Il far west estivo
Sup, gommoni e cani a Cala Coticcio, spiaggia a tutela integrale di Caprera
La Maddalena, per chi arriva dal mare non ci sono cartelli con i divieti. E le guide del Parco non hanno alcun potere
16 luglio 2024
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La Maddalena Alla faccia della tutela integrale. Cala Coticcio, perla dell’arcipelago di La Maddalena, resta terra di nessuno. Le violazioni sono all’ordine del giorno e la caletta protetta dell’isola di Caprera, alla quale il Parco nazionale di La Maddalena consente l’ingresso solo a 60 persone, resta nelle mani di cafoni, incivili ma anche di persone ignare dei divieti.
La maggior parte dei turisti che arriva da terra lo fa seguendo le regole, quindi con l’accompagnamento delle guide ambientali del Parco a pagamento. Pertanto non stendono teli sulla sabbia ma solo stuoie per evitare di portare via i granelli, non piantano ombrelloni. Tempo massimo di sosta tre ore.
Nelle ore buche della presenza delle guide, dalle 13.30 alle 15.30 parte l’assalto. E quando le guide ritornano in spiaggia e invitano i bagnanti ad andare via o a rispettare le regole nessuno ammette ragioni. Lo sa bene una guida ambientale che il mese scorso è stata aggredita. Chi arriva dal mare, in parte non sa nulla delle regole della spiaggia. Perché non ci sono indicazioni di alcun tipo. E nemmeno un presidio fisso in spiaggia, come esiste invece a Cala Goloritzè, perla di Baunei.
Quindi via libera a tutto. Sup e gommoni sulla battigia, teli da mare, ginepri usati come stendini, furti di sabbia e conchiglie. Ma anche cani portati a fare i bisogni dalle barche ormeggiate in rada. Stiamo parlando di Cala Coticcio: zona a tutela integrale del Parco. Ma solo sulla carta.
Chi deve vigilare? Sicuramente Guardia costiera e Forestale non hanno uomini a sufficienza per presidiare ogni spiaggia. Forse il Parco dovrebbe pensare a un servizio di “sentinelle” come accade nella penisola del Sinis o nelle spiagge di San Teodoro in collaborazione con le associazioni di volontariato.
