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Paolo Truzzu incassa la benedizione dei vertici di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni

di Claudio Zoccheddu
Paolo Truzzu incassa la benedizione dei vertici di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni

Nulla osta di Meloni e Donzelli al candidato scelto dal tavolo sardo. Zedda su Lega e Psd’Az: «Saranno loro a decidere se spaccare il fronte»

06 gennaio 2024
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Sassari Un’investitura che arriva dall’alto. Anzi, per usare i termini scelti dalla senatrice e coordinatrice regionale di Fdi, Antonella Zedda, a dare il nulla osta alla decisione del vertice del centrodestra sardo “sono stati i vertici nazionali di Fratelli d’Italia”, dove per vertice Antonella Zedda intende, ovviamente, “Giorgia Meloni e Giovanni Donzelli (il responsabile nazionale dell’organizzazione di Fdi, ndr) che sono stati costantemente informati di quanto accadeva in Sardegna”. Eppure, le grandi manovre del centrodestra hanno portato alla scelta di un nome condiviso solo da una parte della coalizione, composta da Fratelli d’Italia, Riformisti, Sardegna al Centro 20.Venti, Udc, Dc di Rotondi, Forza Italia (anche se con qualche tentennamento) e le civiche Alleanza Sardegna e Idea Sardegna.

L’altra parte del fronte è composta dalla Lega e dal Psd’Az, sostenitori della continuità e della ricandidatura di Christian Solinas, il presidente uscente, ribadita dalle dichiarazioni senza filtri di Andrea Crippa, vicesegretario nazionale della Lega: Crippa ha puntato sulla “riconferma di tutti i presidenti uscenti” sottolineando che una scelta diversa avrebbe portato la coalizione di governo “a riaprire i giochi su tutte le candidature” qualora anche solo un presidente non fosse stato riconfermato. Una minaccia su scala nazionale che, per il momento, non sembra aver ottenuto effetti, perlomeno non in Sardegna: «Saranno loro a decidere se spaccare il centrodestra oppure no – ha detto ieri Antonella Zedda riferendosi agli alleati scontenti –. Noi speriamo che Lega e Psd’Az dimostrino la maturità che abbiamo dimostrato noi cinque anni fa, quando il centrodestra decise di puntare su Christian Solinas, ma anche quando io stessa ho detto che se la coalizione avesse deciso per la riconferma di Solinas, noi avremmo accettato l’indicazione».

Da cinque anni a questa parte, la scacchiera politica nazionale ha cambiato il rapporto delle forze in campo. Se prima era la Lega a condurre il gioco, forte della sua maggioranza, adesso lo scettro del comando è passato nelle mani di Fratelli d’Italia, che non esita quando si tratta di ricordarlo agli alleati.

Nonostante i punti di vista opposti, perlomeno sulla scelta del candidato, l’idea di ricompattare il fronte non è ancora tramontata e proprio Antonella Zedda spera che gli ultimi attriti possano diventare presto un ricordo a favore dell’unità d’intenti del fronte: «Stiamo cercando il dialogo, come abbiamo sempre fatto – conferma la senatrice di Fdi – e auspichiamo che la coalizione possa assolutamente essere coesa davanti alla nostra proposta». Intanto, però, il tempo stringe e il momento del voto è sempre più vicino: «Noi andiamo avanti con tutti gli altri – ha aggiunto Antonella Zedda prima di sottolineare le reazioni degli alleati –. Anche Cappellacci ha rilasciato dichiarazioni importanti. Abbiamo ottenuto una larga maggioranza sulla nostra proposta e adesso dobbiamo lavorare per sostenere la candidatura di Paolo Truzzu».

A sentire le dichiarazioni del presidente del Psd’Az, Antonio Moro, non sembra che le parti siano così vicine, diversamente non avrebbe sottolineato “le fantomatiche votazioni del giovedì”, riferendosi al vertice che ha indicato la candidatura di Truzzu “a cui hanno partecipato sigle senza lista e singoli consiglieri regionali autoreferenziali”. Non proprio un attestato di stima che, anzi, sembra allontanare ogni ipotesi di unità. 

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