Selvaggia Lucarelli sull’abbattimento di cinghiali a Spargi: «Fanno come i marines, ma il problema è a monte»
Sui social l’opinionista commenta i fatti della Maddalena. L’allarme era scattato dopo che un bambino era stato azzannato ai genitali. E gli operatori nautici: «Continuano a sbarcare seimila persone al giorno»
Sassari L’allarme-cinghiali nell’arcipelago della Maddalena è arrivata all’orecchio di Selvaggia Lucarelli. E la nota opinionista non ha esitato a entrare nel merito.
Si parla del caso scoppiato dai fatti del 18 agosto, quando sull’isola di Spargi un cinghiale ha morso ai genitali un bambino di 9 anni. Punti di sutura e un gran spavento, poteva andare molto peggio.
L’allarme era quindi scattato già dalle ore successive con un tavolo tecnico il 20 agosto tra sindaco, commissario dell’Ente Parco, la guardia costiera, il corpo forestale, la polizia locale, i barracelli. Dalla riunione ra uscito fuori che nell’arcipelago sarebbe stata intrapresa «qualunque iniziativa per salvaguardare l’incolumità delle persone». Incontro di confronto replicato due giorni fa per passare alla pratica.
Si arriva a oggi, venerdì 30 agosto, da ordinanza della Capitaneria di porto dalle 15 alle 21 la zona di mare dell’isola di Spargi, «come noto in questo periodo altamente frequentata dai turisti», è interdetta «al fine di consentire le urgenti e non oltre differibili operazioni di abbattimento dei cinghiali».
Dal suo profilo instagram, Selvaggia Lucarelli commenta sarcastica: «Ma sì, oggi sbarchiamo sull’isola come marines e ammazziamo i cinghiali che vivono felici». La giornalista ha poi condiviso alcune testimonianze di turisti e persone locali che parlano di cattive abitudini da parte di chi arriva sull’isola. Gruppi di vacanzieri che cercano di avvicinare gli animali e danno loro cibo.
Lucarelli condivide anche un post di Lav Cagliari e poi fa appello direttamente al sindaco della Maddalena Fabio Lai: «Chiedo se l’abbattimento sia inevitabile dal momento che è evidente che il problema sia a monte: mettere i cinghiali ibridi lì. E lasciare che i turisti li trattino come cagnolini». Qualcuno, tra la popolazione della zona, ricorda come fino a decenni fa l’isola fosse abitata da conigli selvatici e l’introduzione dei cinghiali è stata conseguente, favorita anche dall’attività di cacciagione.
Contrari anche gli Operatori nautici NordEst Sardegna:« L'aggressione avvenuta a quel bimbo incolpevole non è altro che la cronaca di un incidente annunciato – così il presidente Claudio Denzi –. Si continua a permettere di sbarcare fino a seimila persone al giorno a bivaccare per ore su quelle spiagge selvagge con ogni ben di Dio. Borse, scarpe, cibo sigarette e quant'altro. Gente che non ha regole perché non c'è nessun controllo. I più incoscienti danno da mangiare ai cinghiali per scattare un selfie. Se tutto ciò è permesso non è colpa dei cinghiali».