La “fantasia” negli spot: la Murino e i mamuthones tanto sport e balli sardi
La promozione tra luoghi comuni e gusti della politica
Sassari Difficile scrollarsi di dosso l’immagine di isola in costume da bagno e ciabattine. Una narrazione andata bene per decenni, che utilizzava le bellezze da cartolina delle spiagge per fare il pienone di agosto. Per poi capire che la Sardegna è molto di più del suo mare, che esiste la concorrenza di altri posti paradisiaci e più facili da raggiungere e che intasare i litorali per venti giorni ad agosto oltre a devastarli non basta più. Certo nel tipo di Sardegna che si vende ai turisti, ogni classe politica regionale ci mette la sua firma molto personale e la sua visione.
L’ultimo spot targato Regione, con l’orgoglioso autografo dell’ex assessore regionale Gianni Chessa, un doppio risultato lo aveva raggiunto nel 2022. Sei premi al Mediastars, gli oscar della pubblicità italiana e una marea di polemiche per quella rappresentazione fantasy dell’isola. “Sardegna un mondo straordinario”, per rinfrescare la memoria, è lo spot in cui un mamuthones emerge dall’acqua, viene preso in mano da un Gigante di Mont’ e Prama per poi svelare il bellissimo volto, dietro la maschera, di Caterina Murino. 90 secondi stile fantasy che mettono insieme un po’ di tutto: nuraghi, mare, spiagge, riti e costumi. Video da 100mila euro compreso il cachet di Murino più una campagna di promozione da 2,4 milioni di euro per la diffusione dello spot sui canali internazionali della Cnn e della Bbc, dieci testate online americane ed europee, reti Rai, Mediaset, La7, una pagina sul New York Times, pannelli digitali nella Grande Mela, a Londra, Parigi e Berlino. Nel 2021, lo spot della Regione ancora a guida Chessa si intitola “Sicuri di sognare”. Un racconto di immagini e parole cadenzato dall’inconfondibile voce del re del doppiaggio italiano, Luca Ward. Ancora un volta c’è molto mare, qualche micropillola dell’altra Sardegna, il trekking in montagna, le tradizioni identitarie con la Sartiglia, l’enogastronomia con il pane carasau che cuoce nel forno a legna. Del tutto opposta la campagna del 2016. Giunta Pigliaru, assessore al Turismo Francesco Morandi, che prova a invertire la rotta. Basta propinare l’immagine della Sardegna artefatta e di plastica. La virata è sui grandi eventi come vera promozione dell’isola da visitare tutto l’anno, non solo d’estate. Dalla Gallura al Gennargentu. Ed ecco l’investimento da 4,4 milioni di euro sulla partenza del Giro d’Italia dei 100 anni. Un anno e mezzo di lavoro per mettere a punto il progetto. La Sardegna, vera con i suoi abitanti, per tre giorni raggiunge una platea di quasi 200 paesi e inchioda agli schermi, solo per la tappa di Cagliari 2 milioni di spettatori. Tentativi però, senza continuità. Va poi ricordata, perché sopravvissuta per anni, il concetto di promozione in loco adottato per anni con l’accoglienza ai turisti delle navi da crociera di donne in costume sardo, uomini in berritta e i balli accompagnati dall’organetto.