La Nuova Sardegna

La guida 2024

Il Gambero Rosso premia l’isola: 17 vini con i tre bicchieri

di Roberto Sanna
Il Gambero Rosso premia l’isola: 17 vini con i tre bicchieri

Record di etichette col massimo riconoscimento: «Una regione con eccellenze, dal mare alle montagne»

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Sassari Sono diciassette i vini sardi che il Gambero Rosso ha premiato con i tre bicchieri, il massimo riconoscimento della guida. Uno in più rispetto allo scorso anno che, scrivono i curatori sul sito del Gambero, certificano la buona salute della nostra isola su questo versante. In questa circostanza, inoltre, si è registrato il record assoluto per le etichette che salgono sul gradino più alto del podio «a fotografare la salubrità di una regione particolare, variegata e sfaccettata che può godere di vini che nascono a due passi dal mare, così come di bottiglie frutto di una viticoltura di montagna, con vigne dislocate oltre i 700 metri. Una diversità che si somma anche alle tante varietà tradizionali, cannonau in primis, uno dei vitigni più affascinanti del mediterraneo, capace (potenzialmente) di portare in tavola tra i vini più eleganti, complessi e contemporanei di questi ultimi anni» si legge nel sito del Gambero che ieri ha svelato le anteprime dei vini più buoni dell’isola. I prescelti sono: Alghero Cabernet Marchese di Villamarina riserva 2019 (Sella & Mosca); Cannonau di Sardegna Barrosu Franzisca riserva 2020 (Giovanni Montisci); Cannonau di Sardegna Cl. Dule 2020 (Giuseppe Gabbas); Cannonau di Sardegna Le Anfore 2021 (Olianas); Cannonau di Sardegna Perda Rubia 2020 (Tenute Perda Rubia); Carignano del Sulcis Buio Buio riserva 2020 (Cantina Mesa); Ghirada Fittiloghe 2020 (VikeVike); Mandrolisai Rosso Fradiles 2021 (Fradiles); Nasco di Cagliari Bessiu 2021 (Audarya); Sobi 2021 (Bentu Luna); Stellato Vermentino 2022 (Pala); Su' Nico Bovale 2021 (Su'Entu);Turriga 2019 (Argiolas); Vermentino di Gallura superiore Kramori 2022 (Saraja); Vermentino di Gallura superiore Maìa 2021 (Siddùra); Vermentino di Gallura Superiore Sciala 2022 (Surrau); Vermentino di Gallura Superiore Sienda 2022 (Mura). E il Gambero sottolinea la varietà che si sta facendo strada, uscendo dai soliti binari: «oltre ai Cannonau, si apprezzano sempre di più i Mandrolisai (questa sì che è una vera Doc legata al territorio) zona meravigliosa, ricca di vecchie vigne, coltivate ad alberello, ma soprattutto ricca di bravissimi vignaioli che vorremmo valorizzare sempre di più. Conferme arrivano poi da rossi frutto di bovale o carignano. Riguardo i bianchi, ai vertici c’è il Vermentino, sia quello prodotto in Gallura, sia quello di altre zone, specie del sud. Ultima, non ultima, una novità che arriva da Cagliari con Bessiu, un Nasco secco che sottolinea ancora una volta la ricchezza ampelografica dell’isola». Nell’analisi ritorna poi l’annosa questione del Cannonau, del ruolo dei Consorzi e della necessità di «una revisione totale della Denominazione, ancora vincolata a un disciplinare obsoleto che vede l’intera regione annoverare il singolo vitigno (avviene anche per Vermentino, Monica e Moscato) a prescindere dal fatto che le uve arrivino da suoli sabbiosi, calcarei o granitici, siano di pianura o alta collina. A onor del vero esistono alcune sottozone, ma siamo lontani dall’avere delle Doc che esaltino a dovere un territorio»

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