L’isola vuole i fondi per lo sviluppo: Alessandra Todde incontra Raffaele Fitto
Vertice tra la presidente e il ministro, in discussione lo stanziamento di due miliardi
Cagliari Primo incontro ufficiale questa mattina a Roma tra la Presidente della Regione Alessandra Todde e il ministro per gli affari Regionali Raffaele Fitto.
Sul tavolo diversi temi, ma il più significativo riguarda sicuramente i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, i cosiddetti Fsc.
Capiente dotazione
Il governo lo scorso anno ha imputato in via programmatica alle Regioni e Province autonome 32,3 miliardi. Circa 29,3 miliardi riguardano nuove risorse FSC, mentre circa 3,1 miliardi corrispondono a precedenti assegnazioni che sono state fatte riconfluire nella quota da assegnare alle Regioni.
Il Cipess, il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ha definito i criteri di assegnazione alle singole regioni, rispettando il vincolo di destinazione territoriale a livello complessivo dell’80 per cento al Mezzogiorno e del 20 per cento al Centro-Nord. Ma questi soldi non sono a disposizione delle Regioni.
Ciascuna di esse deve sottoscrivere un accordo con il governo, e nell’accordo può inserire sia risorse del Fondo che altre dotazioni, comunitarie, nazionali e regionali e anche dei privati.
In ogni caso tutte le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, ivi incluse le risorse FSC destinate al cofinanziamento dei Programmi europei, devono essere destinate a spese di investimento.
L’accordo
Non tutte le Regioni hanno sottoscritto l’intesa col governo, che non sarà un documento generico, ma dovrà contenere i dettagli su somme e interventi. All’appello mancano tre regioni. Campania, Puglia e Sardegna. Sulla prima lo scontro politico tra governo e il presidente campano De Luca si fa ogni giorno più aspro, ma un accordo, comunque alla fine si dovrà trovare per non lasciare del tutto al governo la scelta sul tipo di opere da finanziare. Nei giorni scorsi il governo ha assegnato anticipazioni alla Campania risorse per il completamento di progetti della vecchia programmazione non ancora ultimati.
A oggi nel nostro paese sono stati finanziati con questo strumento, per gli anni sino al 2027, interventi per 24 miliardi, dei quali 11 direttamente dalla quota nazionale e regionale del Fsc. La Sicilia è la Regione che ha portato a casa più fondi, oltre 8 miliardi, senza intaccare le risorse regionali. Per la Sardegna il plafond complessivo dovrebbe superare i due miliardi ma qui si entra nel campo delle ipotesi, più politiche che di programmazione. In ogni caso, come da legge, risorse specifiche saranno assegnate alle due città metropolitane.
Le priorità
L’incontro tra Fitto e Todde, riguarderà non solo il metodo, ma anche il merito degli interventi. L’intendimento della giunta, come emerso da più incontri tra componenti dell’esecutivo e anche in maggioranza, è di privilegiare alcuni campi di intervento, e non seguire la logica dei finanziamenti sparsi su molti settori e territori. Quattro massimo cinque le assi di intervento, su cui concentrare le risorse. Tra queste sicuramente trasporti e mobilità, sanità, e forse anche ricerca scientifica. Il primo elemento certo per la Regione è evitare sovrapposizioni con altri interventi e progetti già “chiusi”. In ogni caso il confronto tra ministro e presidente riguarderà alcuni temi simboli: l’Einstein Telescope tra tutti. Il governo ha garantito il suo impegno finanziario per rendere il progetto fattibile: 900 i milioni di euro dichiarati.
Come saranno spesi, come quali tempistiche, come si concilieranno con i progetti fattibili per intervento regionale è tema di confronto. Così come sarà oggetto di confronto, prevedibilmente non in discesa, il taglio dei fondi regionali a valere su alcune misure del Pnrr per l’edilizia sanitaria, 47 milioni, definanziati dal governo pur a lavori conclusi.
Si parlerà però anche di massimi sistemi, come declinare il tema dell’insularità negli interventi programmatori del governo. In ogni, caso, pur con incontro positivo, il dialogo di oggi non sarà che il primo di una lunga serie per arrivare, comunque entro l’anno, alla firma del “contratto” tra le parti. Sul perchè la Sardegna sia così in ritardo entrambe le parti hanno adottato la via della diplomazia.
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