La Nuova Sardegna

Sanità

Il Marino all’Aou di Sassari. Fusione Brotzu-Policlinico

di Giuseppe Centore
Il Marino all’Aou di Sassari. Fusione Brotzu-Policlinico

Una bozza della riforma della sanità scuote il Consiglio

27 giugno 2024
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Cagliari Una polpetta politicamente avvelenata è piombata ieri sera in Consiglio regionale, provocando la rabbia, non si sa quanto naturale o artefatta, del capogruppo di Fdi Paolo Truzzu. «Signor presidente – ha urlato rivolgendosi a Piero Comandini – mentre noi discutiamo di temi importanti come le rinnovabili, mi giungono messaggi su leggi di riforma della sanità che la giunta si appresta a varare, nel dispregio delle forme normali di comunicazione istituzionale».

Truzzu aveva appena ricevuto la legge, non su carta intestata, settima versione dell’elaborato, di riforma del sistema sanitario. Un provvedimento di cui si parla da diversi giorni ma che sinora non aveva visto un testo compiuto. Nè tantomeno un testo definito, perchè come ammettono subito autorevoli esponenti di maggioranza, si tratta di un testo «non condiviso nè approvato in giunta, al massimo un piacevole esercizio di stile». Di diverso avviso i gruppi di opposizione. «Mentre nell'aula del Consiglio regionale si discuteva sul futuro del territorio della nostra Isola, con l'obiettivo di proteggerla dalla speculazione mascherata da transizione ecologica, la maggioranza era intenta a divulgare la bozza del disegno di legge che, per un insolito scherzo del destino, è finita anche nei cellulari di alcuni consiglieri della minoranza. Una grave mancanza di rispetto verso i sardi e le loro aspettative, con l'unico obiettivo di predisporre un'ulteriore spartizione delle poltrone, in questo caso nel mondo sanitario. Chiediamo all'assessore Bartolazzi di venire in aula a riferire sui metodi scelti per cambiare i vertici della sanità isolana».

L’articolato, la cui scontata conseguenza è il commissariamento di Asl, aziende miste Brotzu, Areus, Ares e Arnas, rivoluziona la sanità sarda, ridistribuendo competenze, avvicinando poli sinora distanti e riaccorpando ospedali, con «l’obiettivo di innovare l’attuale governance attraverso puntuali e rilevanti modifiche per migliorarne il suo livello di adeguatezza rispetto all’attuale condizione, caratterizzata da gravi criticità». Sarebbe questa quindi una prima risposta alle emergenze di personale e prestazioni, perchè la Sardegna, secondo il testo è incapace di garantire livelli essenziali di assistenza; non sa far funzionare le cure primarie o la rete di emergenza e, causa troppe Asl, funziona in modo frammentato. Crescono le competenze di Ares, l’azienda che fornisce servizi. Viene istituito un comitato di indirizzo e coordinamento composto dal Dg di Ares e dai direttori delle Asl, che ha competenze su acquisti, risorse umane, tecnologie e formazione. Dal 1 gennaio il Microcitemico passerebbe al Brotzu. Il Marino di Alghero dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari andrebbe all’Asl 1 di Sassari.

Si pongono le basi per la fusione Brotzu-Policlinico di Monserrato, con uno ospedale pediatrico che metterebbe insieme le diverse specialità oggi sparse. Contestualmente alla nascita dell’Aou-Brotzu è previsto l’avvio del percorso finalizzato al riconoscimento ministeriale di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Analogamente a quanto previsto per l’Aou Brotzu, è previsto l’avvio nell’Aou di Sassari del percorso diretto al riconoscimento ministeriale di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. I due Irccs avrebbero personalità giuridica pubblica e dotati di autonomia scientifica, organizzativa e contabile, con un direttore scientifico. Areus gestirà il 112, Ares si occuperà del numero unico a valenza sociale per le cure mediche non urgenti 116117. Cambiano anche i criteri per la nomina dei direttori generali e dei suoi assistenti. Vengono anche istituiti i Centri di assistenza e urgenza (Cau), che devono rispondere ai bisogni di cura e primo soccorso «direttamente nei territori e che saranno attivati 7 giorni su 7 e rientrano nella più ampia riorganizzazione delle cure primarie territoriali e nel sistema di emergenza –urgenza regionale». Freddo commento al testo da parte del capogruppo Pd Roberto Deriu. «Si chiamano bozze proprio perché non sono testi ufficiali».

Fonti della maggioranza invece aggiungono che «non è stata perseguita alcuna mancanza di rispetto. L’obiettivo della giunta e della maggioranza è rimettere in sesto la sanità sarda, tutelare i cittadini e rimettere in moto una macchina danneggiata nei 5 anni di governo del centrodestra. L’obiettivo è cambiare radicalmente per migliorare e rendere la sanità più efficiente e al servizio del cittadino». Di certo questa bozza sta girando da oggi su centinaia di telefonini. 

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