La Nuova Sardegna

La grande sete

Piano straordinario anti siccità, una grossa fetta destinata ai consorzi di bonifica

Piano straordinario anti siccità, una grossa fetta destinata ai consorzi di bonifica

Sono 24 le opere prioritarie dall’assessorato dell’Agricoltura

31 maggio 2024
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Sassari Buona parte del piano straordinario contro la siccità, licenziato dal comitato istituzionale dell’autorità di bacino nei giorni scorsi, riguarda gli interventi destinati all’agricoltura. Sono infatti 24 su 51 le schede proposte dall’assessore regionale Gian Franco Satta, che insieme a tutte le altre sono state inviate al Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua. Messe tutte insieme “pesano” per oltre 80 milioni sui complessivi 151 necessari alla Regione per mettere in sicurezza il sistema idrico dell’isola.

Il fabbisogno I progetti sono suddivisi nei vari rivoli dei consorzi di bonifica, titolari delle reti dove transita l’acqua grezza destinate alle campagne sarde e spesso anche quella che va ai potabilizzatori che alimentano i rubinetti delle abitazioni. Di questi 80 milioni, 31,5 sono richieste arrivate per il consorzio di bonifica della Gallura. A seguire c’è quello del Nord Sardegna, con 18,2 milioni di interventi strategici da realizzare. E ancora, il consorzio della Sardegna meridionale con 11,2 milioni; l’Oristanese con 7,5 milioni; la Sardegna centrale con 6,5 milioni; l’Ogliastra con 2,4 milioni e la Nurra con la stessa cifra (anche se ulteriori 11 milioni sono arrivati su proposta dei Lavori pubblici).

Le priorità Tra i 24 interventi proposti ci sono però 8 opere classificate con priorità massima dall’assessorato dell’Agricoltura, cioè quelle da fare assolutamente prima delle altre. Nel consorzio di bonifica della Sardegna centrale si tratta di fare una manutenzione straordinaria da 2,5 milioni di euro nelle vasche di compenso consortili a Overi e San Murtas, nel distretto irriguo del fiume Posada. Nel consorzio della Sardegna meridionale, invece, servono 7,7 milioni per il risanamento della condotta del distretto irriguo di San Sperate. Per quanto riguarda la Nurra il progetto prioritario vale circa 1,7 milioni e riguarda la razionalizzazione dei sistemi di distribuzione del primo e del secondo lotto irriguo e il potenziamento del rilascio idraulico del settore Muddizza, nella bassa valle del Coghinas. Il consorzio della Nurra ha un’altra opera prioritaria in lista: il rifacimento della condotta Dn 350 in zona aeroporto: servono 900mila euro. In cima alla lista del consorzio dell’Ogliastra c’è il progetto da 1,5 milioni per la sostituzione delle reti in cemento-amianto. In Gallura, invece, sono necessari oltre 3,6 milioni per eliminare le perdite nelle vasche di compenso di Arzachena. Il consorzio dell’Oristanese ha due progetti urgenti: quello da 300mila euro per eliminare le perdite nella condotta principale di Santa Maria Marefoghe, che consentirà di recuperare 2 milioni di metri cubi all’anno, e quello più corposo da 2,7 milioni per installare i contatori nel distretto lotto sud di Arborea, dove si sistema di recuperare una capacità di 5 milioni di metri cubi.

Autobotti in Baronia L’assessore Satta si sofferma su due punti chiave delle delibere adottate dal comitato istituzionale. La prima riguarda la Valle dei Giunchi, che dopo la chiusura dei rubinetti delle scorse settimane, ha ottenuto un milione di metri cubi – la stessa dotazione dello scorso anno – per poter far partire orti e carciofaie anche in questa stagione. Il secondo punto è d’attualità, e riguarda quindi quello che sta avvenendo in Sardegna centrale anche in ottica di turismo. «Per il consorzio ci sono interventi necessari soprattutto sui vasconi intermedi – spiega Satta – c’è da fare una pulizia per cercare di accelerare la potabilizzazione, così da avere una disponibilità di acqua superiore».

E aggiunge: «Per quanto riguarda le campagne, oggi (ieri per chi legge, ndr) ho delegato il consorzio per procedere ad alimentare tutte le aziende zootecniche e le strutture che si trovano nell’agro. Abbiamo recuperato delle risorse per assicurare l’acqua attraverso le autobotti. Stiamo parlando di una settantina di aziende che con la chiusura delle condotte erano chiaramente rimaste a secco». (s.sant.)

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