L’appello del fratello di Francesca Deidda al presunto omicida: «Dica la verità»
Igor Sollai continua a negare, i legali: «È angosciato». Nel frattempo sono riprese le ricerche della donna scomparsa
San Sperate «Basta con questo strazio, adesso ci deve essere detta la verità»: il giovane fratello di Francesca, Andrea Deidda, vive da oltre due settimane nell’angoscia totale, vuole sapere cosa ne è stato della sorella e lo chiede al cognato Igor Sollai, in carcere a Uta da una decina di giorni per l’ipotesi di reato di omicidio aggravato e occultazione di cadavere. «Non sono io a dover parlare. Aspetto che arrivi giovedì (il giorno in cui si terrà il nuovo interrogatorio dell’indagato da parte del gip, ndc) – ha ripetuto Andrea davanti a taccuini e telecamere in occasione della fiaccolata organizzata domenica sera a San Sperate per manifestare solidarietà a Francesca e a tutte le vittime di violenza –, spero che Igor dica la verità e faccia finire questa straziante attesa». Poi, riferendosi ai genitori del cognato accusato di avergli ucciso la sorella, anche loro presenti alla fiaccolata per la giovane nuora scomparsa, ha aggiunto: «Volevo sapere da loro se sono sinceri e se sono addolorati per mia sorella, mi hanno risposto che lo sono come me». Poche parole dei coniugi Sollai sulla loro partecipazione alla fiaccolata: «Non potevamo mancare». Poi il silenzio, solo la richiesta ai cronisti di rispettare il loro momento di angoscia.
Gli avvocati Sul fronte giudiziario, il tribunale del Riesame ha fissato l’udienza per il 23 luglio, mentre intanto c’è molta attesa per il secondo interrogatorio in carcere di Igor Sollai, fissato per giovedi dal gip Ermengarda Ferrarese dopo l’udienza di convalida in cui l’imputato si avvalso della facoltà di non rispondere, ribadendo solo la sua innocenza ed estraneità ai fatti contestati. I suoi avvocati, Carlo Demurtas e Laura Pirarba, lo hanno incontrato lo scorso venerdì a Uta, trovandolo molto provato e in condizioni di angoscia.
«Torneremo da lui domani (oggi per chi legge) – ha detto l’avvocato Demurtas – dopo aver visto gli atti del riesame che stiamo appunto studiando con molta attenzione. Anche il nostro assistito sta cercando, come noi, di concentrarsi sugli elementi del fermo, così da poter fornire più elementi possibile al pubblico ministero Marco Cocco, che ci ha dato da subito massima disponibilità e con cui stiamo lavorando benissimo». La linea difensiva dell’indagato e dei suoi avvocati, salvo novità dell’ultimo momento, sarà quella tracciata sin dai primi momenti, ovvero l’estraneità ai fatti da parte di Igor Sollai e la sua innocenza.
Le indagini Sul fronte delle indagini, questa mattina sul greto del rio Picocca ritorneranno in azione i carabinieri, i cacciatori di Sardegna, il soccorso alpino, i vigili del fuoco e la protezione civile. L’obiettivo ormai è chiaro perché tutti gli sforzi saranno concentrati sulle ricerche del corpo di Francesca Deidda. Per la prima volta verranno utilizzati i cani molecolari arrivati appositamente da Bologna. Sono addestrati alla ricerca di cadaveri in stato di decomposizione, come purtroppo si ipotizza possa essere quello della donna scomparsa il 10 maggio scorso. L’idea che il corpo di Francesca Deidda sia stato nascosto nella zona del ponte romano di San Priamo è stata in qualche modo confermata dal ritrovamento di diversi oggetti appartenuti alla donna, dal “bite” dentale ad alcuni brandelli di indumenti che avevano anche alcune macchie di sangue, anche se ancora non sono arrivate le conferma da parte degli specialisti del Ris, che hanno esaminato i reperti rinvenuti nel letto del torrente.