La Nuova Sardegna

Turismo cafone

La guida: «Mostriamo bellezza, in cambio chiediamo rispetto»

di Serena Lullia
La guida: «Mostriamo bellezza, in cambio chiediamo rispetto»

Valentina Truddaiu: «Ancora molto da fare, troppe infrazioni»

13 giugno 2024
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Sassari Disposti a mettere a rischio anche la vita per un selfie sullo strapiombo da postare sui social. Dispiaciuti nel non poter portare a casa l’ossidiana della foresta di Pau come souvenir. Racconti di vita da guida ambientale. Valentina Truddaiu, 35 anni, sassarese, porta gli escursionisti alla scoperta delle bellezze ambientali dell’isola, da nord a sud. Dal Supramonte a Gorropu, passando per Cala Mariolu e Cala Biriola fino a Cala Coticcio. Guida ambientale da sei anni, da tre guida individuale ed esclusiva per il parco dell’Asinara e di La Maddalena. L’amore per il suo lavoro e per la tutela ambientale li senti dall’entusiasmo con cui spiega le sue escursioni in giro e per l’isola, e dalla rabbia con cui racconta come spesso i paradisi di Sardegna vengano violati. Più da mare che da terra. «Ho scelto di non lavorare con le agenzie perché questo mi permette di selezionare gli escursionisti, anche piccoli gruppi.

Una cosa è andare a fare una gita in barca, un’altra è fare una escursione, che sia trekking per principianti o per persone esperte, per adulti o per famiglie anche con bambini», dice. Valentina è sicura di una cosa. «Ai ragazzini le regole basta spiegarle una sola volta perché le rispettino – dice –. Con gli adulti si fa più fatica far capire che certe cose non si possono fare». In cima alla black list i selfie pericolosi. «Mi è capitato che in escursioni impegnative, con strapiombi, percorsi esposti o sentieri in pietraia, perfettamente percorribili in sicurezza rispettando le regole, qualcuno abbia osato troppo per farsi un selfie – racconta Valentina –. A volte non si rendono nemmeno conto del rischio, inseguendo lo scatto perfetto».

Una mancanza di disciplina, ma meno grave, riguarda la tendenza a voler superare la guida. E anche in questo caso ci sono di mezzo foto e selfie. «Una delle regole d’oro che spiego e ripeto è che si deve stare tutti insieme – sottolinea –. Si deve rispettare la velocità della persona più lenta, che infatti solitamente è dietro di me. A volte mi ritrovo invece alcune persone davanti perché così hanno gli spazi liberi per fare foto. Talvolta sono semplicemente presi dal ritmo che dimenticano che non devono superarmi. Mi piace che però, nella maggior parte dei casi, è lo spirito di squadra e di mutuo soccorso a prevalere». Non mancano poi i casi di richieste particolari, che si configurano come reati. «Durante una escursione nella foresta di Pau m è stato chiesto se potessero prendere le pietre di ossidiana e portarle a casa. Noooo! Nulla deve essere toccato nella foresta, come altrove. Nemmeno una formica. Solo così preserveremo il patrimonio ambientale della nostra Sardegna». A molte violazioni delle regole e delle leggi, Valentina ha assistito. «Come a Cala Coticcio, sull’isola di Caprera – racconta –. Sono scesa con il mio gruppo e il regolamento del Parco prevede che si possa sostare in spiaggia per un po’ di tempo. Avrò ripreso almeno 50 persone, alcune arrivate con i gommoni a motore superando la linea delle boe, altre in sup. Purtroppo a Cala Coticcio, a differenza di quanto avviene a Cala Mariolu e Cala Goloritzè non ci sono i vigilantes in spiaggia». Valentina racconta anche un episodio a cui ha assistito e per il quale ha chiesto l’intervento della Capitaneria. «Un turista che voleva entrare a tutti i costi nella grotta di Cala Luna con il gommone perché doveva scaricare le borse con la roba da mangiare perché troppo pesanti». C’è poi il caso della spiaggia di Mudarolu, la gemellina di Mariolu, in Ogliastra.

«Cinque metri di spiaggia che sono un gioiellino – conclude –. Ma troppo spesso ci sono barconi che cercano di avvicinarsi a pochi metri dalla battigia. Posti così belli e così fragili vanno preservati. Se vuoi raggiungere quella caletta, ci arrivi col trekking dalla spiaggia. Altrimenti, per colpa di certi stravaganti, finiremo tutti per non poter andare più in certi posti. Noi siamo guide ambientali, non turistiche. È nostro compito mostrare agli escursionisti le bellezze della nostra terra ma non solo. Il rispetto dell’ambiente, la tutela, l’attenzione a ogni elemento della natura, sono valori che dobbiamo trasmettere».

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