La Nuova Sardegna

La rapina

Dopo il colpo alla Mondialpol la banda si è nascosta a Sassari

di Luca Fiori
Dopo il colpo alla Mondialpol la banda si è nascosta a Sassari

Almeno una parte del commando è rimasta in città fino a sabato notte. Il furgone con il denaro è stato dato alle fiamme 24 ore dopo l’assalto

30 giugno 2024
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Sassari Hanno lasciato calmare le acque per un giorno intero e solo dopo poco più di 24 ore hanno rimesso il naso fuori dal covo in cui avevano trovato riparo venerdì sera, dopo aver seminato il panico e tenuto per quaranta minuti la città sotto assedio, sparando oltre 150 colpi - anche ad altezza d’uomo - prima di allontanarsi dalla sede della Mondialpol di Caniga, con un bottino di almeno una ventina di milioni di euro, secondo una prima stima non ancora confermata. Intorno alle 23.30 di sabato la presenza di un furgone in fiamme, segnalata sotto un cavalcavia della 131 in località “Campomela”, ad alcune centinaia di metri dall’ex Cementificio e a pochi chilometri dalla città, ha dato la conferma agli investigatori che il commando armato - o almeno una parte di esso - dopo aver messo a segno il colpo è rimasta a Sassari, o certamente nei paraggi.

E in città era rimasto anche il bottino, custodito nel vano del Ducato che bruciava sotto la Carlo Felice, dopo essere stato cosparso di benzina. Un furgone, rubato qualche settimana fa, a cui la banda dei rapinatori aveva apportato un’importante modifica. Per facilitare l’operazione di scarico dei sacchi con il denaro, i malviventi avevano tagliato di netto il tetto. Sabato sera i primi ad arrivare sul luogo dell’incendio - nei pressi dell’ex ristorante Rio Antico - sono stati i carabinieri del comando provinciale di Sassari, insieme ai vigili del fuoco. L’intervento degli uomini del 115 ha evitato che il mezzo andasse completamente distrutto, cancellando così ogni traccia. I militari dell’Arma hanno allertato gli investigatori della squadra mobile, a cui è stata affidata l’indagine dalla Procura della Repubblica. Sono stati gli uomini della questura - tra sabato notte e ieri mattina - a passare al setaccio insieme agli esperti della Scientifica - il Ducato, alla ricerca di qualche elemento utile alle indagini, risparmiato dalle fiamme. Sparse dentro il cassone, sono state trovate alcune banconote da cinquanta euro, certamente cadute durante le operazioni di trasferimento del denaro sui mezzi “puliti” con cui il bottino è stato portato via. La prova, qualora ce ne fosse bisogno, che si trattava proprio del mezzo su cui venerdì sera sono finiti circa venti milioni in banconote. Denaro rimasto nascosto - forse inseme alle armi da guerra usate durante l’assalto - non troppo lontano da Sassari.

Venerdì sera dopo il conflitto a fuoco e la fuga da Caniga - con le vie d’uscita della città bloccate dalle auto in fiamme e i chiodi sparsi sull’asfalto dai malviventi - la banda si è divisa. È probabile che una parte dei banditi sia riuscita ad allontanarsi velocemente dalla zona dell’attacco - definito dagli inquirenti di tipo “militare - e un’altra, forse potendo contare su fiancheggiatori locali e sicuramente di un nascondiglio non troppo lontano, è invece rimasta nei pressi della città a custodire armi e denaro. Nel covo sassarese, sospettano gli investigatori, potrebbero essere stati nascosti per giorni, forse settimane, anche i mezzi utilizzati per l’assalto armato. Potrebbe trattarsi di un terreno nel circondario di Sassari o di un capannone non troppo lontano da Caniga. È improbabile infatti che venerdì sera la banda si sia messa in viaggio da lontano con auto e mezzi rubati, tra cui un maxi escavatore caricato su un tir. È proprio su questo aspetto, la possibile presenza di una cellula locale in grado di mettere disposizione un covo sicuro e fiancheggiatori che conoscono a memoria il territorio, che si concentra la prima fase delle indagini della polizia. Ed è sempre questo - su un clamoroso salto di qualità della criminalità - che da tre giorni si interroga una città che dopo essere stata sotto assedio all’ora di cena per 40 minuti, ora ha paura e chiede più sicurezza.


 

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