La Nuova Sardegna

Il femminicidio di San Sperate

L’autopsia sul corpo di Francesca Deidda: l’assassino le ha sfondato il cranio

di Luciano Onnis
L’autopsia sul corpo di Francesca Deidda: l’assassino le ha sfondato il cranio

L’esito dell’esame: uccisa da un colpo violentissimo sferrato con un corpo contundente piccolo ma pesante

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Cagliari A Francesca Deidda, la 42enne di San Sperate uccisa e chiusa in un borsone per essere poi abbandonata nella vegetazione lungo la ex strada statale 125, località San Priamo, l’assassino ha sfondato il cranio con un corpo contundente piccolo ma pesante. Investigatori e pubblico ministero Marco Cocco ritengono che a ucciderla sia stato il marito Igor Sollai, 43 anni, in carcere per l’ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il colpo violentissimo è stato sferrato sulla regione fronte-laterale destra. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita questa mattina 29 luglio nell’ospedale Brotzu dal medico legale Roberto Demontis, alla presenza dell’antropologa Giulia Caccia nominata dalla Procura,  e della antropologa e odontologa Chantal Milani nominata dalla criminologa Roberta Bruzzone, consulente  nominata dall’avvocato Gianfranco Piscitelli, che cura la parte civile Andrea Deidda, fratello della vittima.

Alla necroscopia ha partecipato personalmente anche l’avvocato Piscitelli, oltre anche a personale del Ris.  L’esame autoptico su quello che è rimasto del corpo della 42enne ha evidenziato che la vittima ha subito un unico colpo, ma letale, che le ha sfondato la fronte. Forse era sul divano, addormentata mentre guardava la televisione. Intanto questo pomeriggio gli specialisti del Ris sono tornati nella casa dell’orrore di San Sperate, Un sopralluogo esterno per verificare se l’assassino, in questo caso il marito Igor Sollai, ha gettato il borsone con dentro il cadavere della moglie dal balcone sul retro dell’appartamento, al secondo piano, per evitare di portarlo giù per le scale esterne ed essere visto dai vicini. Domani mattina il magistrato, il Ris, torneranno all’interno dell’appartamento assieme ai consulenti che hanno preso  parte all’autopsia e che vogliono rendersi conto della scena del crimine, e agli avvocati Piscitelli e Carlo Demurtas e Laura Pirarba, gli ultimi due difensori dell’unico indagato Igor Sollai, la cui posizione appare sempre più compromessa.

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