La Nuova Sardegna

Lo studio

Energia, per le imprese sarde costi aumentati del 147 per cento

Energia, per le imprese sarde costi aumentati del 147 per cento

Maria Amelia Lai, presidente regionale di Confartigianato: «Fondamentale ottimizzare i consumi anche con le nuove tecnologie»

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Sassari La crisi energetica ha impattato duramente sulle imprese artigiane sarde, soprattutto su quelle di piccole e medie dimensioni, 95mila in tutta l'Isola, con una escalation dei prezzi dell'elettricità e del gas che ha provocato una impennata dei costi determinando un aumento del +147,1% rispetto al 2021.

Per questo le piccole e medie realtà hanno adottato 6 soluzioni per continuare essere presenti sul mercato e a lavorare: aumento dei prezzi, riduzione margini di profitto, autoproduzione di elettricità, efficientamento impianti, rinegoziazione dei contratti e, purtroppo, anche la riduzione e la sospensione dell'attività.

«Il caro energia, che ha colpito imprese e famiglie, ci deve far capire che è fondamentale ottimizzare il consumo di energia attraverso interventi comportamentali e, soprattutto, con le nuove tecnologie - dice la presidente di Confartigianato Sardegna, Maria Amelia Lai - la transizione verso le energie rinnovabili e le tecnologie a basse emissioni di carbonio è una delle scelte decisive che la nostra Regione, così come tutto il nostro Paese, deve fare. Dobbiamo compiere scelte lungimiranti, coraggiose e decise sulla base degli strumenti che oggi abbiamo a disposizione. Per questo l'energia rinnovabile rappresenta, a oggi, uno dei pochi alleati considerata la scarsa disponibilità di risorse fossili della nostra regione e del nostro Paese».

Secondo una recente indagine di Enea, per soddisfare l'intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale servirebbe installare pannelli fotovoltaici sul 30% circa della superficie complessiva dei tetti degli edifici ad uso abitativo del nostro Paese, che equivale a quasi la totalità dell'area idonea all'installazione di questi dispositivi.

Lo studio, pubblicato sulla rivista "Open access Energies" descrive il reale potenziale del fotovoltaico in Italia al 2030 e al 2050 impiegando solo le superfici di copertura di edifici esistenti, senza la necessità di ulteriore uso del suolo.

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