I Progressisti: «Sanità allo sbando, l’assessore Bartolazzi deve darsi una mossa»
Il gruppo Uras e la Base chiedono un incontro urgente con la Todde. Gli altri temi caldi: transizione energetica, siccità, trasporti e riforma regionale
Cagliari I Progressisti e la Base chiedono un incontro urgente alla presidente Todde. Un incontro a cui dovranno partecipare tutti gli esponenti di maggioranza e «una qualificata rappresentanza degli amministratori locali democratici e progressisti». L’incontro come specificato nella lettera inviata anche alle forze di maggioranza, ufficialmente dovrebbe avere cinque punti all’ordine del giorno e contenere una richiesta. I punti riguardano «le criticità palesate nella gestione delle politiche sanitarie, prioritaria tra le emergenze ereditate dalla precedente amministrazione, dove non appare ancora sufficiente il mutamento di rotta; l’avvio dei promessi processi di riforma della macchina regionale paralizzata da anni di politiche clientelari; un serio confronto sui temi della transizione energetica; l’emergenza idrica; il sistema dei trasporti. Non ultimo riteniamo indispensabile un coordinamento politico permanente sui grandi temi della difesa della Costituzione». Questa è la parte ufficiale della lettera. Poi c’è quella del non detto palesemente ma che emerge tra le righe.
Ai progressisti non convince, eufemismo, l’attività dell’assessore alla sanità Armando Bartolazzi. Fonti autorevoli di questo partito ritengono inadeguate le sue risposte ai problemi complessi di strategia e di assetti del sistema sanitario sardo. «Vanno bene le visite agli ospedali per prendere contezza della situazione, anche perché catapultarsi da un altro mondo nel pianeta Sardegna non è mai facile – è il loro ragionamento – ma adesso c’è bisogno di un immediato, radicale, profondo cambio di passo, che deve andare su due direttrici parallele: la prima riguarda il mettere fine a un diritto di razzia che gli attuali vertici della Asl stanno compiendo. Gli autori in prima persona dello scempio della sanità sarda, certificato ogni giorno dagli utenti, non possono rimanere in sella o cercare di cambiare cavallo in corsa aggraziandosi la attuale maggioranza. La seconda riguarda invece un dialogo con i sindacati più profondo». I progressisti ribadiscono che c’è bisogno di un cambio di passo urgente: in pratica l’azzeramento dei vertici delle Asl e la loro sostituzione. Una pratica che ormai si ripete ogni cinque anni con buona costanza a ogni cambio di maggioranza, con qualche eccezione.
Per fare l’atto principe dello spoil system in salsa sarda (che più avanti vedrà in modi diversi sostituzioni nei vertici della macchina amministrativa e in tutte le figure dove gli incarichi sono assegnati su base fiduciaria) c’è bisogno però di una legge. Il testo del provvedimento sarebbe pronto, servono solo alcune limature giuridiche per evitare contenzioni e impugnazioni. «Ci auguriamo che la presidente porti subito il disegno di legge in giunta», concludono i vertici dei Progressisti, pronti ad alzare ulteriormente la voce in caso di silenzi da Villa Devoto. «Non ci stancheremo di chiedere uno scatto nell’attività dell’esecutivo». E invece dagli ambienti della presidenza e della giunta la risposta arriva. «I momenti di confronto non sono mai mancati. Le riunioni con i capigruppo sono costanti e sistematiche». Chissà se basta.