La Nuova Sardegna

L'altro turismo

A Luogosanto miele, sughero e tappeti: Dubai a caccia di tesori

di Dario Budroni
A Luogosanto miele, sughero e tappeti: Dubai a caccia di tesori

La fiera privata per promuovere le eccellenze. Tra gli stand anche un ministro del ricchissimo emirato

02 luglio 2024
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Inviato a Luogosanto Il mare da cartolina sparisce per una volta dall’orizzonte. Alberi di ulivo, vasetti di miele, una distesa di lavanda in fiore. Il silenzio della campagna gallurese è rotto solo dal canto infinito delle cicale quando un pezzo di Dubai si materializza in questa oasi di pace e natura a due passi dal paese di Luogosanto. Sono in tre. Assaggiano, osservano, si scambiano qualche impressione. Obiettivo: scoprire l’entroterra isolano e allacciare nuovi rapporti per portare un po’ di Sardegna sulle lontane sponde del Golfo Persico. La mini delegazione emiratina non è proprio formata da gente qualunque. Ci sono Khalid Al Boom, ministro della Camera di commercio di Dubai, Ibrahim Ali Khan, deputato della stessa camera, e anche Haytham Alhajali, a capo della più grande agenzia di tour operator degli Emirati Arabi Uniti. Un colosso che raggruppa un qualcosa come 120mila strutture alberghiere sparse in tutto il mondo. Insieme, e per qualche ora, nei giorni scorsi sono stati accolti negli spazi sconfinati della tenuta Tresserri, dove è stata messa in piedi una fiera cucita su misura a base di prodotti della terra e piccoli capolavori di artigianato. Infine, per chiudere la mattinata, un buon pranzo all’ombra di un bosco di ulivi, con formaggio, ricotta e pecora e agnello cotti arrosto.

Isola da scoprire Gli Emirati Arabi Uniti sono sempre più interessati a ciò che si produce di bello e di buono nelle altre parti del mondo. Basti pensare che a Dubai sarà presto inaugurato un nuovo e gigantesco centro commerciale incentrato sulle eccellenze italiane. E un padiglione sarà interamente dedicato alla Sardegna e ai suoi prodotti più rappresentativi. Anche per questo la delegazione emiratina ha appena fatto tappa nell’isola, con l’obiettivo di fare il pieno di esperienze e prendere contatti per nuove importazioni. Nella tenuta Tresserri, in proprietà privata, stavolta lontano dallo scintillio di Porto Cervo e dintorni, è stato dunque allestito un evento di accoglienza a cui hanno partecipato circa venti produttori e artigiani arrivati un po’ da tutta la Sardegna. Ci sono i tappeti di Samugheo, le erbe di Orotelli, il sughero di Calangianus, lampade e altri raffinati elementi di arredo da Olbia, il vino di una cantina di Atzara, il miele di Luogosanto, ma anche i costumi da bagno sostenibili realizzati a San Pantaleo. I tre uomini del commercio e del turismo di Dubai hanno passato in rassegna ogni singolo prodotto e manufatto. Poi si sono goduti i colori della campagna gallurese davanti a un piatto riempito di ogni prelibatezza.

Il ponte La fiera personalizzata a Luogosanto è stata organizzata dalla compagnia Made Off Consultancy, di Caterina Bonciani, e dalla agenzia Bespoke Bureau, di Giovanna Pruneddu. Di certo non il primo contatto tra la Gallura e il piccolo ma ricchissimo emirato, considerato che più volte, in passato, il rappresentanti della Camera di commercio di Dubai hanno visitato il nord est dell’isola e stretto anche rapporti con il Comune di Arzachena e l’aeroporto di Olbia. Nei giorni scorsi, oltre a fare tappa a Luogosanto, Khalid Al Boom, Ibrahim Ali Khan e Haytham Alhajali hanno naturalmente visitato altre zone e altre strutture di un certo livello della Gallura, come gli hotel Micalosu e Li Finistreddi, il Gallicantu, il Cone Beach, il 7 Pines Resort e il Petra Segreta.

L’altra Sardegna Caterina Bonciani di Made Off Consultancy ha curato nei dettagli il soggiorno in Gallura della delegazione di Dubai. Un mini viaggio organizzato con un obiettivo ben preciso. «Credo che sia importante far capire che, oltre a Porto Cervo, esistono tante altre belle cose – spiega Bonciani –. Insomma, anche altri tipi di contesti, di manualità e di produzioni. Chi arriva da Dubai va sicuramente alla ricerca del green, della natura più incontaminata. Quando i nostri ospiti hanno visitato la tenuta Tresserri, per esempio, sono rimasti colpiti dai campi di lavanda e di elicriso. Inoltre vivono in un Paese molto caldo e vanno quindi alla ricerca del fresco. Di conseguenza preferiscono visitare la Sardegna non in pieno agosto. Un fattore molto importante anche per quanto riguarda il discorso del prolungamento della stagione».
 

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