La situazione in Baronia è ormai esplosiva: aziende in ginocchio per siccità e divieti
Nelle campagne serpeggia il malcontento a causa della scarsità d’acqua
Sassari La tensione sociale in Baronia è altissima già da qualche settimana. Gli interessi economici messi a rischio dalla siccità sono tanti: le aziende agricole e gli allevamenti messi in ginocchio dalle restrizioni si traducono in migliaia di famiglie che si vedono mancare la terra sotto ai piedi. Da qualche giorno poi, la situazione è diventata ancora più incandescente dopo i colpi di pistola nella sede di Siniscola del consorzio di bonifica della Sardegna centrale, esplosi il 20 maggio dal consigliere comunale Giovanni Bomboi.
Quel fatto, seppure isolato e collegato a uno stato di esasperazione individuale, è soltanto la punta dell’iceberg di una frustrazione che serpeggia tra i campi e gli allevamenti già da tempo. Dove le ordinanze dei sindaci e i controlli conseguenti delle autorità hanno fatto scattare una sorta di caccia alle streghe verso chi innaffia il cortile di casa. E quindi c’è molto timore per quello che potrebbe succedere ora che i rubinetti nelle campagne si chiuderanno del tutto. L’imminente avvio della stagione turistica poi, è la tempesta perfetta, che potrebbe portare il problema dal livello economico a quello sanitario e di ordine pubblico. Centinaia di migliaia di turisti concentrati in piccoli paesi balneari che restano senz’acqua richiederebbe intere colonne di autobotti della protezione civile a fare la spola per approvvigionare le cisterne di acqua. (s.sant.)