Un candidato ogni mille abitanti, per l’isola elezioni super affollate
Scade oggi, lunedì 22, alle 20 il termine per la presentazione delle liste: saranno 26 o 27. Giovedì toccherà ai presidenti: in corsa Todde, Truzzu, Soru, Chessa e Randaccio
Cagliari Un timbro sbiadito, qualche data di nascita copiata semmai con troppa fredda, oppure anche l’aver interpretato male i regolamenti elettorali per non aver tenuto conto delle spiegazioni in corpo sette. Potrebbe bastare davvero un non nulla, per essere esclusi dalla Regionali. Dai partiti ai movimenti tutti si sono dannati l’anima, in questi ultimi giorni, pur di scendere in campo il 25 febbraio. Saranno ammessi tutti? Dipenderà soprattutto da ciascun ufficio territoriale, sono sei, in cui fino alle 20 di oggi dovranno presentare le liste.
Pronti, via! Ventiquattr’ore fa, è cominciata la processione, nei tribunali, con i rappresentati di ogni gruppo decisi a non essere inghiottiti, maciullati, dalla burocrazia elettorale. Finora non c’è stato l’affollamento – forse potrebbe esserci stasera, ultimo giorno utile – nelle cancellerie dei Tribunali di Sassari, Tempio, Nuoro, Oristano, Lanusei e Cagliari, amministra anche le circoscrizioni Sulcis-Iglesiente e Medio Campidano. A sentire i racconti non ci sarebbero stati neanche leggeri battibecchi fra i diversi delegati. Tra l’altro facilmente riconoscibili, perché accomunati da un oggetto comunque fossero vestiti: l’avere in mano una o più cartelline con dentro tutto l’occorrente per il da farsi. Per fortuna, si sono detti fra loro, aiutandosi persino a vicenda, non esiste più da tempo l’ansia di arrivare primi o ultimi nei Palazzi di giustizia. Da anni a decidere la posizione in griglia è sempre e solo il destino, con un’estrazione che assomiglia al Lotto.
Il lenzuolo Per stendere la scheda, nei parallelepipedi dei seggi, di sicuro l’elettore dovrà usare entrambe le mani. Visto che gli sarà consegnato un “lenzuolo” ancor più grande rispetto a quello del 2019. Perché se è vero che stavolta i candidati governatori saranno 5 e non 7, le liste dovrebbero oscillare fra 26 e 27 contro le 24 precedenti. Nella prima giornata di deposito, ad aver chiuso tutte le operazioni sono stati solo una decina di partiti. Quasi dappertutto, ad esempio, Liberu, Vota Sardigna, Pd, Cinque Stelle, Riformatori, Rossoverdi, Rifondazione e Sardegna al centro 20.Venti hanno fatto quello che dovevano fare. Altri, come Fdi, aspetterà oggi per Cagliari e Sassari, mentre ancora non s’è vista traccia di Forza Italia, Lega, Psd’Az e Progetto Sardegna, tra l’altro una delle poche costretta a raccogliere le firme per potersi presentare. Infine, sempre fra i delegati, qualcuno ha preferito andare in avanscoperta con le liste più semplici, quelle con meno candidati, per capire se aveva svolto bene i compiti a casa.
Folla di candidati Gli aspiranti consiglieri, è una stima, dovrebbero essere più di 1500 e sfiorare il record dei 1600. Non lo supereranno, perché alcuni partiti non si sono presentati in tutti i collegi, come Demos in Gallura, e altri – Sardigna R-esiste dei Rossomori – hanno lasciato qualche buco nell’elenco degli aspiranti consiglieri regionale. La media comunque sarà quella già rilevata in passato: un candidato ogni mille abitanti, nonostante quasi tutti partiti abbiano avuto molti i problemi a mettere assieme le liste. Il prossimo appuntamento sarà giovedì mattina, quando a farsi avanti dovranno essere i candidati governatori. Saranno quelli annunciati: Alessandra Todde per il centrosinistra-Campo largo, Renato Soru con la Coalizione sarda, Paolo Truzzu in nome del centrodestra, Maria Rosaria Randaccio e Lucia Chessa.
Gli schieramenti Salvo colpi di scena dell’ultim’ora, però abbastanza improbabili, Alessandra Todde dovrebbe avere dalla sua: M5s-A Innantis, Pd, Demos, Psi-Sardi in Europa, Alleanza RossoVerde (Possibile, Europa Verde e Sinistra sarda) Progressisti, Sardegna futura, Orizzonte in Comune, Fortza Paris e la civica «Uniti per Alessandra Todde». Cinque per Soru: Progetto Sardegna, in cui dovrebbero confluire i fuoriusciti dal Pd, Rifondazione comunista, Liberu, Vota Sardigna (Irs, Progres e Sardegna chiama Sardegna) e il terzetto unificato formato da Azione, Upc e +Europa. Nove o dieci quelle per Truzzu: Fdi, Psd’Az, Lega, Forza Italia, Udc, Sardegna al centro 20.Venti, Riformatori, Dc di Rotondi, Alleanza Sardegna-Pli, con in forse una civica di centrodestra. Fuori dalle coalizioni, Maria Rosaria Randaccio (Forza al popolo) e Luisa Chessa (Sardigna R-esiste/Rossomori) con una lista a testa.
In bilico Per una settimana, o poco meno, il futuro di tutti dipenderà dai controlli – sempre severissimi – da parte delle commissioni elettorali. Qualche partito potrebbe essere depennato e lo stesso potrebbe accadere ai candidati. Illegittimità e scivoloni possono saltar fuori in ogni momento, salvo poi ricorrere al Tar. Qualche giorno fa, ad esempio, è stato escluso (a causa di un errore) il simbolo della Dc guidata dal siciliano Totò Cuffaro. Così è stato costretto a dirottare i nomi che aveva in mente nelle liste dei cugini dell’Udc.