Nell’isola il primo cyber garage: auto e moto a prova di hacker
Da Abissi un polo europeo per certificare la sicurezza dei sistemi informatici. Test nelle utilitarie di nuova generazione e nelle supercar come Lamborghini
Sassari Lo sterzo che si blocca all’improvviso oppure l’acceleratore che resta a tavoletta facendovi schiantare su un albero. E poi ci sono i freni che non funzionano oppure la guida autonoma che vi prende in ostaggio e vi porta dove gli pare. Pensate alla cosa più pericolosa e potenzialmente mortale che si possa fare con un’auto e state certi che nel mondo c’è chi è in grado di farla. Non alla guida ma stando comodamente davanti a un computer. Le auto di nuova generazione, infatti, sono iperconnesse e per questo molto vulnerabili ad attacchi informatici. E quindi per certi hacker è un gioco da ragazzi fare tutte le cose peggiori che si possano immaginare. Ma niente paura: per ogni pirata informatico “cattivo” ce n’è almeno uno buono che ogni giorno si sforza di cercare antidoti.
L’antidoto Luca Savoldi e la sua squadra di cervelli di Abissi sono dei pionieri nel campo della cyber sicurezza dell’automotive. Sono partiti talmente in anticipo rispetto agli altri che nelle prossime settimane apriranno in Sardegna (a Cagliari) il primo cyber garage d’Europa. «Per legge – spiega il ceo di Abissi – le case automobilistiche devono presentare una certificazione per la parte cyber, e quindi dimostrare che i sistemi di bordo siano stati verificati da un’azienda terza. Ecco, noi siamo una di quelle aziende, che a dire il vero in Italia sono ancora veramente poche».
I rischi cyber Le auto moderne “parlano” tra loro per scambiarsi informazioni sul traffico, comunicano con infrastrutture e scambiano informazioni con una qualsiasi entità che possa influenzarle. Entro il 2025 in tutto il mondo ci saranno oltre 400 milioni di veicoli connessi in questa maniera. Un veicolo collegato può tracciare il comportamento generale del conducente, comprese le informazioni sulla posizione, lo stile di guida e i parametri aggiuntivi del viaggio, come risparmio di carburante e parametri più sensibili dal punto di vista della privacy, la rubrica di un telefono cellulare, informazioni sulla posizione di casa. Ma ci sono anche degli attacchi informatici con i quali gli hacker possono disabilitare sistemi di sicurezza vitali come l’airbag, il freno o il servosterzo. Ecco perché la sicurezza è diventata un problema serio parlando di veicoli connessi. Ci sono poi i ransomware, una categoria di malware che cifra i dati degli utenti promettendo di renderli di nuovo disponibili in seguito al pagamento di un riscatto, tipicamente in bitcoin. Che è esattamente quello che avviene con i computer ogni giorno in tutto il mondo.
Cyber Garage Il tema della cybersicurezza rispetto alle auto è una cosa recente. Fino a poco tempo fa, infatti, le norme e il mercato non ci prestavano grande attenzione. Ma ora, con l’esplosione dei veicoli iperconnessi, soprattutto quelli elettrici, e i sistemi di guida autonoma che stanno galoppando alla velocità della luce, la parte cyber è diventata una priorità. Di qui l’esigenza in casa Abissi di avere uno spazio dedicato. «Finora andavamo noi dai costruttori per verificare le auto – riprende Savoldi – ma ora abbiamo deciso di aprire un laboratorio a Cagliari. In questo modo le case automobilistiche ci invieranno le loro vetture sulle quale noi eseguiremo i test di cybersicurezza. Il nostro laboratorio riuscirà a testare fino a quattro prototipi in contemporanea».
Supercar «Sarà il primo vero cyber garage d’Europa – spiega ancora il ceo di Abissi – e ci farà diventare la prima azienda a fare questo tipo di test e verifiche “in casa”. Abbiamo già un accordo con vari costruttori, sono i principali marchi italiani di prestigio, come per esempio Lamborghini. Lavoriamo molto con i sistemi degli autoarticolati, che tra l’altro sono più avanti delle auto di almeno otto anni. E quindi hanno soluzioni molte più avanzate di guida autonoma rispetto a quello che vediamo nelle auto in commercio». Nel portfolio di Abissi ci sono anche prestigiosi marchi italiani di moto, di cui però non si può ancora fare il nome: è tutto ancora top secret.
In vetrina Lo hanno chiamato cyber garage ma alla fine sarà una specie di laboratorio con i guanti bianchi, un’officina completamente linda. Che tra l’altro avrà una vetrina su cui affacciarsi per vedere i bolidi parcheggiati dentro. In Abissi lavorano sui prototipi dei veicoli, e questo significa che mettono le mani su modelli inediti delle più grandi case automobilistiche europee e non. E quindi se nei prossimi mesi vedrete circolare delle supercar – che ancora non esistono in commercio – nelle strade dell’isola, sappiate che sono quelle su cui stanno lavorando gli ingegneri di Abissi.
La società Abissi è nata come una costola dell’azienda di software sassarese Abinsula e negli anni ha visto l’ingresso di altri fondi e società. Oggi Abissi è controllata dal fondo Metrika Teck e Abinsula detiene soltanto una quota di minoranza. Nel frattempo, Abissi è cresciuta e si è allargata nel mercato spesso anticipando i concorrenti dimostrando grande fiuto. Di recente ha chiuso un’operazione di investimento in Aspisec Srl, una società con sede a Roma. L’obiettivo principale dell’operazione è creare attorno ad Abissi un gruppo industriale con competenze verticali e specifiche nel mondo della cybersecurity cosiddetta di Red Team.