Turismo, la Sardegna brilla solo d’estate
Appena 15 milioni di presenze all’anno contro gli oltre 36 di Bolzano La Sicilia cresce più velocemente, Baleari e Corsica irraggiungibili
Sassari Tra pensare di essere l’ombelico del mondo e il non riuscire a guardare oltre il proprio, di ombelico, il passo è più breve di quanto si possa credere. Pensi alla Sardegna e immagini orde di turisti di tutto il mondo che quando iniziano a programmare le vacanze hanno in mente come primissima scelta la Pelosa, Cala Goloritzè, Barumini, al limite Porto Cervo. Ebbene, forse è il caso di rivedere questa immagine fantasiosa della nostra isola come meta più agognata dai viaggiatori.
In Italia Lo suggeriscono i dati di Istat e Ministero del Turismo riferiti al 2023, che analizzano gli afflussi e le presenze regione per regione. Su un totale di 451,2 milioni di presenze registrate in Italia nel corso dello scorso anno, la Sardegna si è fermata a 15,7 milioni. Pochi? Molti? Dipende. Innanzitutto c’è da sottolineare come nella graduatoria regionale, la nostra isola è soltanto dodicesima. L’altra isola, la Sicilia, si trova al decimo posto con 16,8 milioni di presenze, ovvero 1,1 in più rispetto alla Sardegna. In vetta alla graduatoria c’è il Veneto, che è arrivato a quota 71,9 milioni di presenze. Alle sue spalle le province autonome di Bolzano e Trento, che rispettivamente con 36,7 e 19,1 milioni di presenze arrivano a totalizzarne insieme 57,6 milioni. A seguire Lombardia (45,5 milioni), Lazio (45), Emilia Romagna (39,2), Campania (20,1), Puglia (16,8). Undicesima la Liguria con 16,1. Per la Sardegna il nodo resta la distribuzione temporale delle presenze, dato che circa un quarto degli arrivi complessivi (972mila) sono concentrate dall’1 al 20 agosto.
Gli stranieri Dopo gli anni tremendi del Covid, che avevano visto il crollo delle presenze straniere, ora gli arrivi dall’estero sono tornati a superare quelli domestici, con una media nazionale di 52,4% di presenze straniere. Il dato della Sardegna è sensibilmente più basso, con il 48,4% di presenze straniere e il 51,6 di italiani.
La concorrenza Per quanto riguarda la Sardegna, i 15,7 milioni di presenze (ovvero di giornate trascorse nell’isola da ogni singolo turista) corrispondono a 3,7 milioni di arrivi. Se si prendono in considerazione le altre isole del Mediterraneo e alcune zone costiere, la Sardegna sembra essere comunque abbastanza distante. Nel 2023 la Sicilia ha fatto registrare 5,7 milioni di turisti; la Catalogna 18 milioni (+21,2% rispetto al 2022), le isole Baleari 14 milioni (+9,1%), la sola Valencia 10,4 milioni. Le Canarie, isole spagnole che si trovano nell’Oceano Atlantico, ma assai ben collegate con la madre patria, sfiorano i 14 milioni di arrivi. Malta si ferma invece a poco meno di 600 mila, ma la sua superficie è inferiore a quella della Sardegna di circa 75 volte. La Corsica tocca quota 7,5 milioni di arrivi per un totale di circa 40 milioni di presenze. L’Elba, infine, con una superficie di circa un centesimo rispetto alla nostra isola, vanta circa 9 milioni di presenze e un milione e mezzo di arrivi all’anno.
Buone e brutte notizie La prima buona notizia è che la Sardegna sta facendo registrare un trend positivo: tra il 2022 e il 2023 la crescita è stata del 7,7% per quanto riguarda gli arrivi e del 6,5% per le presenze. La seconda è che c’è stata una crescita anche rispetto all’era pre-covid (2019) nell’ordine del 6,7% (arrivi) e 3,4% (presenze). La cattiva notizia è che la Sicilia sta viaggiando a una velocità più che doppia (rispetto al 2022 +17,1 gli arrivi, +13,9 le presenze), così come le altre regioni: la media nazionale è infatti rispettivamente del 13,4 e 9,5%. Senza contare il fatto che la maggior parte delle presenze in Sardegna continuano a concentrarsi, come detto, in un periodo ristrettissimo. Ma questa è un’altra storia.