La Nuova Sardegna

Dopo la tragedia

Ozieri, dolore e polemiche: «Festa da annullare». Il sindaco: «Hanno deciso gli organi di sicurezza»

di Davide Pinna
Ozieri, dolore e polemiche: «Festa da annullare». Il sindaco: «Hanno deciso gli organi di sicurezza»

Fedez: «Ho chiesto un minuto di silenzio. Qualcuno ha voluto strumentalizzare per farlo diventare virale»

16 settembre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





inviato a Ozieri Non si sente più, la musica della festa, a San Nicola. Quei bassi martellanti che sabato sera, 14 settembre, sono andati avanti sino a tarda notte, a quattrocento metri dalla casa dei nonni materni di Gioele Putzu e dal campo comunale “Raimondo Meledina” dove il bimbo, dieci anni ancora da compiere, è morto travolto da una porta di calcio a 5, mentre giocava con un aquilone insieme a due amichetti.

Ieri mattina, 15 settembre, via Francesco Marongiu era immersa nel silenzio, mentre fuori divampava la polemica sulla scelta di svolgere, nonostante la tragedia, il concerto di Fedez. Al civico 6 di una schiera di grigie ma ordinate palazzine popolari, si trova l’abitazione dei nonni materni del piccolo: cinquanta metri più giù, c’è il cancello del campo dove Gioele ha perso la vita. Qui abita il nonno, Matteo Casula, poliziotto in pensione conosciutissimo tra Ozieri e il quartiere popolare di San Nicola: «Zio Matteo» lo chiamano, in un messaggio di cordoglio, i componenti dell’Associazione giovani del quartiere. Un cartello all’ingresso recita «si dispensa dalle visite», ma viene smentito dal portone del palazzo che resta aperto.

Da lì esce il sindaco Marco Peralta. «La famiglia è affranta, è stata colpita da una tragedia inconcepibile» dice salendo in macchina. Poco prima aveva ribadito la linea già tenuta sabato sera, in merito alla decisione di non annullare i festeggiamenti e il concerto di Fedez: «Avremmo voluto farlo e lo abbiamo chiesto più volte, ma per ragioni di ordine pubblico è stato deciso di continuare con il concerto».

Quando gli si chiede chi precisamente abbia preso la decisione, la risposta è laconica: «L’organo competente: Ozieri è commissariato di pubblica sicurezza». Sollecitato a dare una risposta a chi parla di insensibilità nella scelta di non interrompere i festeggiamenti, Peralta declina: «No grazie». Al silenzio di via Francesco Marongiu e dell’intero quartiere di San Nicola, fa da contraltare il rumore delle polemiche che sono divampate sin dalla notte di sabato, quando Instagram è stata invasa dalle stories del concerto di Fedez. Migliaia e migliaia di persone hanno raggiunto il quartiere fieristico a due passi dal luogo della tragedia. L’unico riferimento al dramma è stato un minuto di silenzio, chiesto e ottenuto da Fedez subito dopo essere salito sul palco. Che però non è bastato a mettere il cantante al riparo da critiche e polemiche, alle quali ha risposto con una storia Instagram: «Sono stato avvertito di questa terribile tragedia poco prima di salire sul palco. Poco prima di esibirmi ho chiesto a tutto il pubblico un minuto di silenzio per commemorare Gioele e nessuno si è permesso di dire nulla».

Il rapper ha parlato di strumentalizzazione di una tragedia come quella del piccolo Gioele, da parte di chi «voleva diventare virale dopo la gaffe, qualche giorno fa, dell’autotune non funzionante». Ma in via Marongiu, non sembra proprio che la preoccupazione dei vicini sia pubblicare sui social un post virale. Qualcuno si affaccia ai balconi, incuriosito dai pochi volti forestieri che attraversano la strada diretti verso il cancello dell’impianto sportivo. «Avrebbero dovuto annullare tutto, non ci sono dubbi» dice una donna. «Pare sia stata una decisione della polizia» le fanno notare. «Sì sì, come no: io non ci credo. Hanno sbagliato». Un’altra donna torna verso casa dopo qualche minuto di raccoglimento davanti al cancello: «Mi chiede se c’erano persone di Ozieri al concerto ieri sera? Sì, penso di sì, c’era molta curiosità. Io non sono andata e secondo me avrebbero dovuto fermare tutto, anche se capisco che potessero esserci ragioni legate alle tante persone già arrivate in paese».

Il quartiere sprofonda nuovamente nel silenzio. Sul cancello del campo ci sono due mazzi di fiori bianchi e un piccolo cappello blu. Nient’altro.

In Primo Piano
L’emergenza

Sanità ad alto rischio, l’anno scorso in Sardegna operatori aggrediti ogni due giorni

di Luigi Soriga

Video

Olbia, in migliaia in chiesa per l'ultimo saluto a Gioele Putzu

Le nostre iniziative