Christian Solinas scaricato dalla Lega, Paolo Truzzu rinforza la coalizione
Il governatore uscente perde anche l’ultimo alleato: gli resta solo il Psd’Az. Il sindaco di Cagliari in tour nei Comuni più piccoli: Baradili e Boroneddu
Cagliari A non essere ancora sul tavolo del centrodestra è solo uno straccio di documento ufficiale. Per il resto, confermano da Roma, è tutto già deciso da almeno due giorni. Paolo Truzzu sarà il candidato governatore di tutta la coalizione, Lega compresa, con ancora un solodubbio sulla presenza o meno del Psd’Az, che domani – alle 16 a Oristano – deciderà il da farsi dopo l’esito del Consiglio nazionale.
Scaricato Dopo l’ultimo vertice a tre, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, martedì a Roma, il governatore uscente Christian Solinas ha perso anche l’ultimo appoggio che aveva nella Capitale: la Lega. A parte le ultime inchieste giudiziarie in cui è coinvolto (a pagina 5 della Nuova), la stagione del presidente della Regione sembra essere arrivata al capoline. Sul suo futuro esiste una girandola di voci, ieri Solinas era a Roma, ma senza alcuna conferma. Salvo compensazioni sempre possibili, stavolta Solinas ha dovuto prendere atto che anche il Carroccio starà dalla parte di Truzzu alle Regionali. In altre parole, al momento della stretta finale, Salvini non s’è stracciato le vesti per difenderlo, perché avrebbe voluto dire aprire una crisi di governo al buio, e poi i leghisti erano tutt’altro che d’accordo nel dichiarare guerra a Fdi prima delle Europee. Durante la trasmissione «Agorà», in onda su Rai 3, è stato lo stesso Salvini a far capire di aver mollato la presa su Solinas, anche senza essere esplicito.
«Martedì – ha detto – dopo il Consiglio dei ministri, ho parlato con Giorgia Meloni e Antonio Tajani di elezioni regionali. Contiamo di andare uniti per vincere in tutte le cinque regioni al voto. Per me in linea di principio sarebbe stato più giusto sostenere tutti gli uscenti, ma nel nome dell’unità l’accordo lo troveremo». Poco dopo è stato Maurizio Lupi, deputato di «Noi Moderati», a dirsi convinto che «presto Solinas farà un passo indietro, perché non ci sono più le condizioni politiche per ricandidarlo soprattutto dopo quanto ha deciso il tavolo regionale della coalizione». Poi è stato Fabio Rampelli, Fdi, vicepresidente della Camera, a confermare che la partita ormai è chiusa. «Oggi – ha detto – per gli italiani la forza politica più credibile è sempre Fratelli d'Italia. Di conseguenza, il candidato governatore sarà uno dei nostri, ma non l’abbiamo imposto. A scegliere Truzzu, prima di tutto, è stato il centrodestra sardo».
Truzzu dappertutto Dopo aver dichiarato che «non mi ha fa certo piacere veder la Sardegna diventare un caso nazionale per troppe liti politiche», il candidato governatore del centrodestra ha definitivamente tagliato il nastro della campagna elettorale. Lo ha fatto con un tour, molto simbolico, partito da due fra i Comuni più piccoli della Sardegna: Baradili, 79 residenti, e Boroneddu, 149 abitanti, poi è stato anche a Mamoiada. «Tutti i paesi sono importanti – ha detto Paolo Truzzu – e proprio dal confronto con chi ogni giorno affronta il dramma dello spopolamento, i sindaci, dobbiamo capire quali devono e dovranno essere le basi per un nostro buon governo. Di sicuro, va migliorato il rapporto tra la Regione e i Comuni, azzerando le distanze che esistono». Davanti ai sindaci, ha aggiunto: «In ogni Comune, soprattutto nei più piccoli, dobbiamo realizzare nuove opportunità di sviluppo, offrire prospettive per i giovani, invece di costringerli ad abbandonare le famiglie in cerca di fortuna».
La coalizione Con il rientro ormai scontato della Lega, i partiti che sosterranno la candidatura di Paolo Truzzu dovrebbero essere almeno dieci. Oltre a Fratelli d’Italia, Forza Italia, Riformatori, Udc, Alleanza Sardegna-Pli, Sardegna al centro 20.Venti, la Democrazia Cristiana che ha fa capo al deputato Gianfranco Rotondi. Forze anche quella che si riconosce nell’ex governatore siciliano Totò Cuffaro e nell’eurodeputata Francesca Donato, più una possibile lista civica capeggiata dal consigliere regionale uscente Roberto Caredda. Della coalizione dovrebbe far parte anche «Anima di Sardegna», il movimento fondato dall’ex vicepresidente della Regione Alessandra Zedda, consigliera uscente di Forza Italia. Lo si intuisce dalle ultime dichiarazioni che ha rilasciato all’agenzia di stampa Dire: «Gli appelli all’unità del centrodestra, lanciati da Paolo Truzzu, sono un segnale importante, ma ribadisco che il progetto “Anima di Sardegna” è ancora in campo. Entro oggi al massimo, il centrodestra dovrà dare davvero un segnale concreto di unità, o faremo le nostre valutazioni. C'è da parte mia – ha concluso – la disponibilità a trattare il rientro, ma non oltre la giornata di oggi».
Sardisti incerti L’unico dubbio riguarda ormai solo il Partito Sardo d’Azione di Christian Solinas. Domani pomeriggio dal Consiglio nazionale, convocato a Oristano, arriverà la decisione definitiva. Stavolta non potranno esserci altri rinvii, visto che tra domenica e lunedì dovranno essere presentate le liste nei Tribunali delle otto circoscrizioni elettorali. Come finirà? Seppure a denti stretti e con anche più di una remora, il Psd’Az dovrebbe ritornare a far parte del centrodestra. La maggioranza del partito sarebbe già orientata verso questa scelta, per evitare soprattutto abbandoni che potrebbero essere molto dolorosi il 25 febbraio.