La Nuova Sardegna

In prefettura

Assalto Mondialpol: «Analogie con i sequestri, la popolazione collabori»

di Luca Fiori
Assalto Mondialpol: «Analogie con i sequestri, la popolazione collabori»<br type="_moz" />

Il vertice a Sassari dopo l'episodio di Caniga. Il procuratore generale Patronaggio: «A repentaglio la sicurezza pubblica»

04 luglio 2024
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Sassari Analogie con i vecchi sequestri di persona e un salto di qualità preoccupante della criminalità organizzata che a questo punto mette a repentaglio la sicurezza pubblica. Un’emergenza che dopo i fatti di una settimana e l’assalto di gennaio sulla 131 nei pressi di Siligo, investe e riguarda non solo Sassari, ma tutta la Regione e che necessita di una risposta adeguata da parte delle istituzioni.

L’allarme arriva dal procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato ieri sera a Sassari dalla prefetta, Grazia La Fauci, per discutere dell’emergenza criminalità in seguito all’assalto armato compiuto venerdì scorso alla sede dell'istituto di vigilanza Mondialpol di Caniga. «Di fronte a un attacco militare di questo genere – ha aggiunto Patronaggio – con queste armi, con tanti colpi esplosi anche ad altezza d’uomo, è difficile fare prevenzione. Dobbiamo tutti fare un salto di qualità nella repressione, nel tentare di prevenire questi gravi episodi e nelle indagini. Serve un lavoro di condivisione dei dati di tutte le procure, dobbiamo mettere in condizioni la polizia giudiziaria di lavorare senza rivalità e mettere tutto a sistema. Questo è l'unico modo per contenere un fenomeno che non è di semplice rapina – ha aggiunto il procuratore generale di Cagliari – questo è un fenomeno che mette a repentaglio la sicurezza pubblica l’incolumità della popolazione e che ha dei connotati eversivi e contro lo Stato». E proprio alla popolazione si è rivolto il magistrato, per il quale ci sono certamente «analogie con i sequestri di persona e probabilmente – ha aggiunto Patronaggio – dobbiamo riprendere le vecchie metodologie di indagine, controllo del territorio, controllo dei paesi, controllo dei movimenti e collaborazione della popolazione. Perché la popolazione – ha precisato il magistrato – deve collaborare, se vede il furto di un escavatore, di un’auto, se vede movimenti strani nelle campagne, negli ovili, deve collaborare».

Quello di ieri sera a Sassari non resterà un incontro isolato. Giovedì prossimo, 11 luglio, è già in programma un altro vertice a Cagliari con gli stessi punti all’ordine del giorno. Accanto alla prefetta ieri sera, insieme agli esponenti delle forze di polizia e al procuratore capo della Repubblica di Sassari facente funzioni Paolo Piras, anche il sindaco Giuseppe Mascia. Al termine dell’incontro la prefetta Grazia La Fauci ha annunciato che verrà attivato uno tavolo tecnico sulle misure di sicurezza che devono essere approntate dagli istituti di vigilanza in occasione del trasporto e custodia dei valori, al fine di disincentivare i reati in questione e accrescere la sicurezza degli operatori della vigilanza privata. «Reagiremo con strategia – ha detto al termine del vertice il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia della Sardegna, Rodolfo Sabelli – servirà un coordinamento fra procure della Repubblica e forze di polizia, risorse di mezzi e di uomini, impegno. Sono fenomeni gravi – ha aggiunto Sabelli – consideriamo questi fatti delle emergenze sulle quali intervenire con forza, con determinazione, così come è stato fatto in passato e otterremo gli stessi risultati. La presenza delle forze dell’ordine è stata già incrementata – ha proseguito il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia – e confido che tutte le responsabilità verranno accertate come è già accaduto in passato per fatti analoghi, anche con la condanna dei responsabili».


 

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