Siccità, le attività commerciali in ginocchio. «Qui l’estate è già cominciata»
La gelataia: «Senz’acqua sarò costretta a chiudere»
Budoni È quasi mezzogiorno, la quiete degli artigiani che mettono in piedi i propri stand sulla strada e delle attività commerciali che aprono le porte per far arieggiare viene turbata.
Nel giro di pochi secondi la carreggiata diventa un circo. Ma nel senso più positivo e divertente possibile, con un carrozzone di trampolieri, giocolieri, nasi rossi, vestiti a pois, musica e annunci al microfono. Protagonisti del Buleu festival. E i primi turisti che già si vedono a passeggio, zaino in spalla e pinocchietti, rimangono sorpresi. Tirano fuori gli smartphone e riprendono la scena, ridendo. Il fine settimana è cominciato.
Chiudere al pubblico Il comune sembra sprizzare voglia di sole e folla in festa. Dalla gelateria “Lu soli”, in piazza Italia, viene fuori la signora Pina Braccu. Ma il sorriso diventa presto smorfia contrariata e la voce è piccata: «Non posso aspettarmi una cosa del genere se vivo in Italia nel 2024, è intollerante». Pugni contro i fianchi, si lamenta dell’emergenza idrica che attanaglia anche lei e le sue attività. «Ho una gelateria e più giù una griglieria, ditemi come devo fare».
L’ordinanza del 9 maggio per contingentare l’uso di acqua ha messo tutti con le spalle al muro, «ce l’aspettavamo, d’altronde è da decenni in realtà che viviamo sempre una situazione precaria». Perché anche quando l’acqua c’è, non è potabile. «Se le cose peggiorano, io non posso andare avanti. Vivo con la spada di Damocle sulla testa per questa faccenda». Addirittura dietro al bancone dei gelati deve fare da controllore, «sì, per controllare che le mie dipendenti stiano attente quando aprono i rubinetti a non fare sprechi». Senza troppi giri, «se in un’attività come la mia, di somministrazione di alimenti e bevande, dovessi arrivare a vietare i bagni al cliente, dovrò chiudere». Scenari da paura. «Alle soglie di una stagione estiva che comunque non sappiamo mai come potrà andare – sostiene Pina Braccu – si aggiunge un problema gravissimo».
Tanti arrivi Il sindaco Addis è astemio, ma quando Sandro Salvai lo vede camminare dalle parti della sua mirteria, lo chiama nel suo laboratorio per offrirgli un assaggio di mirto bianco e mirto rosso. «E a questo non posso dire no», fa spallucce il primo cittadino. E Salvai non può invece sottrarsi all’argomento che tiene banco in paese. «Abbiamo tanti dubbi e tante preoccupazioni – risponde sincero –. Stiamo preparando la stagione, da noi arrivano veramente tanti turisti e mi viene da pensare al bisogno idrico che avranno. Nel 2023? Problemi ma in tono minore. La sensazione è che andando avanti si vada a peggiorare».
(paolo ardovino)