La Nuova Sardegna

Criminalità

Assalto alla Mondialpol, nel febbraio 2016 il primo colpo con un bottino di dieci milioni

di Roberto Sanna
Assalto alla Mondialpol, nel febbraio 2016 il primo colpo con un bottino di dieci milioni

I malviventi sfondarono il muro della sede con una ruspa

29 giugno 2024
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Sassari «Se una cosa di questo genere fosse successa nel Nord Italia penso che Netflix l’avrebbe raccontata con una serie tv. Una rapina con mezzi pesanti in città, un commando che spara, bottino milionario. Roba da fiction, appunto». Così lo scrittore Flavio Soriga, qualche tempo dopo, commentò durante un incontro letterario il clamoroso assalto alla sede della Mondialpol a Caniga avvenuto il 29 febbraio del 2016, un assalto criminale che è rimasto nella memoria della città. Parafrasando quel commento, adesso si potrebbe girare la stagione 2 visto che il colpo messo a segno ieri ricalca perfettamente il canovaccio di quanto successo otto anni fa.

Anche l’orario era lo stesso: l’orologio segnava le 20 o giù di lì quando una banda di una decina di persone, organizzata in maniera militare e con un piano studiato nei minimi dettagli tanto da consentirgli di andare a segno e muoversi a colpo sicuro, dieve il via al’assalto al fortino di Caniga della Mondialpol. Il mezzo utilizzato fu una ruspa rubata nei pressi, sicuramente individuata nel corso di vari appostamenti effettuati nei giorni precedenti, e con la quale vennerosfondati il muro e una finestra blindata. Contemporaneamente il resto della banda aprì il fuoco, una pioggia di proiettili esplosi da Kalashnikov e fucili a pompa, con una parte dei banditi che fece subito irruzione all’interno della sala dove c’erano i dipendenti. Sapevano già che quel giorno avrebbero trovato una somma ingente ma all’interno della sede si scatenòo l’inferno. Alcune persone riuscirono a fuggire barricandosi nei bagni, qualche agente della Mondialpol invece rispose al fuoco. I banditi riuscirono a impadronirsi del denaro, caricando nel corso di alcuni viaggi i sacchi di plastica con le banconote all’interno di un furgone che era stato portato nel piazzale e tenuto col motore acceso, pronto per la fuga. Da notare che, per quanto il bottino sia stato ingente, il tempo relativamente breve dell’operazione non consentì di portare via tutto il denaro che in quel momento si trovava nella sede della Mondialpol e una grossa parte non venne toccata. Il bottino venne comunque quantificato successivamente in 10 milioni di euro.

Stessa tecnica utilizzata anche per la fuga, con l’incendio dei mezzi lungo la strada. Otto anni fa, i malviventidiedero fuoco a una Renault Clio risultata successivamente rubata e utilizzata, molto probabilmente, da qualcuno di loro per recarsi sul luogo della rapina. Abbandonato integro anche un altro mezzo, un Renault Kangoo, egualmente rubato, che era stato invece utilizzato per trasportare le armi.
 

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