La Nuova Sardegna

La strategia per limitare i rischi

Defibrillatori, la mappa salvavita e tutti i consigli per usarli al meglio

di Paolo Ardovino
Defibrillatori, la mappa salvavita e tutti i consigli per usarli al meglio

L’Areus ha censito gli apparecchi: sono 494

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Nuoro Già da un po’ di tempo, i colonnini sono comparsi in alcune delle principali piazze dell’isola e in molti luoghi pubblici sono presenti armadietti con il pacchetto completo. Un kit piccolo, con tutte le istruzioni scritte o, a seconda del modello, con la possibilità di collegarsi a un centralino del 118 e ricevere le istruzioni da un operatore. Istruzioni per salvare la vita. Dopo la mappatura dei defibrillatori, ora Areus, e cioè l’azienda regionale per l’emergenza-urgenza, intensifica gli sforzi di sensibilizzazione affinché aumentino le dotazioni di defibrillatori, per registrarli e renderli disponibili a tutti e per formarsi e imparare a intervenire velocemente.

I dispositivi attivi Dalla mappa consultabile sul sito www.areus.sardegna.it risultano 494 defibrillatori tra automatici e semiautomatici entro i confini regionali. Allo stato attuale appartengono per lo più ad associazioni di pubblica assistenza, cooperative, stazioni di forze dell’ordine, capitanerie di porto, aeroporti, associazioni di volontariato, società sportive o sono in edifici pubblici, piazze e parchi. Dove c’è maggiore concentrazione di dispositivi, la mappa indica cerchi verdi, mentre con i pallini rossi sono indicati raggruppamenti minori. Spostandosi – aumentando lo zoom – in zone più specifiche, si arriva a identificare ogni singolo dispositivo, dotato di una scheda tecnica. Per ogni defibrillatore della Sardegna si conosce l’indirizzo preciso, viene fornito il nome e il cognome e il numero di telefono della persona formata e titolare del Dae, che dunque può essere incaricata per utilizzarlo. È presente anche un pdf con una tabella che elenca tutte le volte che è stato sottoposto ai controlli. In costante aggiornamento, sono indicati anche i defibrillatori a cui sono scadute le piastre.

L’appello In Sardegna, fa sapere Areus, si arriva a toccare i 1.200 casi all’anno di arresto cardiaco improvviso. Casi in cui le probabilità di sopravvivenza si considerano in minuti, gli interventi tempestivi sono preziosi per limitare i danni al cervello e salvare la vita delle persone. Dal febbraio 2022 l’azienda dell’emergenza-urgenza conta sul nuovo registro regionale Dae e dalla scorsa estate ha avviato una campagna di sensibilizzazione dove invita tutti i possessori di Dae a segnalarne la loro presenza scrivendo a registrodae@areus.sardegna.it. Alle strutture pubbliche e private che non lo avessero già fatto viene richiesto di dotarsene al più presto.

L’appello è rivolto non solo ai circoli sportivi, centri commerciali e luoghi di lavoro ma anche ai condomini delle abitazioni, in quanto gli arresti cardiaci sono maggiormente frequenti nelle prime ore del mattino e al risveglio.

Pronto intervento «Il nostro obiettivo è di costruire una rete sempre più capillare di defibrillatori in tutta la Sardegna – fa sapere la Direttrice generale di Areus, Simonetta Bettelini – in grado di favorire l'eventuale soccorso entro i primi minuti dall'arresto cardiaco». Numeri alla mano, Areus cita alcuni tempi di soccorso medi per l’arrivo delle ambulanze. Otto minuti in ambito urbano, venti minuti in ambito extraurbano. Il rapido utilizzo del dispositivo elettrico è perciò indispensabile.

«Intervenire tempestivamente con un adeguato intervento di primo soccorso – spiega Bettelini – contribuisce in modo statisticamente significativo a salvare fino al 30 per cento in più delle persone colpite. In quest'ottica anche la sensibilizzazione nelle scuole e la formazione dei giovani può dare quel fondamentale apporto civico alla sanità pubblica». Proprio a tal proposito, Areus ha appena sottoscritto un accordo con l’Inail per avviare dei corsi formativi all’interno delle scuole.

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