Idroelettrico, la Cassazione riconosce le ragioni della Sardegna sulle centrali del Taloro
La governatrice Alessandra Todde: «La sentenza rappresenta un passo fondamentale per riaffermare i diritti dell’isola nella gestione delle risorse idriche»
Sassari «Nonostante qualcuno continui a ripetere, o a sperare, che io non sia più la presidente della Sardegna, noi continuiamo a lavorare nel solo interesse dei sardi rispondendo alle illazioni con fatti concreti». Comincia così un post su facebook della governatrice Alessandra Todde che annuncia il recente deposito di un’importante sentenza della Corte di Cassazione che accoglie il ricorso della Sardegna contro Enel in merito alle concessioni delle centrali idroelettriche del sistema Taloro.
«La questione verteva sulle decisioni del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP) – spiega nel post la presidente – che nel 2023 aveva ritenuto non legittimo il subentro della Regione, tramite l’ENAS (Ente Acque della Sardegna), nella gestione delle grandi derivazioni idroelettriche. Tuttavia, la Cassazione ha ribaltato questo giudizio, riconoscendo la legittimità delle azioni intraprese dalla Regione Sardegna sulla base delle leggi regionali 17/2000 e 19/2006. Queste normative definiscono il ruolo centrale della Regione nell’uso delle risorse idriche per garantire il loro utilizzo pubblico e sostenibile».
E ancora: «La sentenza della Cassazione rappresenta un passo fondamentale per riaffermare i diritti della Sardegna nella gestione delle risorse idriche e nel consolidamento di una politica energetica che punta sulle fonti rinnovabili. Questo risultato rafforza inoltre la posizione della Regione nella pianificazione del nuovo Piano Energetico Regionale e nella costituzione della Società Energetica della Sardegna. Un traguardo che segna una svolta verso un futuro più autonomo e sostenibile per la Sardegna».