Il naturalista Luca Bittau: «Balene all’Asinara e a Caprera, ma le acque sono sempre più calde»
L’allarme dell'esperto dopo l’ultimo avvistamento vicino alla costa
Sassari Il video pubblicato sui social da uno skipper sassarese, Federico Cuccu, ha fatto presto il giro tra le chat di biologi e naturalisti. Impegnato in un escursione, pochi giorni fa ha avvistato e ripreso col drone due balene tra le acque dell’Asinara. Uno spettacolo della natura finito su Instagram a conquistarsi migliaia di like e commenti.
Balenottere Certo, vedere due grandi cetacei tra isola Piana e Fornelli è suggestivo. Specie nel tratto di filmato dove la balena più grande soffia in primo piano mentre nuota in direzione dell’isola dell’Asinara, sullo sfondo. Tutto molto bello. Ma lì l’acqua è davvero bassa rispetto ai fondali in mare aperto nel Mediterraneo. «Non dobbiamo sorprenderci», tranquillizza però Luca Bittau, naturalista esperto di cetacei. Con l’associazione SeaMe che ha fondato e presiede, si occupa da anni del monitoraggio e della tutela di delfini e balene nel nord della Sardegna. «Ho visto anche io il video – commenta Bittau –. Due balenottere comuni, una madre e forse il cucciolo. Gli avvistamenti in acque basse capitano di frequente e dovuti a diversi fattori». Spesso a determinare gli spostamenti è molto semplicemente la necessità di alimentazione, «sì, le balene come sappiamo si nutrono di plancton e krill, e bisogna dire che proprio quest’anno si stanno registrando particolari concentrazioni nelle acque del canyon di Caprera e sotto costa all’Asinara».
Gli avvistamenti SeaMe opera per lo più nel canyon di Caprera e in parte nell’arcipelago della Maddalena, «anche qui, tante volte le balenottere transitano tra le piccole isole, nel 2017 ne ricordo due rimaste tutto il giorno vicino Santo Stefano, riuscirono ad allontanarsi solo in serata, le tante barche presenti le spaventavano e non riuscivano a uscire. Ma non è raro avvistarle anche attorno Tavolara, ci sono degli scatti di Egidio Trainito molto belli, esposti in gigantografie nella sede dell’Area marina protetta Tavolara-Capo Coda Cavallo».
Però qualcosa sta cambiando. Le temperature si alzano anche a diversi metri sotto la superficie. «Con i cambiamenti climatici in corso il mare si è impoverito, i pesci sono sempre meno. Fino al 2017 avvistavamo balene da aprile a ottobre. Nel 2022 in estate non abbiamo avuto alcuna balenottera. Sono predatori, stanno nelle zone dove trovano cibo altrimenti si spostano. Quest’anno? Prima delle ondate di calore, tra maggio e giugno in una prima uscita ne abbiamo avvistate sei e in un’altra sette».
I pericoli per le balene Quando capitano sul web video come quelli postati dallo skipper Cuccu, Luca Bittau ne approfitta «per parlare delle difficoltà con cui convivono le balene che transitano nelle nostre coste». Nell’ordine: «Le collisioni con imbarcazioni veloci e navi di linea; l’inquinamento acustico e chimico, con gli idrocarburi rilasciati in mare e le patologie che indeboliscono le balene; l’impigliamento in reti e lenze da pesca dei palamiti di altura. E il fenomeno globale del cambiamento climatico».