La Nuova Sardegna

La tragedia di Ozieri

Muore travolto dalla porta da calcio, il piccolo Gioele Putzu stava giocando con un aquilone insieme agli amici

di Davide Pinna
Muore travolto dalla porta da calcio, il piccolo Gioele Putzu stava giocando con un aquilone insieme agli amici

Il dramma su un campo del quartiere fieristico di San Nicola

14 settembre 2024
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inviato a Ozieri Stava giocando con un aquilone, il piccolo Gioele Putzu. Era insieme ai suoi amichetti, al paese dei nonni, in un normale sabato pomeriggio che sapeva ancora di vacanze estive. All’improvviso, però, l’estate è finita per sempre. Sono terminati i giochi, i divertimenti. La vita di Gioele è stata spezzata da una porta da calcio a 5, che è precipitata sul suo giovane e fragile corpo. Avrebbe compiuto 10 anni a dicembre, Gioele Putzu. Ieri, sul campo da calcio “Raimondo Meledina” di Ozieri, nel quartiere fieristico di San Nicola, ha incontrato la morte.

«Gioele, Gioele, Gioele». È un grido roco, quello del padre, il grido di chi ha già pianto tutte le lacrime e urlato tutto il dolore. Sono da poco trascorse le 20, quando l’uomo arriva al campo. Il piccolo corpo di Gioele è ancora vicino a quella piccola porta rovesciata. I soccorritori hanno tentato di rianimarlo per oltre un’ora, tentativi disperati, rabbiosi, tristi: un bimbo così piccolo non può morire, non mentre gioca. Eppure è accaduto.

Ieri era una giornata di festa, a Ozieri. All’ippodromo di Chilivani si è svolto nel pomeriggio il 98esimo Derby Sardo. E negli spazi della fiera di San Nicola, a poche centinaia di metri dal campo, tutto era ponto per il culmine dei festeggiamenti civili della Beata Vergine del Rimedio: in programma l’esibizione di Fedez, con migliaia di spettatori attesi da tutta la Sardegna. Gioele, che viveva a Olbia con il padre Ivan e la madre Antonella, era tornato al paese dei nonni materni per la festa. Insieme ad altri due amichetti ha raggiunto il campo “Meledina” intorno alle 18: un pomeriggio di giochi con una delle sue grandi passioni, l’aquilone. I residenti della zona raccontano che generalmente il campo di San Nicola è chiuso. Saranno le indagini ad accertare se anche ieri lo fosse, ma ciò che è certo è che Gioele e i suoi due amichetti sono riusciti a entrare.

Quello che è accaduto dopo, è tutto da ricostruire, anche perché unici testimoni sembrano essere proprio i due amici di Nicola. Forse, il filo dell’aquilone si è arrotolato intorno a una delle porte da calcio a 5 piazzate sui due lati corti dell’area di rigore. E a quel punto, qualcosa potrebbe aver compromesso l’equilibrio della porta, che poi è precipitata addosso a Gioele. O forse durante una corsa, il piccolo ha colpito uno dei pali. Gli altri bimbi sono immediatamente andati a chiamare aiuto e in poco tempo si è dispiegata una mobilitazione imponente, che ha visto impegnati un’ambulanza medicalizzata e l’elisoccorso, oltre che quattro auto dei carabinieri. Tutte le autorità locali, che erano presenti all’ippodromo per il Derby, si sono precipitate al campo insieme al sindaco Marco Peralta. Per quasi un’ora i soccorritori hanno tentato di rianimare il bambino, ma il suo cuore ha smesso di battere.

L’esatta dinamica dell’incidente verrà ricostruita dai carabinieri di Ozieri, i primi a intervenire poi raggiunti da polizia e guardia di finanza. Sul posto anche gli ispettori dello Spresal. Il corpo di Gioele è stato trasportato all’istituto di patologia forense di Sassari, la Procura ha disposto l’autopsia. L’indagine dovrà chiarire le esatte cause della morte e, soprattutto, eventuali responsabilità legate alla custodia e alla sicurezza dell’impianto sportivo comunale.

Poco dopo le 21, il corpo di Gioele ha lasciato il campo, seguito da un corteo silenzioso e incredulo. Straniante, in sottofondo, la musica della festa del Rimedio. Una musica che non si è fermata per tutta la notte, come le lacrime di chi ha amato Gioele.

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