Un lavoratore di Siligo: «Ho fatto dieci metri in retromarcia col bandito che mi puntava il mitra»
«Non ha detto mezza parola, è bastato un cenno»
Siligo «Non ha detto una sola parola, aveva il viso coperto ed è bastato quel mitra puntato verso di me per capire che dovevo fare dietrofront...».
E pensare che quasi tutte le mattine questo signore di Siligo percorre una strada secondaria per raggiungere il posto di lavoro, verso Sassari. Ma ieri ha deciso di passare sulla 131: «E ora posso dire che mi è andata bene, non ho fiatato, ho inserito subito la retromarcia e sono tornato indietro per una decina di metri, poi ho fatto inversione e sono riuscito ad allontanarmi».
Chiede di non rivelare il proprio nome uno dei testimoni che ieri hanno vissuto i primissimi attimi del blocco stradale che ha preceduto l’assalto vero e proprio al blindato portavalori. «La mia fortuna è stata probabilmente quella di non aver fatto domande quando mi si è materializzata davanti agli occhi quella persona, anche perché non mi ero davvero reso conto di quello che stava succedendo. All’inizio ho pensato a un incidente, poi ho visto il fucile ma non ho metabolizzato subito. Quando sono riuscito ad arrivare al lavoro, vicino al punto in cui è successo tutto il caos, ho visto sfrecciare macchine di polizia e carabinieri e poi pure l’elicottero, a quel punto ho realizzato il pericolo che avevo appena corso. E ancora adesso, a distanza di qualche ora, penso che se avessi commesso anche il più piccolo sbaglio avrei potuto rischiare la vita. Paradossalmente, il fatto di non aver capito subito che quello davanti a me era un bandito armato fino ai denti, è stato un bene».
Fortunatamente, sono stati pochissimi gli automobilisti che ieri mattina hanno avuto un faccia a faccia diretto con i rapinatori, ma sono tanti, invece, quelli rimasti bloccati per ore sulla statale, in entrambe le direzioni di marcia. Costretti a rimandare importanti appuntamenti che, come nel caso di una donna diretta a Sassari da un paese dell’hinterland, riguardavano anche la salute. La signora in questione, infatti, doveva raggiungere l’ospedale per una seduta di chemioterapia che ha dovuto suo malgrado rinviare. E chissà quanti altri si sono trovati nella medesima situazione. (na.co.)