Ucciso a bastonate per gelosia, in carcere il presunto omicida
Il corpo ritrovato alla periferia di Sassari è di Nicola Pasquarelli, 78 anni. Arrestato un 48enne: la sua compagna 25enne aveva frequentato la vittima
Sassari Ucciso a bastonate, colpito più volte sulla testa, poi sul collo. Un impeto di violenza che non si è fermato nemmeno quando Nicola Pasquarelli, pensionato di 78 anni, è caduto a terra, ormai senza vita. Il suo assassino ha infierito ancora e poi ha dato pure fuoco al suo corpo dopo averlo cosparso di benzina. A scatenare la furia omicida – ne sono convinti gli inquirenti – sarebbe stata la gelosia. Per una giovanissima donna: una 25enne. Sarebbe questa la drammatica sequenza dell’omicidio di Piandanna che – in base ai primi accertamenti investigativi – risalirebbe a due settimane fa. A ricomporre i tasselli di un giallo risolto a tempo di record è stata la squadra mobile di Sassari che già nella serata di sabato – quando erano passate poche ore dal ritrovamento del cadavere del pensionato in un dirupo di fronte all’orto botanico dell’Università – ha fermato un 48enne sassarese ritenuto responsabile del delitto. Si tratta di Antonio Luigi Fiori, un uomo che la vittima conosceva bene e che più di una volta – sapendolo in difficoltà per via dei problemi di tossicodipendenza – aveva persino aiutato dandogli qualche soldo. Ora Fiori è rinchiuso in una cella del carcere di Bancali. È in stato di fermo per omicidio, occultamento di cadavere e furto. Ieri mattina, assistito dai suoi avvocati Elisabetta Udassi e Roberto Risi, ha scelto di parlare con il sostituto procuratore Lara Senatore, nonostante gli stessi legali gli avessero suggerito di non farlo, di avvalersi della facoltà di non rispondere in attesa che loro potessero consultare gli atti di indagine. Il 48enne ha deciso di fare diversamente: ha ammesso di conoscere Pasquarelli ma ha anche aggiunto di non averlo ucciso: «Perché avrei dovuto farlo? Mi dava anche dei soldi ogni tanto». Ma proprio i suoi racconti durante l’interrogatorio in questura potrebbero averlo tradito in qualche modo. E questo spiegherebbe il motivo per il quale è stato disposto il fermo di indiziato. Antonio Luigi Fiori è già conosciuto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti legati per lo più all’uso di stupefacenti.
Ieri, oltre ai più gravi reati di omicidio e occultamento di cadavere, gli è stato contestato anche il furto. Questo perché, secondo la ricostruzione della polizia, dopo aver ucciso il pensionato sarebbe andato a casa sua, un appartamento in via delle Conce, e si sarebbe impossessato di denaro e carte bancomat. Nicola Pasquarelli non navigava certo nell’oro ma percepiva una pensione che un tempo – prima di piombare nella sregolatezza più assoluta – gli permetteva di vivere serenamente. Poi tutto è cambiato, giri di prostituzione, furti qua e là, “doni” in denaro elargiti al disperato di turno che andava da lui a elemosinare qualche spicciolo per poter comprare la dose. E sono iniziati i guai, le denunce, i processi in tribunale. Ma nonostante le vicissitudini giudiziarie Pasquarelli non riusciva a stare lontano da certi ambienti. Due settimane fa è andato in quel campo di via Piandanna. Forse il suo assassino gli aveva dato appuntamento là per chiarire alcune cose, come l a presunta frequentazione che il pensionato avrebbe avuto con la 25enne. Non si sa esattamente di che tipo e nemmeno per quanto tempo. Una giovane donna che, però, era anche la fidanzata di Fiori. Spesso stavano insieme e la cosa era risaputa in quegli ambienti. La violenta lite tra il 48enne e il pensionato sarebbe nata proprio da questo, fino a sfociare nel delitto. E – potrebbe non essere una casualità – ma a chiamare il 113 nella notte tra venerdì e sabato per segnalare i resti di un corpo bruciato è stata proprio una donna. «Era in stato confusionale» ha spiegato la polizia. Alle sei del mattino il ritrovamento del cadavere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA