La Nuova Sardegna

Report Fondazione Symbola

Cultura e creatività: il settore fattura più di 1 miliardo di euro

di Paolo Ardovino
Cultura e creatività: il settore fattura più di 1 miliardo di euro<br type="_moz" />

Nell’isola 27mila persone occupate in ambiti intellettuali. Sorprendono videogame e musica, ma a trainare è l’editoria

01 ottobre 2024
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Sassari Per carità, è inevitabile pensare alla cultura come a un concetto astratto. Cultura che significa bellezza, ricerca artistica, percorsi che uniscono i sensi. Eppure, altro che invisibile: cultura e creatività fruttano centinaia di miliardi di euro.

Questo è ciò che rivela l’ultimo report della Fondazione Symbola, “Io sono cultura 2024”, insieme al centro studi Tagliacarne – Unioncamere. Su scala nazionale, nelle filiere culturali lavorano un milione e mezzo di persone (284mila imprese, 33mila organizzazioni non-profit) e vengono generati 296 miliardi di euro. Lombardia e Lazio sono le regioni che producono più ricchezza, ma Sardegna e Calabria quelle con la crescita più evidente da 2022 a 2023. I settori presi in considerazione sono quelli di videogiochi, editoria, architettura, audiovisivo, comunicazione, arti visive, patrimonio storico e artistico.

Nel calcolo dell’incidenza di questo macro ambito – che secondo Symbola sull’economia nazionale pesa il 15% –, vengono distinte le attività “core” da quelle “creative driven”. Le prime sono imprese che focalizzano la loro attività in contesti culturali e creativi, le secondo sono imprese che si occupano di altro ma che al loro interno prevedono figure professionali culturali o entrano a contatto con il mondo della cultura. Vedasi turismo e trasporti. In Sardegna ci sono 13.734 persone occupate in attività culturali e quasi altrettante, 13.317, che si aggiungono in altri contesti lavorativi, per un totale di 27mila sardi che mangiano di cultura (semicit.) ogni giorno. Tradotto in indotto, dal report che si rifà al 2023 emerge ben 1 miliardo 379 milioni di euro.

L’incremento sardo da un anno all’altro si attesta sul 9,4% per quanto riguarda il valore aggiunto e il 6,5% sugli occupati. A trainare la crescita è lo sviluppo dei videogiochi, seguito da arti audiovisive e musica. Anche se incide, molto più che in altre regioni italiane, la componente dei mestieri e delle attività legate alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico. Tra i fenomeni che hanno incentivato la crescita del gaming, il report di Symbola cita, cita il caso di “Saturnalia”. Un videogioco uscito nel 2022 dallo studio milanese Santa Ragione ma nato in terra sarda. Si tratta di un horror ambientato proprio in un paese immaginario della Sardegna, dove i protagonisti sono inseguiti da una creatura mascherata che ricorda i mamuthones. L’operazione è stata sostenuta dalla Sardegna film commission e in collaborazione con Italian videogame program.

Riferisce il report: «Santa Ragione è stato il primo studio videoludico italiano coinvolto da una Film Commission in un vero e proprio location scouting, e molti dei luoghi visitati e dei materiali raccolti sono approdati all’interno dell’esperienza interattiva, tra cui i canti corali dei tipici tenores di Mamoiada e la storia mineraria di Iglesias». Un caso che spicca. La categoria che allo stato attuale dà più lavoro nell’isola è editoria e stampa, che incide per il 30% seguita da architettura e design (24,9%). Staccate le altre: comunicazione (13,7%), software e videogiochi (12,1%), arti visite e performative (11,6%), audiovisivo e musica (4,9%) e patrimonio storico-artistico (2,7%). Certo, le regioni prime in Italia sono lontanissime, ma in Lombardia sono concentrati alcuni dei principali studi televisivi, è ormai da tempo la capitale della musica e, ce lo ricorda la Milano fashion week di questi giorni, della moda e del design. Così come nel Lazio, a Roma e dintorni, si trovano i più grandi studios cinematografici.


 

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