Tris di formaggi e cucina stellata negli eventi organizzati da Laore
Dolce Sardo, Pecorino Sardo e Romano star di “Dop cheese Sardinia”
Nuoro Un tris d’assi dei formaggi sardi. Tutti a marchio Dop e tutti in grado di fare breccia nei mercati più competitivi e di strizzare contemporaneamente l’occhio all’alta ristorazione. Pecorino Sardo, Pecorino Romano, Fiore Sardo dal 21 al 23 maggio saranno i protagonisti indiscussi di tre giornate di eventi, organizzate da Laore Sardegna, con lo chef stellato Francesco Stara.
Il comparto lattiero-caseario ovino dell’isola, nonostante le difficoltà create dalla siccità e dalle avversità climatiche, mostra grande capacità di adattamento con le eccellenze a marchio Dop che diventano protagoniste. E se nel 2023 la produzione di Pecorino Romano ha sfiorato le 37mila tonnellate, il Pecorino Sardo ha raggiunto quota 1700. Per il formaggio-gioiello a latte crudo, il Fiore Sardo, 339 tonnellate. Così, per svelare le potenzialità dei tre formaggi a Denominazione di origine protetta, l’Agenzia Laore Sardegna da martedì 21 maggio vara una tre giorni di eventi denominata “Dop Cheese Sardinia”. Il programma prevede visite guidate in caseifici selezionati, workshop formativi e cooking show a cura dello chef stellato Francesco Stara.
«Vogliamo che le nostre Dop possano emergere e toccare livelli ancora più alti rispetto a quelli attuali, già significativi», dichiara il direttore del Servizio sviluppo delle filiere zootecniche e benessere animale dell’Agenzia Laore Sardegna, Alessandro De Martini. «Riteniamo che l’alta ristorazione possa contribuire a veicolare tra i consumatori la qualità dei nostri formaggi. Le cucine importanti possono diventare le ideali ambasciatrici di questi eccellenti prodotti. “Dop Cheese Sardinia” è un viaggio tra origine, qualità e gusto. Il 21 maggio, 15 tra ristoratori e giornalisti, youtuber e food blogger, si daranno appuntamento alle 9.30 nel caseificio Argiolas, a Dolianova, per una giornata dedicata al Pecorino Sardo. Il giorno dopo, invece, una nuova comitiva si dirigerà nel Sassarese, nello stabilimento Lait (Latteria di Ittiri società cooperativa). Copione similare ma cambio di protagonista: la scena sarà tutta per il formaggio del momento, il Pecorino Romano. Infine, giovedì 23 maggio il gruppo di ristoratori e giornalisti approderà prima a Macomer, alle 9.30, per una visita guidata al caseificio Debbene dei fratelli Bussu. Quindi, raggiungerà l’incanto di Badde Salighes, Villa Piercy, nelle campagne di Bolotana. L’antica e affascinante dimora sarà la magica location per il workshop e il cooking show dedicati al Fiore Sardo.
«Possiamo dire che il nostro prodotto gode di ottima salute», afferma il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi. «Le circa 37mila tonnellate di produzione 2023 sono in equilibrio rispetto alle richieste del mercato, non ci sono eccedenze».
Il “Romano” cambia veste, riscuote consensi: il passato, ormai, è un ricordo sempre più sbiadito. Maoddi puntualizza: «Il miglioramento tecnologico è stato decisivo. La riduzione del sale, poi, ha permesso il cambio di passo e i risultati odierni. Adesso il Pecorino Romano Dop spunta prezzi all’ingrosso tra i 12 e i 13 euro al chilo ma al dettaglio può arrivare anche a 25-26 euro. Se guardiamo al mercato, il 70 per cento della produzione è dedicato all’export con una destinazione particolarmente interessata dato che il 40 per cento è destinato agli Stati Uniti, il 20 per cento rimane in Europa mentre il restante 10 per cento viene commercializzato nel resto del mondo».