La Nuova Sardegna

Texas Hold'em

Las Vegas, ai mondiali di poker Porto Torres cala il suo tris d’assi

di Argentino Tellini
Las Vegas,  ai mondiali di poker Porto Torres cala il suo tris d’assi

Stefano Crobeddu, Antonio Cabras e Manuel Mannoni si fanno onore

07 luglio 2024
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Porto Torres Si avvera il sogno americano di tre giovani portotorresi: Stefano Crobeddu, Antonio Cabras e Manuel Mannoni. Il 28 giugno da Milano hanno raggiunto Amsterdam, il giorno dopo dalla città olandese la destinazione è Stati Uniti, nel Nevada: 10 ore di volo e atterraggio a Las Vegas, la città del divertimento e del gioco d'azzardo, in mezzo al deserto, quella che il boss mafioso ebreo Bugsy Siegel ha reso famosa in tutto il mondo, costruendo nel 1946 il primo casinò all'hotel Flamingo, ancora oggi uno dei simboli della città. Obbiettivo dei tre turritani la partecipazione ai campionati del mondo di poker, precisamente al "Poker Texas Hold’em", che si svolge con due carte coperte nella prima decade di luglio, nei prestigiosi Horseshoe Las Vegas e Paris Hotel, dove i giovani portotorresi sono alloggiati. Nei due alberghi sono stati organizzati ben 99 eventi di livello mondiale. Con un montepremi che varia nelle sessioni da 200 mila euro sino a 10 milioni di euro. Inoltre per i finalisti un braccialetto d'oro, di grande valore simbolico per i giocatori. Decine di migliaia i partecipanti, provenienti da tutto il mondo, per un giro di affari vorticoso.

I giocatori ovviamente talentuosi e agguerriti: a volte tutti i continenti sono riuniti e rappresentati allo stesso tavolo. Ma i tre giovani turritani si sono fatti onore. Stefano Crobeddu, 35 anni e Manuel Mannoni, 30 anni, hanno partecipato in coppia all'evento numero 75, con 1437 coppie al via. Quota di iscrizione 1000 euro. Dal 1 luglio due giorni di battaglia ed eliminazioni all'ultimo colore, doppia coppia o full. Quindi il 39simo posto conquistato e un montepremi guadagnato di 4718 dollari (2359 a testa). Primi tra tutti gli italiani presenti e menzione nella pagina ufficiale di Assopoker italiano. Con una finale sfiorata per un pelo.«Peccato, ma siamo contenti lo stesso, un risultato eccellente», commenta Stefano Crobeddu dalla stanza del suo hotel dopo la due giorni. Stefano è in pratica un giocatore professionista, con 7 anni di esperienza come croupier (dealer) in Inghilterra e a Malta. «Ho coltivato questa passione da adolescente e sono entrato nel mondo del gioco delle carte cimentandomi e guadagnando nel poker texano on line. Il corso di croupier l'ho fatto a Bucarest». Dell'esperienza americana è entusiasta. «Con Antonio e Manuel ne parlavamo da tanto, abbiamo deciso di partire e confrontarci con icone del poker. Sinora siamo sopra le spese di viaggio. Anche se gli alberghi non sono così cari, circa 50 euro a notte. Las Vegas è davvero una città unica al mondo. In cui stiamo coltivando esperienze e amicizie con personaggi straordinari provenienti da ogni angolo del globo».

Ottima anche l'esibizione ai tavoli di Antonio Cabras, 33 anni, che si è classificato 377simo su oltre 10 mila partecipanti, guadagnando 2350 dollari ( quota di iscrizione 400). «In alcuni giri non sono stato fortunato, in altri è andata bene - sottolinea il giocatore portotorrese - Non potevo comunque fare meglio. Al tavolo la giusta tensione, ma anche divertimento. Un'esperienza che mi porterò per sempre appresso». Il terzetto turritano non si ferma. A Las Vegas, dove la notte non muore mai, ci sono eventi mondiali di poker texano per un'altra settimana. «Stiamo valutando quegli eventi che fanno a caso per noi. No, non faremo i semplici turisti, siamo qua per giocare ancora», dicono i tre. L'11 luglio il rientro in Sardegna, a Porto Torres. Ad aspettare Antonio Cabras il suo lavoro di geometra, Manuel Mannoni continuerà a fare l'impiegato. Stefano Crobeddu passerà invece ancora lunghe notti a giocare on line a poker texano. «Dove conto di continuare a guadagnare. Il poker non è solo un gioco di fortuna».
 

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