La Nuova Sardegna

Elezioni comunali/interviste

Claudia Ortu: «A Cagliari basta b&b. E si usino i mezzi pubblici»

Claudia Ortu: «A Cagliari basta b&b. E si usino i mezzi pubblici»

La candidata sindaca di Cagliari col sostegno di Potere al popolo e Pci

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Cagliari Una città che smetta di essere, come ormai tante altre, un divertimentificio per turisti e dove nel centro storico non abita più nessuno perché quasi tutti gli appartamenti sono stati trasformati in b&b. Poi, se proprio si deve scopiazzare da ulteriori realtà, che si prendano almeno gli aspetti virtuosi, come ad esempio il graduale ma inesorabile abbandono delle auto a favore di una mobilità alternativa, in particolare quella sui mezzi pubblici, che peraltro qui funzionano bene. Mentre racconta come vorrebbe Cagliari, Claudia Ortu, ricercatrice universitaria e candidata sindaca alla Comunali con il sostegno di Potere al popolo e Pci, che corrono insieme nella lista “Cagliari Popolare-alternativa di classe”, sembra sognare ad occhi aperti.

Claudia Ortu, cosa intende quando dice che «Cagliari non è Disneyland»?

«Vogliamo una città per chi la vive tutti i giorni e non uno scenario per turisti nel quale diventiamo comparse. L’economia cittadina deve vivere di molte attività diverse. Se saremo eletti lavoreremo affinché le molte case ora adibite a b&b ritornino nel mercato immobiliare per le persone che a Cagliari vivono, studiano e lavorano».

Sui cantieri che idea ha?

« Abbiamo bisogno di tante piccole opere, non di cantieri faraonici. Ci servono interventi di adattamento alla crisi climatica da ottenere con l’istituzione di punti di accesso pubblici all’acqua potabile in tutti i rioni».

Capitolo parcheggi.

«È necessario arrivare in maniera progressiva ma con passo sicuro verso una riduzione del traffico privato. Non è possibile continuare a vedere un’auto da cinque posti con dentro una persona. E nemmeno le nostre strade con ai bordi centinaia di macchine ferme. Tra l’altro qui i mezzi pubblici,, almeno in centro, funzionano bene. Basterebbe renderli solo un po’ più capillari».

Lei parla di salario minimo comunale. Cioè?

«Le imprese che ottengono appalti dal Comune dovranno garantire ai lavoratori un salario di almeno 10 euro all’ora».

Poi fa cenno alla pace. «Vogliamo essere centrali nel Mediterraneo come luogo accogliente e di pace: dichiareremo la città indisponibile al transito e allo stoccaggio di qualunque tipo di armamento». (a.m.)

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