La Nuova Sardegna

Fonti rinnovabili

Comunità energetiche, presentata la proposta di legge di 20Venti

Comunità energetiche, presentata la proposta di legge di 20Venti

L’obiettivo di Antonello Peru, Stefano Tunis e Alberto Urpi è finanziare la creazione di impianti familiari anche nei comuni sopra 5mila abitanti

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Sassari Sardegna al centro-20Venti presenta una proposta di legge per promuovere le Comunità energetiche. L’obiettivo è pescare nel maxi pozzo europeo da 300milioni di euro.  Finanziamenti spalmati su un triennio, destinati a promuovere una transizione energetica che punti sullo sviluppo proprio delle comunità energetiche regionali.

Antonello Peru, Stefano Tunis e Alberto Urpi firmano la proposta in undici articoli.  Una proposta integrativa e alternativa «a quella di disseminare di impianti di grossa taglia orientati esclusivamente al profitto e non concepiti per le reali esigenze delle comunità locali destinate a ospitarle». 

I contributi, nel rispetto della normativa nazionale ed europea e attraverso la cooperazione tra pubblico e privato, saranno destinati all’istituzione delle Cer, alla progettazione, alla realizzazione e al potenziamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili, ma anche alla copertura totale delle spese di gestione dei primi cinque anni. I finanziamenti potranno essere richiesti dai Comuni sopra i 5000 abitanti, mentre ora soltanto quelli sotto i 5000 abitanti possono ottenere gli incentivi nazionali. «Vogliamo stimolare le famiglie e le imprese a creare forme di collaborazione - ha spiegato Peru – per arrivare a un’autonomia e a una sovranità energetica che sia in capo alle famiglie e alle imprese sarde, disincentivando così i grandi player internazionali». «Credo sia l’unica proposta alternativa – ha aggiunto Alberto Urpi - che prova a raccontare una conformazione energetica della Sardegna diversa da quella di cui si sta dibattendo ogni giorno, in cui si parla solo dell’obiettivo dei 6,2 gigawatt, di aree idonee, con tantissimi sindaci oggi lasciati soli». E ha aggiunto: «Un modo per dire con forza e chiarezza che le comunità energetiche devono essere accoglienti e capaci di essere di ampia portata. Con questa proposta di legge finanziamo tutti gli impianti delle famiglie che vanno verso l’autoconsumo se entrano nelle comunità energetiche».

Urpi ha spiegato che evidentemente l’incentivo statale del 50%, già utilizzabile per l’installazione di un impianto fotovoltaico non è sufficiente, visto che sono ancora poche le famiglie che ne fanno uso. Con questa legge «diciamo che la parte restante sarà finanziata dalla Regione se gli impianti verranno inseriti all’interno delle comunità energetiche». Si tratta di una «proposta di legge coraggiosa e sfidante», ha continuato Urpi, che ha una visione energetica della Sardegna ispirata all’autoconsumo «e finalmente i Comuni non verranno lasciati soli».

Per Stefano Tunis è l’unica proposta credibile alternativa alla disseminazione in Sardegna di una grande quantità di impianti per la produzione di energia. «Una situazione che parte da lontano, da almeno un lustro fa, e su questa situazione le impronte digitali della presidente Todde sono identificabili. Noi diamo una risposta antagonista agli interessi economici dei soggetti industriali. La  giunta Todde deve scegliere se vuole continuare a stare dalla parte dei player industriali o se vuole stare dalla parte dei cittadini sardi che vogliono essere protagonisti e governare il processo della transizione ecologica e non subirlo».

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