Scuola, titoli e certificazioni: cresce il business a pagamento
L’obiettivo è aumentare il punteggio in graduatoria, ma non tutti i corsi sono validi
Sassari Non c’è solo l’abilitazione al sostegno attraverso i corsi online offerti da università all’estero: intorno al mondo della scuola ruota un vorticoso giro di titoli e certificazioni conseguiti anche questi online oppure attraverso la partecipazione a corsi in presenza. L’obiettivo è acquisire punteggio in graduatoria così da avere maggiori possibilità di essere chiamati per una supplenza. Quest’anno il mercato dei titoli è particolarmente vivace. Le certificazioni di lingue straniere B2, C1 e C2, informatica e diplomi di perfezionamento a pagamento stanno andando letteralmente a ruba. Ed è un segnale inequivocabile – oltre alla quantità crescente di domande presentate – della “voglia” di scuola in costante aumento. Gli attestati consentono, almeno in teoria, di scalare le Gps. Ma attenzione, perché non tutti sono riconosciuti. Prima di sborsare un determinato importo convinti di fare un investimento utile per migliorare la propria posizione professionale, è preferibile verificare che l’ente, la scuola o l’istituto che rilasciano la certificazione richiesta siano riconosciuti dal ministero dell’Istruzione e portino punteggio. Nei siti dedicati è possibile trovare un elenco dettagliato dei centri autorizzati, da tutti gli altri è meglio girare al largo perché si rischia di perdere tempo e denaro. C’è poi un altro aspetto che non può essere ignorato ma rispetto al quale è possibile fare ben poco. Spesso le certificazioni rilasciate non corrispondono al reale livello di competenze acquisite: non è detto che chi possiede una certificazione C2 – livello più avanzato – abbia la corrispondente padronanza della lingua inglese. Nella maggior parte dei casi, la preparazione è di livello più basso. Ma varrà comunque 6 punti in più nella graduatoria a scapito di chi invece non ha fatto il corso a pagamento e dunque non può esibire analoga certificazione. Tra i due insegnanti, la normativa prevede che la supplenza venga assegnata a chi vanta il punteggio più alto, perché fa fede il titolo.