La Nuova Sardegna

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Olzai, perla rara in tempi di siccità, insegna a tutti come si gestisce il bene più prezioso

di Michela Columbu
Olzai, perla rara in tempi di siccità, insegna a tutti come si gestisce il bene più prezioso

L’esempio di uno dei 19 Comuni in Sardegna ad amministrare autonomamente l’acqua

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Olzai È uno dei 19 comuni della Sardegna che amministra autonomamente la distribuzione idrica ad usi civili. Olzai, 750 abitanti, è una perla rara in tempi di profondi interrogativi sulla gestione dell’acqua, ancora di più ora dove diverse zone della Sardegna patiscono per restrizioni e gravi disagi con reti colabrodo e una vera e propria emergenza data dalla stagione irrigua non avviata e quella turistica ormai alle porte. Nel piccolo paese di Barbagia è in essere invece un esempio virtuoso, messo nero su bianco nella relazione a firma dell'ingegnere Enzo Battaglia, preparata per il definitivo riconoscimento della autonomia gestionale del servizio idrico integrato appena due anni fa.

«La gestione autonoma del servizio idrico rappresenta una vera e propria ricchezza per il nostro comune, e di questo ne siamo consapevoli – spiega Maria Maddalena Agus, sindaca del paese – pur essendo completamente in carico al municipio che deve provvedere a tutti gli aspetti. E sappiamo bene quanto possa essere difficile dal punto di vista gestionale, ma i vantaggi sicuramente superano le difficoltà e siamo convinti attuatori di questa autogestione».

Ventinove fonti di approvvigionamento (22 sorgenti e 7 pozzi trivellati), 17 depositi e 2 condotte di adduzione: è questo il piccolo tesoro di Olzai. Il paese mantiene dall’antichità uno stretto rapporto con la gestione della risorsa acqua, basti pensare che da circa un secolo un argine in pietra locale contiene le piene del Rio Bisine. Il fiume divide in due il paese, è centrale visivamente, e la grande opera dell’argine sembra quasi riconoscergli quella centralità che ha sempre avuto per per la sussistenza economica, con l’agricoltura e un sistema di mulini ad acqua attivo fino ai primi del ‘900 che hanno fatto del paese un centro ricco. L’argine con il fiume che attraversa il paese è una caratteristica tutta olzaese se pensiamo che nella maggior parte dei Comuni fiumi e torrenti sono stati tombati e non fanno più parte integrante del paesaggio urbano. Le acque del rio Bisine sono importanti anche perché fanno parte del sistema idrico olzaese che solo per le sorgenti ha una portata di circa 80mila metri cubi all’anno, a cui si aggiungono 8 mila metri cubi all’anno dai pozzi. Dai 17 depositi posti sulle alture sopra l’abitato, tra gli 800 e i 400 metri sul livello del mare, l’acqua scende a caduta, e in caso di penuria dalle sorgenti c’è il prelievo dai pozzi, realizzati circa 20 anni fa con l’obiettivo di garantire la risorsa in caso di siccità. Fanno parte integrante del sistema idrico anche i due impianti di clorazione e quello di depurazione posto a valle. Le acque depurate tornano a essere parte del Rio Bisine che segue poi il suo corso alimentando la ricca rete di affluenti del Tirso.

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