La Nuova Sardegna

Il caso

La Maddalena, nudisti violano l’area protetta del Parco: aggredita una guida ambientale

di Federico Spano
La Maddalena, nudisti violano l’area protetta del Parco: aggredita una guida ambientale

Due turisti arrivano a Cala Coticcio con i loro sup nonostante sia vietato

08 giugno 2024
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La Maddalena Sono arrivati con i loro sup fino alla spiaggia piccola di Cala Coticcio, completamente nudi, hanno lasciato le tavole sulla battigia e sistemato i loro zaini sulla sabbia. I due turisti stranieri, marito e moglie, sono stati raggiunti da una guida ambientale del parco della Maddalena, che ha spiegato loro tutti i divieti che stavano violando e i reati che stavano commettendo. Per tutta risposta, l’uomo ha afferrato l’operatrice al collo e l’ha scaraventata in acqua, con vestiti e cellulare. Vittima di questa brutale aggressione, avvenuta la mattina di martedì 4 giugno, davanti ai turisti che stavano facendo l’escursione, Eleonora Amoroso, guida ambientale regionale di 38 anni. La giovane maddalenina è stata difesa dai turisti che erano con lei, e lei, tremante e scioccata per l’accaduto, è riuscita a girare un breve video con il suo telefono, prima che smettesse di funzionare. In pochi minuti i due nudisti si sono rivestiti e a bordo dei loro paddle board si sono dileguati verso Cala Portese.

Eleonora Amoroso, che promuove la sua attività e le bellezze dell’Arcipelago sul suo account Instagram @rewildingsardinia da quasi 30mila follower, ha raccontato la disavventura sui social, con alcune stories, chiedendo aiuto per riconoscere e identificare i due stranieri.

Lo stesso giorno dell’aggressione, l’esperta di trekking e di escursioni si è presentata alla stazione dei carabinieri della Maddalena per sporgere denuncia per percosse.

«Sarebbero necessari più controlli nel parco, l’anno scorso anche altri miei colleghi sono stati aggrediti. Ci sono turisti che fanno quello che vogliono, tanto sanno che non verranno sanzionati - spiega Eleonora Amoroso -. Noi, come guide, non abbiamo strumenti per fare rispettare le norme, neppure gli stessi dipendenti del Parco possono mettere multe. Bisogna rivolgersi alla Capitaneria, che ha due motovedette per pattugliare 180 chilometri di coste (il 10 per cento dell’intera Sardegna, ndr), oppure al personale a terra della Forestale».

Cala Coticcio, la spiaggia più bella di Caprera, spesso usata per le campagne promozionali dell’isola, per via dei suoi colori unici, è una zona terrestre di riserva integrale: è vietato l’accesso ai non residenti, è vietato campeggiare, raccogliere piante o animali. In sostanza, solo chi arriva a Coticcio da terra con una escursione organizzata da guide ambientali iscritte all’albo regionale può arrivare fino alla spiaggia. Dal mare il divieto è uguale, perché chi arriva a nuoto dalle boe di delimitazione, può sostare al massimo sulla battigia. Inoltre chi arriva a bordo di un sup, non può lasciarlo sulla spiaggia, ma deve legarlo alle boe.

I due stranieri che hanno aggredito la guida maddalenina quindi, hanno violato diversi divieti del parco (dallo spiaggiamento dei natanti, al fatto di essere arrivati fino all’arenile), e in più, essendo nudi, hanno violato l’articolo 726 del codice penale (atti contrari alla pubblica decenza) e l’uomo si è macchiato del reato di aggressione.

Purtroppo, il problema dell’inciviltà di alcuni turisti non riguarda solo Caprera, ma anche le altre isole dell’arcipelago. Spesso viene violata la super protetta e fragilissima Spiaggia Rosa di Budelli, dove persone vengono immortalate mentre camminano sulla spiaggia o fanno il bagno. In tanti passeggiano o sostano tranquillamente nella Spiaggia del Cavalieri, sempre a Budelli, nonostante il divieto (si può al massimo camminare sulla battigia).

«La stagione turistica sta iniziando adesso - conclude Eleonora Amoroso - e le persone che possono fare i controlli sono pochissime. Nelle isole della Corsica le norme vengono fatte rispettare molto più rigidamente rispetto al nostro parco, dove la gente sa di restare impunita e fa quello che vuole».

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