anima di altrettanti figli. Il sentirti raccontare che hai anche allattato un bambino non tuo, in contemporanea alla mia sorella maggiore, rimane uno dei misteri più grandi!. Ho anche provato a riprodurre “l’esperimento”, ma senza ottenere lo stesso risultato! (ho ancora impressa la faccia sbalordita della pediatra a cui abbiamo provato a raccontare ciò che tentavamo di fare con il figlio della mia amica, quando lei è stata ricoverata d’urgenza...ma questa è un’altra storia…). Alla nostra educazione, ma anche alla tua formazione del ruolo di mamma, hanno partecipato attivamente ( mica per ridere) nonne, zie, madrine, cugine, vicine di casa.... Questo ha comportato, sensi di colpa moltiplicati, paure amplificate e necessità di standard elevati negli obiettivi da perseguire!. Insomma non sempre e’ stato facile, cercare di trasgredire senza deludere nessuno!. Se riuscivo a farla franca con una, difficile fregarle tutte!. Naturalmente fra voi eravate tutte complici. Di fronte alla mia perplessità, per questa “maternità’ condivisa” una volta, una delle mie zie disse: “proitte, male ti ne sese agattada?”. In effetti non posso darle torto…. Da ognuno di voi abbiamo cercato di imparare qualcosa: l’austerità, la grinta, la rabbia, la fierezza, il saper fare i dolci, il cucinare, l’amore per il sapere, l’onestà, la curiosità, la dolcezza misurata ( per pochi, non per tutti).... Sapere di poter tornare a casa di ciascuna di loro e in ognuno di questi posti ritrovare quel calore, quel profumo, quel sapore specifico e anche un pezzo di te, è una base ferma da cui ripartire. A cucire da mancina corretta, non ho mai imparato. A piangere, ho imparato da sola. Ho imparato a farlo in solitudine, proprio come facevi tu, quando pensavi di non essere vista e quando lo sconforto, per le tante difficoltà che la vita ti ha messo davanti, aveva il sopravvento. Da te, ho imparato una cosa, a mio avviso bellissima: la condivisione. La bellezza del dividere ciò che si ha nel bene e nel male. Esserci l’una per l’altra, nel dolore e nella gioia. Nei lutti così come nelle nascite. Senza bisogno di parlare. Uno sguardo, un battito di ciglia, una mano che stringe l’ altra; esserci, senza troppi se e senza troppi ma. Ti ho vista rimboccarti le maniche per aiutate chi era in difficoltà senza che l’altro chiedesse, senza che ci fosse bisogno di dire molto, anche quando ad avere bisogno eri tu. Fare, anziché parlare. Certo, non sempre e’ stato facile, ma credo ne sia valsa la pena. Ecco, questo voglio portarmi dietro e questo spero di riuscire a fare ogni giorno della mia esistenza, nonostante tutto. Ora che la tua memoria vacilla, che i ricordi sono sbiaditi,che i tuoi dolci non hanno più lo stesso sapore, ora che sono io quella che deve trovare le soluzioni, adesso che l’immagine di te e molto più reale di prima, vorrei fermare il tempo e chiederne dell’altro…. Mi sembra di non aver imparato tutto, ma forse, nemmeno abbastanza…. Avrei voluto ascoltarti di più, avrei voluto impastare di più con te, viaggiare di più insieme, respirare, ma sopratutto ridere di più con te e arrabbiarmi di meno…. Avrei anche (forse) voluto imparare a cucire meglio. Ma il tempo inesorabile, procede per il suo cammino, con un ritmo che non possiamo più decidere. Per questo, mi piacerebbe riuscire a trasmettere quello che tu mi hai insegnato, a tuo nipote e a tutti i tuoi nipoti acquisiti. Questo mi sembra un modo per lasciare tracce di te. Mi piacerebbe insegnare, danzando con il ritmo del tempo della vita, ad esserci; mi piacerebbe dare il giusto ascolto alle cose e fare quando e’ necessario o possibile. Esserci, in mezzo alla tempesta, anche quando tutto crolla. Buona festa della mamma a tutte le mie mamme (zie, madrine, babbi, cugine, comari, figliocce, sorelle, insegnanti, amiche), maestre di vita. Auguri a chi e’ capace di generare amore e di donarlo a chi ne ha bisogno. Auguri a te cara mamma, che sei stata capace di generare amore, seppur con poche parole, attraverso i gesti e l’esempio.

P.S.: a seguire uno foto delle rose del tuo giardino; rose che con amore mi hai regalato e con amore sono stata capace di ricevere. Sono certa le riconoscerai. G.

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