La Nuova Sardegna

Le cantine

I produttori: «Quantità leggermente in calo ma avremo dei vini super»


	Da sinistra Tino Demuro, Giovanni Pinna, Mariano Murru 
Da sinistra Tino Demuro, Giovanni Pinna, Mariano Murru 

La soddisfazione di Tino Demuro (Surrau) e Giovanni Pinna (Sella&Mosca)

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Sassari Cantine già piene d’uva e processo di lavorazione già ampiamente iniziato. È solo la prima settimana di settembre ma la macchina operativa legata alla vendemmia è in moto ormai da oltre due settimane in tutta la Sardegna. Da nord a sud, dalla Gallura al Sulcis, negli ultimi anni le tempistiche della raccolta dell’uva sono cambiate. «Ci siamo adeguati sia dal punto di vista operativo che nelle tempistiche al clima che sta cambiando – sottolinea Tino Demuro, amministratore di Vigne Surrau, tra Arzachena e la Costa Smeralda –. Ormai da diversi giorni siamo impegnati nella raccolta delle uve bianche e la produzione ormai è quasi tutta in cantina. Qualche giorno fa abbiamo un po’ temuto per il meteo, perché attorno a noi è successo un po’ di tutto, vedi la grandine su Oschiri. Siamo stati fortunati, perché eravamo già avanti nella raccolta e la perturbazione ci ha soltanto sfiorati».

Come giudica sinora la vendemmia 2024? «Siamo molto soddisfatti. La qualità è eccellente – dice il responsabile di Surrau, che produce 600 mila bottiglie l’anno, soprattutto vermentino Docg ma anche cannonau, carignano e bovale –. La quantità è in leggera flessione ma contiamo di compensare grazie ai conferimenti esterni. Direi dunque che siamo in linea con la vendemmia dello scorso anno, che aveva avuto un piccolo calo ma era stata eccezionale come qualità». Tra poco si passa ai rossi. «Dalle nostre parti le uve rosse sono più resistenti ai fenomeni atmosferici perché hanno la buccia grossa e maturano con più calma. Le temperature ultimamente di notte sono finalmente scese i 20 gradi, arrivando anche ai 17-18 e creando dunque uno sbalzo termico ottimale per le piante e per i frutti. Dal punto di vista dell’organizzazione, noi raccogliamo tutto rigorosamente a mano, i terreni sono dotati di sistemi di pozzi e di irrigazione interna. Insomma il lavoro va ancora completato – conclude Demuro – ma siamo molto contenti».

Sul versante opposto del nord Sardegna, a metà strada tra Alghero e Sassari, anche alle Tenute Sella&Mosca si respira un’aria di grande ottimismo. «La raccolta sta procedendo secondo i programmi – conferma l’enologo Giovanni Pinna, direttore generale della ultracentenaria cantina, nella quale lavora da un quarto di secolo –. Difficilmente ci sbilanciamo facendo considerazioni già a settembre, ma rispetto al passato abbiamo anticipato davvero parecchio. E l’abbiamo fatto sia per questioni legate al clima, sia per seguire le tendenze del nostro mercato, che vanno verso gradazioni più contenute e dunque ci portano a evitare maturazioni troppo spinte dell’uva. Solitamente in questo periodo si iniziava con le basi di spumante, invece quest’anno immediatamente dopo ferragosto abbiamo iniziato a spron battuto. Ora abbiamo davanti un’altra decina di giorni di lavoro, c’è ancora qualche piccola riserva da completare e vedremo cosa ci riserverà il meteo». Intanto comunque le sensazioni sono estremamente positive. «Per quanto ci riguarda è un’ottima annata e questa è già una certezza. La stagione asciutta, l’irrigazione di “soccorso” e l’assenza di fitopatie ci hanno garantito un’uva sanissima e di livello eccellente. Forse nel complesso ci sarà un leggero calo nella quantità, ma siamo davvero molto soddisfatti. Anche per quanto riguarda il Monica e il Cannonau che stanno arrivando in cantina ora, mentre per il Cabernet del nostro Marchese di Villamarina attenderemo una decina di giorni. Nel 2017, 2019 e 2021 il meteo ci aveva castigato – conclude Giovanni Pinna –, stavolta anche le ultime piogge sono state salutari». (a.si.)

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