Il piano B della Regione per l’aeroporto di Alghero: una nuova gara ad agosto
Corsa contro il tempo per trovare una soluzione per lo scalo
Cagliari Una corsa contro il tempo per salvare Alghero, e rendere anche il suo aeroporto compatibile con l’attuale sistema di tariffe in continuità territoriale. Non sarà facile, ma l’obiettivo della Regione è rifare una nuova gara dedicata ad Alghero, con meno vincoli di quella precedente non andata a buon fine.
I tempi ci sarebbero. Il nuovo bando deve avere una “vita” minima di 60 giorni, quindi se fosse pubblicato ai primi di agosto, la gara si potrebbe tenere ai primi di ottobre, in tempo utile per la fine della precedente continuità che scade il 25 dello stesso mese. In pratica la Regione dovrà bandire una gara con una procedura aperta, senza i vincoli del precedente bando e con compensazioni maggiori.
Non stiamo parlando di grandi cifre. Il bando per un anno di continuità territoriale per tutta l’isola comportava per le sei rotte prese in considerazione, dai tre aeroporti per Roma e Milano, un importo massimo di compensazione globale di 26,3 milioni, passando però dagli 8,6 per la tratta Cagliari-Roma ai 2,2 per la Alghero-Milano e i 5,4 su Alghero Roma. Con la precedente tipologia di bando poteva incrementare l’offerta solo del 10 per cento. Nel nostro caso sulla Alghero-Roma dai 5,4 milioni come importo massimo su cui ricevere le offerte al ribasso si sarebbe passati a 5,95 milioni. Forse troppo poco per attrarre chi, probabilmente scientemente, ha scelto la strada dell’attesa.
Ma la Regione, che si è trovata un bando definito dalla precedente amministrazione e sul quale ha solo ridotto l’arco temporale, passando da 18 mesi a un anno, non può ancora perdere tempo. Per questo ieri è stato già definita la determina che registra la gara deserta e lunedì questa andrà al ministero delle Infrastrutture che poi la comunicherà agli uffici dell’Unione Europea. Il ministero non ha un ruolo passivo in questa vicenda. Tutt’altro. Il ministero determina le tariffe e le aggiorna e su quelle i vettori devono fare i conti per “costruire” i due pilastri dell’offerta sui voli: quello per i residenti, con tariffe appunto agevolate, e le altre, libere. È evidente che la differenza di tipologia di passeggero rende nel tempo la tratta più conveniente. Se crescono i non residenti i vettori ci guadagnano, se invece i residenti sono in prevalenza, il margine si riduce. Alghero, tra gli altri handicap, ha quello di avere l’aliquota residenti più elevata dell’isola. Da qui la sua poca appetibilità con le vecchie regole. Ma forse elevando la somma a disposizione dei vettori qualcosa potrebbe cambiare.
Di certo la Regione non vuole più proporre bandi a breve. L’obiettivo dichiarato è quello di predisporre da subito un bando che copra i prossimi tre anni, da ottobre 2025 a ottobre 2028, se non addirittura quattro. Il lavoro per questo intervento, che dovrà essere supportato naturalmente dal Mit e concordato dall’Ue inizierà a fine di quest’anno per arrivare all’inizio della primavera con il bando definito in tutti i dettagli. Adesso l’unica certezza su come sarà costruito riguarda la sua pluriennalità. Il resto si vedrà in base ai mercati, all’evoluzione delle norme, alla capacità attrattiva dei tre scali, ai costi fissi che ciascun vettore dovrà sopportare e alla presenza degli altri vettori, anche di quelli non interessati alla continuità che comunque incidono sulle scelte dei concorrenti.