Istruzione, sardi indietro: tra i 25 e i 49 anni uno su tre è senza diploma
Nell’isola 184mila non hanno alcuna qualifica Le aziende non trovano lavoratori all’altezza dei ruoli
Sassari Un sardo su tre in età lavorativa non è arrivato nemmeno al diploma. È questo il dato che emerge dall’analisi della Fondazione Open Polis sui dati Istat. Numeri che collocano la Sardegna tra le peggiori d’Italia e danno anche una risposta a quel “buco” di lavoratori qualificati che nei prossimi anni rischia di diventare una voragine: ci sono migliaia di sardi poco preparati.
Dati macro In Italia, considerando i residenti di età compresa tra 25 e 49 anni, sono quasi 3 su 4 quelli che hanno almeno il diploma. Questa quota nel paese oscilla tra l’83,2% del Trentino-Alto Adige e il 64,8% della Sicilia. E la Sardegna è purtroppo appaiata alle ultime (65,9%). Ma per capire meglio i dati occorre ragionare al contrario: quante sono le persone che il diploma non ce l’hanno? Nell’isola, sui circa 484mila residenti di età compresa tra 25 e 49 anni, sono 164mila quelli che non hanno conseguito la maturità, cioè quasi il 34%. E i dati su base comunale danno la misura di un fenomeno che investe piccoli e grandi centri, senza distinzione.
Le città principali Le città più grandi possono essere divise in due gruppi: quelle che hanno almeno 10mila residenti di età compresa tra 25 e 49 anni, e quelle che ne hanno meno. Il primo raggruppamento è formato soltanto da cinque centri: Cagliari, Alghero, Sassari, Olbia e Quartu Sant’Elena. Il capoluogo regionale, che conta 43.462 residenti in quella fascia d’età, ottiene la percentuale migliore: il 77% (10.037) hanno almeno il diploma. Ad Alghero, su 12.726 hanno conseguito la maturità in 9.162, il 72%. Stessa percentuale a Sassari: 26.755 su 37.161 residenti; a Quartu il 69% (14.890 su 21.581). Ultima delle grandi città è Olbia: il 67% ha il diploma (14.273 su 21.303). Nel secondo gruppo, ci sono alcune città principali che però hanno meno di 10mila residenti nella fascia d’età 25-49 anni. Sono Oristano, 73% di diplomati (6.582 su 9.017); Nuoro, 74% (7.317 su 9.888); Assemini, 67%, (5.782 su 8.630); Carbonia, 67% (5.159 su 7.701). Ribaltando i dati vengono fuori le cifre di quanti al diploma non ci sono arrivati, sempre nella fascia di età tra 25 e 49 anni. In termini di valore assoluto, comanda Sassari con oltre 10.400 sardi che non hanno conseguito la maturità. A seguire Cagliari, con circa 10mila; Olbia con circa 7mila; Alghero con circa 3.500 e Nuoro con 2.500.
I peggiori Complessivamente sono 23 i Comuni dell’isola in cui la percentuale di diplomati scende sotto il 50%. L’ultimo della Sardegna è Mogorella, in provincia di Oristano, che registra il 57% dei residenti tra 24 e 49 anni senza titolo di scuola superiore. Il peggiore nel Sassarese è Padru (il 52% non ha diploma); nel Sud Sardegna c’è Goni (56%); nel Nuorese è Loculi (55%); nella città metropolitana di Cagliari l’ultimo è Maracalagonis (44%). Questo significa che nel Cagliaritano non c’è un solo Comune che scende sotto il 50%, ed è un dato certamente positivo.
Il mercato Entro il 2027 nell’isola saranno circa 90mila le posizioni scoperte e in alcuni settori il mismatch oscillerà tra il 40 e il 50%.
Ed è facile capire come questo “buco” vada a braccetto con i numeri di sardi che non hanno qualifiche. Le aziende, infatti, cercano figure con conoscenze sempre più ampie: la domanda è molto più qualificata dell’offerta. Il problema non riguarda più soltanto le mansioni di medio e alto livello: anche in quelle più basse è richiesto un bagaglio di competenze sino a prima impensabile. E chi non è arrivato nemmeno a conseguire il diploma è tagliato fuori in partenza.