Verso il libero mercato, la Sardegna sogna la svolta nel prezzo dell’energia elettrica
Tra gennaio e aprile 2024 stop al regime di massima tutela. I sardi diffidenti: il 45 per cento è ancora legato al vecchio sistema
Sassari Si parte con il gas e si prosegue con l’energia elettrica. Il gran giorno sta per arrivare, al netto di possibili rinvii che comunque non dureranno più di qualche mese. La fine del mercato tutelato è alle porte: entro il 10 gennaio (gas) e 1 aprile 2024 (energia) tutti gli utenti saranno obbligati a scegliere un operatore del mercato libero. Nel caso non lo facessero entro la scadenza, gliene sarà assegnato uno dall’Arera – l’Autorità nazionale di regolamentazione dell’energia – con il quale potrà disdire il contratto in una fase successiva. Ma nessuno, in questa fase di transizione, resterà senza gas o senza corrente elettrica nella propria casa. Era questa la principale preoccupazione relativa in particolare ai clienti “vulnerabili”, cioè quelli che si trovano in condizioni economiche svantaggiate o in gravi condizioni di salute: la normativa prevede che possano continuare a essere coperti dal servizio a massima tutela anche dopo il 1 aprile 2024. Il passaggio al mercato libero dell'energia riguarda quasi un terzo degli italiani: la percentuale è in proporzione più alta in Sardegna, dove il servizio di massima tutela ha mantenuto un forte appeal, al punto che ne usufruisce almeno il 45% della clientela. Un attaccamento, dovuto a un mix tra pigrizia e diffidenza, che l’anno scorso è stata la principale causa dell’aumento stellare dell’importo in bolletta, conseguenza dell’aumento del prezzo dell’energia.
Stop mercato tutelato Il regime di maggior tutela può essere vantaggioso o estremamente rischioso, come accaduto nel 2022 quando è scoppiata la guerra Russia-Ucraina e il prezzo dell’energia, già interessato da aumenti importanti nell’ultimo semestre del 2021, è più che triplicato. La massima tutela si fonda sul regolamento dei prezzi da parte dell’Arera, che li stabilisce a cadenza trimestrale sulla base di alcuni fattori: quello principale è il costo della materia prima, cioè l’energia, meno decisivi sono le spese di trasporto e di gestione del contatore, gli oneri di sistema e le tasse. Quindi più costa l’energia, più la bolletta cresce: per gli utenti a massima tutela questa situazione nel 2022 si tradusse in importi lievitati anche del 150%.
Il mercato libero A differenza di quanto accade in quello tutelato, il mercato libero è un regime in cui i prezzi sono determinati dalle dinamiche di mercato e i fornitori competono tra loro per offrire le tariffe più convenienti ai consumatori sulla base delle diverse esigenze. Gli operatori possono proporre tariffe a prezzo fisso per un tot di tempo oppure tariffe variabili a seconda dei consumi: chi durante la tempesta del caro energia aveva stipulato in precedenza un contratto con tariffa fissa, si è salvato dai rincari. In seguito all’aumento del costo della materia prima, l’offerta variabile è diventata dominante. Adesso che il Pun, prezzo unico nazionale all’ingrosso dell’energia, è tornato su valori nella norma, spuntano nuovamente offerte con tariffa fissa e bloccata.
Il passaggio È gratuito e può essere effettuato in qualsiasi momento. È sufficiente contattare un fornitore del mercato libero e richiedere un'offerta. E se non si è soddisfatti si può cambiare in qualsiasi momento. In queste settimane si assiste a un autentico bombardamento da parte degli operatori. Con i clienti sardi particolarmente “nel mirino” considerato l’alto numero di quelli che sono rimasti fedeli – nonostante la tempesta – al mercato di massima tutela.