Francesca Deidda come Speranza Ponti, l’assassino attuò lo stesso piano diabolico
Massimiliano Farci, condannato all’ergastolo, spediva messaggi alla famiglia di lei
Sassari «Ciao sto bene, non vi preoccupate mi raccomando». Era questo il messaggio vocale con cui – secondo i piani di Massimiliano Farci – Speranza Ponti avrebbe dovuto tranquillizzare i suoi familiari e indurli a non cercarla più. Peccato che la voce registrata non fosse quella della 50enne algherese, ma proprio del compagno: era una prova audio che secondo il piano diabolico dell’uomo sarebbe stata modificata doppiando vecchi video di Speranza in cui la donna parlava. Il 54enne di Assemini voleva così chiudere definitamente la vicenda e fare in modo che la donna, che lui aveva ucciso – come hanno stabilito i giudici di Sassari in due gradi di giudizio – venisse dimenticata, convincendo i suoi familiari che si trovasse in Spagna, libera e felice.
La vicenda ricorda molto quella di Francesca Deidda: anche Igor Sollai è infatti accusato di avere fatto credere ai parenti della donna che la moglie fosse ancora viva e che si fosse allontanata volontariamente dalla sua casa alla fine del mese di maggio. Un piano che non ha retto di fronte alle insistenze dei familiari ma anche delle colleghe di lavoro della 42 enne, sin dall’inizio dubbiose sul fatto che Francesca potesse avere deciso di scomparire nel nulla. Esattamente come era accaduto nella vicenda di Speranza Ponti. Messo alle strette dall’insistenza della sorella che continuava a scrivere messaggi a Speranza perché si facesse viva e mandasse un vocale per tranquillizzare i genitori, Massimiliano Farci - che fino a quel momento era riuscito a bluffare, davanti alla richiesta di un vocale pensò di mettere in piedi il piano diabolico. Ma non fece in tempo, perché il cadavere di Speranza il 31 gennaio 2020 venne ritrovato nella discarica in cui lui l’aveva gettato. E il suo castello di bugie si sgretolò.