Siccità in Baronia, un nuovo sistema di derivazione tra l’invaso di Maccheronis e il fiume Posada
Lo studio e il progetto sono stati finanziati dalla giunta regionale su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Piu
Cagliari La Giunta Regionale si è riunita questa mattina, giovedì 30, a Villa Devoto, convocata dalla presidente Alessandra Todde. Su proposta dell’assessore, Antonio Piu, è stato predisposto il finanziamento per lo studio e la progettazione di un nuovo sistema di derivazione e distribuzione dall’invaso di Maccheronis sul fiume Posada.
L'Assessore dei Lavori Pubblici ricorda che l'invaso di Maccheronis sul fiume Posada, gestito dall'Ente Acque della Sardegna (ENAS), garantisce l'approvvigionamento potabile e irriguo dei territori comunali di Torpè, Posada, Siniscola, Budoni e San Teodoro. La diga, ultimata nel 1959, a circa 6 km ad ovest di Torpè, fu realizzata per soddisfare principalmente i bisogni irrigui delle piane di Siniscola, Posada e Torpé, ma negli anni seguenti ha ricoperto un ruolo fondamentale anche per l’approvvigionamento idropotabile degli stessi Comuni e di altre utenze civili che insistono su un’ampia fascia della Sardegna centro-nord-orientale.
A partire dalla metà degli anni 2000, per soddisfare l’incremento dei fabbisogni irrigui dell’area servita e le sopravvenute utilizzazioni idropotabile e industriale, sono stati progettati e in parte progressivamente realizzati alcuni interventi per l’ampliamento del volume del serbatoio di Maccheronis. In particolare i principali interventi di miglioramento delle condizioni iniziali consistono nella realizzazione di un nuovo scarico di superficie controllato da paratoie a segmento, in sponda sinistra, i cui lavori sono stati recentemente ultimati dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale e la realizzazione di una nuova soglia sfiorante in corpo diga, impostata sul profilo attuale del coronamento, compresa la passerella e il completamento dell’innalzamento dei conci di estremità a cura dell’Ente Acque della Sardegna, che ha inizio dell’anno corrente ha pubblicato la gara d’appalto per lo sviluppo della progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori.
Con questo ultimo intervento, considerato che il volume utile del progetto originario della diga pari a 26,9 milioni di metri cubi alla quota 43 m s.l.m., si otterrà un aumento della capacità di regolazione di 5,4 milioni di metri cubi. Allo stato attuale la derivazione della risorsa idrica dalla diga Maccheronis avviene mediante l’originaria presa irrigua, realizzata in principio per soddisfare esclusivamente la richiesta del settore irriguo. In considerazione del mutato bacino di utenti rispetto alla configurazione iniziale, si rende necessario studiare un nuovo sistema di derivazione idrica dall’invaso di Maccheronis oltre un eventuale nuovo assetto di distribuzione della risorsa, che consenta di soddisfare tutte le esigenze maturate sin dalla realizzazione dello sbarramento sul fiume Posada e contemporaneamente garantire l’approvvigionamento con continuità a tutte le utenze evitando interruzioni dovute alla vetustà dell’attuale sistema di derivazione e distribuzione.
Per raggiungere tali obiettivi, l'Assessore dei Lavori Pubblici, propone di destinare un importo complessivo di 240.000 e di affidare alla Società in House Opere e Infrastrutture della Sardegna (OIS) l’incarico di redigere, entro 3 mesi dalla disponibilità delle risorse, il documento di fattibilità delle alternative progettuali dell’opera di presa per acqua ad uso potabile dall’invaso di Maccheronis, e della condotta di collegamento tra l’invaso di Maccheronis sul fiume Posada e il potabilizzatore di Torpè.