Einstein telescope, da Lula può partire la rinascita dell’isola
Il governo conferma il miliardo di investimenti. Il ministero: «Strumento fondamentale per l’Europa»
Inviato a Lula Se si passeggia per qualche ora nelle stradine antiche di questa comunità sospesa tra la Barbagia e le Baronie, sembra ancora di respirare profumi di una Sardegna antica, di quell’isola ferma alla sua natura più vera, quella autentica e pastorale. Invece Lula nel 2024 è il centro del sogno scientifico, è il punto vitale di un’ideale sistema solare terrestre. Lula non è l’isola nell’isola ma il cuore della rinascita sarda e del riscatto di un intero territorio. Il merito è tutto del megalodonte scientifico chiamato Einstein telescope. A Sos Enattos, nell’antico sito minerario dove ancora sembra di sentire la fatica dei minatori, si punta a installare il potente strumento scientifico capace di studiare le onde gravitazionali e quindi l’intero universo. Lo vuole Lula, ci spera il Governo nazionale, la Sardegna intera sente questo come un risultato vicino e per questo ci crede, ci crede davvero. Partendo da questo, che può sembrare un semplice status campanilistico, ma è in realtà un qualcosa di molto più grande, l’isola intera si è riunita intorno al sogno Einstein telescope. A Lula, ieri, a confronto c’era il mondo politico, quello scientifico e i cittadini, chiamati a raccolta dal sindaco Mario Calia. La fascia tricolore non serve, che lui sia il primo comandante in capo della base spaziale si percepisce.
Lui è il primo che sogna, come un giovane che vuole fare l’astronauta. «Se rimaniamo uniti e concentrati sull’obiettivo, con l’Einstein telescope risolveremo una buona parte dei problemi del nostro territorio – afferma convintamente il sindaco di Lula –. Questo, che non è un incontro di scienza, ma un vero e proprio tavolo di lavoro, serve a rispondere agli interrogativi che ancora ci poniamo». Tra i tanti rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli, a Lula, tra sindaci, consiglieri e assessori regionali e parlamentari, c’è anche il Governo. Nello specifico la capo di gabinetto della ministra dell’Università e ricerca, Anna Maria Bernini. «L’Einstein telescope è un oggetto fondamentale non solo per Lula e la Sardegna, è uno strumento fondamentale per tutta l’Europa – ha commentato Marcella Panucci, collegata in diretta streaming –. È un vero e proprio simbolo dell’impegno italiano, nel campo della comunità scientifica internazionale». E ha proseguito: «Perché in Sardegna? L’isola ha bisogno di avventi di questo tipo. Nello specifico di questo, che porterà sul territorio esperti e scienziati, con un grande beneficio economico per tutte le comunità locali». Il Governo, sul sogno di Sos Enattos, ha già preso un impegno finanziario di 950 milioni di euro. Il mondo accademico sardo non starà certamente alla finestra, anzi, si candida ad avere un ruolo da protagonista. «Gli atenei sardi sono vicini a questa iniziativa – ha detto il rettore dell’università di Sassari, Gavino Mariotti –. Ci siamo resi conto che non si tratta solo di un progetto di ricerca ma di una vera occasione di rinascita. Bisogna sistematizzare gli interventi in modo che la crescita ricada su tutti gli assetti della società».
«Uniti possiamo vincere – ha detto il prefetto di Nuoro, Giancarlo Dionisi –, ma bisogna diventare accoglienti e inclusivi. Il report di Banca d’Italia parla di una forbice molto ampia tra nascite e decessi. Questo è dovuto dall’incertezza sociale data dalla carenza di strutture e servizi. Dobbiamo agire subito: è necessario investire per rendere il territorio propedeutico all’Einstein telescope, partendo dalla questione infrastrutture».
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