Assalto ai portavalori sulla 131, perquisizioni a tappeto in tutta l’isola
All’esame degli inquirenti la tecnica utilizzata dal commando e le falle sulla sicurezza
Sassari Non si ferma l’attività di indagine della squadra mobile di Sassari – che continua a lavorare in sinergia con i colleghi delle altre province – alla ricerca di elementi utili a risalire ai componenti del commando entrato in azione mercoledì mattina sulla 131, all’altezza di Siligo. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori ci sarebbe, tra le altre cose, la tecnica utilizzata dai banditi per l’assalto ai tre furgoni blindati della Vigilpol. Le modalità della rapina che avrebbe fruttato qualche milione di euro sarebbero simili a precedenti colpi messi a segno sempre sulla statale Carlo Felice, l’ultimo in ordine di tempo è quello del novembre 2022. Anche quella volta ai danni della stessa società di vigilanza.
Sulle ipotizzate falle – in termini di sicurezza – nel trasporto del denaro si starebbe concentrando l’attenzione degli inquirenti. Cosa non ha funzionato? Poteva essere programmato diversamente il tragitto dei mezzi blindati, considerata la mole di contanti movimentata? Di certo la banda ha pianificato il colpo in modo certosino. Un gruppo criminale numeroso e ben organizzato che si è mosso sinergicamente. Dotato di armi sofisticate, da guerra, che i componenti hanno dimostrato di saper maneggiare con disinvoltura e dimestichezza. Anche l’abbigliamento aveva un senso: stessa divisa per tutti, in modo da rendersi riconoscibili l’uno con l’altro. Eppure qualche errore sarebbe stato commesso comunque.
Acquisisce sempre più consistenza l’ipotesi che siano almeno due i rapinatori rimasti feriti nelle fasi più concitate dell’assalto. Tanto che uno, probabilmente coinvolto nel momento dello schianto violentissimo tra il blindato e l’autocompattatore per i rifiuti, avrebbe perso durante la fuga un borsone contenente un milione di euro. Abbandonato, o più probabilmente caduto, durante la discesa frenetica dei banditi lungo la scarpata che dalla 131 conduce alla complanare. Secondi contati che non consentivano dietrofront improvvisati ma, piuttosto, imponevano una corsa velocissima verso le auto dei complici posizionate in punti strategici per la fuga. E si sta indagando anche sul furto dell’autocompattatore per la raccolta dei rifiuti usato dal commando e che sarebbe stato rubato in un paese della Barbagia.
Le forze dell’ordine hanno sentito nei giorni scorsi – e anche nelle ultime ore – diverse persone, stanno passando al setaccio campagne e abitazioni. Un’attività incessante che potrebbe a breve portare a qualche risultato di rilievo per le indagini.
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