Fabio Pitzalis: «Noi agricoltori soddisfatti a metà, ora dalle parole si passi alle leggi»
Parla il sardo coautore del comunicato letto da Amadeus a Sanremo: «Grazie Rai, anche se avremmo voluto mostrare al pubblico la nostra faccia pulita»
Sassari Prima un mazzo di fiori per i Tenores di Bitti, «unici al mondo e rappresentanti di una terra che tutto il mondo ci invidia», come ha detto Amadeus consegnando l’omaggio floreale e ringraziando Alessandro Mahmood (madre di Orosei), che si era appena esibito sul palco di Sanremo insieme all’ensemble barbaricino. Poi, subito dopo, giusto per rimanere in tema con la “Sardegna” e forse anche con il termine “terra”, l’agognato momento “fuori concorso” della quarta serata del festival: al bravo presentatore con indosso una giacca argentata è stato recapitato il comunicato scritto da una delegazione di agricoltori italiani e condiviso dai capoccioni della Rai. E lui, come promesso, ne ha letto un corposo estratto in eurovisione, tra l’altro proprio nell’ora in cui lo share è solitamente più alto. Applausi scroscianti del pubblico del Teatro Ariston e qualche lacrimuccia nei vari presidi allestiti in tutta Italia dal cosiddetto Movimento dei trattori. È la sintesi di ciò che è andato in onda venerdì notte, quando dopo un lungo tira e molla fatto di inviti, rifiuti improvvisi e compromesso finale, la Televisione di Stato ha deciso di dare spazio alle ragioni della protesta che agricoltori e allevatori (e di recente anche pescatori) stanno portando avanti da una decina di giorni.
«Soddisfatti a metà» Tra i quattro autori del testo redatto dal Coordinamento nazionale “Riscatto agricolo” – che la Rai ha poi diffuso in versione integrale a tutte le testate giornalistiche – anche il contadino sardo Fabio Pitzalis, il quale si dichiara «soddisfatto a metà», chiarendo che «sì, Amadeus è stato di parola e dopo aver letto la nostra nota ha anche manifestato la sua sincera solidarietà, ma sarebbe stato meglio che con lui sul palco ci fossimo stati anche noi, non foss’altro perché era importante che i telespettatori vedessero le nostre facce pulite che rappresentano il futuro dell’agricoltura italiana e gli occhi appassionati di chi crede ancora che, citando Papa Francesco, non c’è umanità senza coltivazione della terra. Insomma, facce di persone perbene che si stanno battendo non solo per i propri figli, ma per tutti. In ogni caso ringraziamo dell’opportunità che ci è stata offerta».
Rapporti con il governo Mezza soddisfazione anche per quanto riguarda il dialogo con il governo nazionale. «Se è vero che una delegazione di nostri colleghi è stata ricevuta a Roma dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – continua Pitzalis – è vero anche che le belle parole non bastano, e sino a quando non vedremo qualcosa di scritto non ci fermeremo».
Circo Massimo Tanto è vero che giovedì prossimo 15 febbraio la rivolta dei trattori si trasferirà da Sanremo a Roma, precisamente al Circo Massimo dalle 15 alle 18. «Saremo almeno in 20mila, anzi molti di più», avverte il leader del Cra “Agricoltori traditi”, Danilo Calvani. Che annuncia inoltre un cambio di strategia: «Quella di Roma – spiega – sarà la prima di una lunga serie di manifestazioni, abbiamo iniziato con dei presidi lenti, ma adesso serve una risposta rapida».